Rimborsi 5 Stelle: Giulia Sarti si dimette dalla presidenza Commissione Giustizia

Mario D’Angelo

26/02/2019

Giulia Sarti aveva denunciato l’ex fidanzato per averla derubata dello stipendio da parlamentare destinato al fondo per il micro-credito. Ma la Procura di Rimini la smentisce

Rimborsi 5 Stelle: Giulia Sarti si dimette dalla presidenza Commissione Giustizia

Giulia Sarti, deputata e portavoce 5 Stelle, si è dimessa dalla presidenza della Commissione Giustizia e autosospesa dal Movimento. Dopo il caso delle restituzioni fantasma, Sarti aveva denunciato l’ex fidanzato per appropriazione indebita, ma il tribunale di Rimini l’ha smentita con l’archiviazione del caso. La deputata aveva attribuito all’ex la responsabilità per le mancate restituzioni relative all’indennità parlamentare.

Giulia Sarti e le restituzioni fantasma

Giulia Sarti aveva sporto querela nei confronti dell’ex fidanzato Andrea Tibusche Bogdan, 32enne consulente informatico di origini romene, accusandolo di averla derubata dei 23 mila euro destinati al fondo per il micro-credito del Mef. Erano sette i bonifici partiti dal conto di Sarti, che però risultavano annullati. La denuncia era arrivata pochi giorni dopo lo scandalo portato alla luce dalla trasmissione Le Iene: il nome di Sarti figurava fra i deputati 5 Stelle che, dopo essere stati eletti, non avevano restituito gli stipendi.

I pm riminesi hanno stabilito che la denuncia è inconsistente dal punto di vista penale. Per la stampa locale, inoltre, determinante sarebbe stato lo scambio di messaggi, fornito da Bogdan, in cui Sarti ammetteva di aver sporto denuncia per “salvare la carriera politica”. Interrogato un anno fa dal pm Davide Ercolani, Bogdan affermava di aver agito dopo che lei gli aveva fornito la password del conto. Sarti ha annunciato di essersi autosospesa “a tutela del M5S”, precisando che la denuncia all’ex non era un’idea né di Ilaria Loquenzi né di Rocco Casalino.

Il coinvolgimento di Casalino e Loquenzi

Sulla vicenda, e in particolare sul coinvolgimento dei due responsabili alla comunicazione, è intervenuto il deputato PD Carmelo Miceli, collega di Sarti alla Commissione Giustizia della Camera. Per Miceli, Casalino e Loquenzi andrebbero interrogati al più presto in modo di chiarire il loro coinvolgimento su eventuali “pressioni su una deputata della Repubblica per dichiarare il falso”. Miceli è convinto che le chat depositate agli atti evidenziano la partecipazione dei due, e perciò sarebbe per loro conveniente se si presentassero direttamente in procura.

Ma l’avvocato di Sarti, Fabio Repici, si dice sereno. Il pm avrebbe deciso che non sussistono le condizioni per l’azione penale solo perché la denunciante avrebbe potuto controllare da sé le operazioni sul suo conto.

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