Rinnovo contratto Forze armate e di polizia: via libera del Governo, attesa per arretrati e aumenti

Simone Micocci

7 Aprile 2022 - 11:30

Rinnovo del contratto per Forze dell’ordine, è tutto fatto (o quasi): con il via libera del Cdm si attende la pubblicazione in Gazzetta ufficiale. Dopodiché arrivano arretrati e aumenti di stipendio.

Rinnovo contratto Forze armate e di polizia: via libera del Governo, attesa per arretrati e aumenti

Sono stati giorni di lunga attesa per il personale in divisa, ma finalmente è arrivato il via libera per il rinnovo del contratto di Forze armate e di polizia. Ci riferiamo al contratto per il triennio 2019-2021, di fatto già scaduto dal 1° gennaio 2022 (tant’è che dal mese di aprile il personale riceverà sullo stipendio anche la relativa indennità di vacanza contrattuale).

E pensare che l’accordo tra sindacati e amministrazione per il rinnovo del contratto 2019-2021 era stato raggiunto lo scorso dicembre: da allora settimane di stallo, con il via libera della Ragioneria di Stato che tardava ad arrivare. Fino a ieri, mercoledì 6 aprile, quando il Consiglio dei ministri ha approvato definitivamente il rinnovo.

Passi avanti, dunque, verso il riconoscimento in busta paga di aumenti di stipendio e arretrati (comprensivi sia delle annualità 2019, 2020 e 2021 che delle mensilità non godute quest’anno), come pure per l’aggiornamento della parte normativa. Tuttavia, affinché il rinnovo di contratto possa dirsi ufficiale, manca ancora qualche piccolo passaggio, vediamo quale.

Rinnovo del contratto Forze armate e di polizia: cosa manca adesso

Il personale delle Forze armate e di polizia attende da mesi di godere degli aumenti stipendiali previsti dal rinnovo di contratto, con il quale - a differenza della precedente tornata contrattuale - viene anche rivista la parte normativa con l’introduzione di maggiori tutele in favore del personale in divisa.

Va detto che ancora peggio va in altri comparti della pubblica amministrazione, in quanto - a eccezione di Sicurezza e Difesa e Funzioni centrali - si discute ancora per trovare un accordo condiviso (come, ad esempio, nel caso della scuola).

Accordo che per le Forze dell’ordine era stato trovato a dicembre, sulla base di un aumento medio e lordo compreso tra i 105 e i 110 euro. Tuttavia, il via libera della Ragioneria di Stato tardava ad arrivare e ciò ha di fatto bloccato l’iter legislativo.

Con l’approvazione definitiva del Consiglio dei ministri l’iter finalmente si sblocca e adesso restano solamente alcuni passaggi formali affinché il nuovo contratto possa entrare in vigore. Nel dettaglio, manca il via libera della Corte dei conti e successivamente dovrà esserci la firma del presidente della Repubblica, con le parti sociali che in queste ore stanno facendo appello a Mattarella affinché possa provvedere il prima possibile così da mettere fine a una situazione di stallo che persiste ormai da troppo tempo.

Solo una volta che il presidente della Repubblica avrà posto la firma sul provvedimento ci sarà la pubblicazione del testo in Gazzetta ufficiale.

Rinnovo del contratto Forze armate e di Polizia: cosa prevede

Circa 430 mila dipendenti pubblici impiegati nelle Forze armate e nei servizi di polizia stanno per ricevere un aumento di stipendio.

L’accordo raggiunto, nel dettaglio, riconosce un aumento a regime di 128 euro medi e lordi (se si tengono in considerazione anche le competenze accessorie), per un incremento della parte tabellare della retribuzione pari al 4,26%.

Ma nel frattempo ci sono anche novità per altre indennità, come ad esempio quella riconosciuta al personale impiegato nel settore della cyber sicurezza, con l’obiettivo appunto di scongiurare attacchi informatici alle infrastrutture strategiche del Paese.

Ci sarà il riconoscimento di un assegno una tantum comprensivo degli arretrati, così strutturato:

  • bonus una tantum;
  • aumenti non percepiti per il 2019;
  • aumenti non percepiti per il 2020;
  • aumenti non percepiti per il 2021;
  • aumenti non percepiti nelle mensilità del 2022.

Ad esempio, nel caso della Polizia di stato è previsto un assegno arretrati che va dai 1.892,61€ riconosciuti al commissario capo ai 1.372,34€ dell’agente. Questo solo per il triennio 2019-2021, mentre per il 2022 bisogna aggiungere un incremento che va dai 128,56€ agli 84,29€ per ogni mensilità non goduta.

Lo stesso vale per gli appartenenti all’Arma dei Carabinieri. Per questi gli arretrati vanno da un massimo di 1.887,71€ (capitano) a un minimo di 1.369,01€ (carabiniere semplice), con l’aggiunta di un importo mensile che va dai 128,56€ (capitano) agli 84,29€ (carabiniere semplice), per ogni mensilità non goduta.

Aumenti di stipendio e arretrati: quando arrivano

Per poter rispondere alla domanda su quando arrivano effettivamente gli aumenti di stipendio, insieme all’assegno comprensivo di tutti gli arretrati, bisogna intanto aspettare la pubblicazione in Gazzetta ufficiale del testo definitivo del contratto. Dipende, infatti, da quanto verranno portati a termine i prossimi step; tuttavia, qualora i tempi dovessero essere celeri, ad esempio in caso di pubblicazione del contratto in Gazzetta già la prossima settimana, allora l’arrivo degli emolumenti potrebbe essere previsto già a maggio 2022. Diversamente, ad esempio qualora la pubblicazione dovesse slittare a fine aprile, è più probabile che bisognerà aspettare fino a giugno.

Iscriviti a Money.it