Scuola, il Consiglio dei ministri cambia le regole su condotta, sospensione e promozioni. Al via il prossimo anno la fase sperimentale degli ITS.
Durante il Consiglio dei ministri che si è tenuto nel pomeriggio di lunedì 18 settembre è stata approvata una piccola riforma della scuola che si concentra sul rendere più severe le sanzioni per quegli alunni che nel corso dell’anno non manterranno una condotta esemplare, tanto alle medie quanto alle superiori. Anche la disciplina costituirà infatti un elemento essenziale ai fini della promozione all’anno successivo o eventualmente dell’ammissione agli esami di Stato.
Il governo ha optato quindi per il pugno duro nei confronti di quegli studenti che si renderanno protagonisti di comportamenti talmente gravi - come ad esempio casi di bullismo - da meritarsi una sanzione esemplare. La riforma è stata infatti annunciata da Giorgia Meloni che ha sottolineato come in questo modo “si riporta la cultura del rispetto nelle scuole”: dello stesso parere il ministro dell’Istruzione e del merito Giuseppe Valditara, il quale ha dichiarato di volere una scuola capace di affermare la cultura del rispetto, oltre che ad offrire “competenze di qualità alle imprese”.
Nel contempo viene approvata anche una riforma degli ITS, gli istituti tecnici superiori - introdotti nel 2010 - quali enti di formazione post secondario (non universitario) a cui possono accedere coloro che sono in possesso del diploma, rappresentando un livello di formazione terziaria con scopo professionalizzante.
Ma andiamo con ordine e facciamo chiarezza su cosa cambia con la riforma della scuola voluta dal Consiglio dei ministri in particolare per quanto riguarda le nuove regole di ammissione all’anno successivo.
Voto di condotta
Il Consiglio dei ministri ripristina il voto in condotta nelle scuole medie (che era stato abolito nel 2017 dall’allora ministra Valeria Fedeli). Tornerà a essere espresso in decimi e laddove il voto ottenuto dovesse risultare inferiore al 6 il Consiglio di classe potrà prendere in considerazione la possibilità di non ammissione all’anno successivo o all’esame di stato di fine percorso di studi.
Per quanto riguarda le scuole superiori, invece, anche con il voto in condotta pari a 6 c’è il rischio di bocciatura: in tal caso verrà richiesto allo studente di presentare all’inizio dell’anno scolastico successivo un elaborato critico in materia di cittadinanza attiva e solidale, il quale dovrà essere valutato dal Consiglio di classe che dovrà quindi decidere se promuoverlo o bocciarlo. Esclusivamente per gli studenti di quinto superiore l’elaborato - per ovvi motivi - dovrà essere discusso durante l’esame di Maturità.
Di fatto si tratterà di una sorta di esame di recupero debiti, con la differenza che questa volta sarà la condotta a essere oggetto di valutazione.
Nel caso del voto inferiore al 6 vale invece quanto previsto fino a oggi, con il Consiglio di classe che dovrà quindi decidere se promuovere o bocciare.
Sospensione
Ma le sanzioni disciplinari non si limitano alla condotta. Viene infatti rivista la sanzione della sospensione, con lo studente che anziché restare a casa dovrà svolgere attività di approfondimento sulle conseguenze dei propri comportamenti.
Ciò vale per le sospensioni per un periodo compreso tra 1 e 2 giorni, mentre per quelle più severe vi sarà l’obbligo di partecipare ad attività di cittadinanza solidale presso le strutture convenzionate con le istituzioni.
La riforma degli Istituti tecnici formativi
Cambiano anche gli Istituti tecnici formativi, ma solo a partire dal prossimo anno scolastico.
Per la formazione post secondaria verrà infatti avviata una sperimentazione che ridurrà la durata del corso da 5 a 4 anni, ma con la possibilità per gli studenti di scegliere e frequentare per altri 2 anni corsi di formazione professionale alle ITS Academy, ossia delle scuole di specializzazione tecnologica.
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