La riunione Fed 20 settembre ha confermato le indiscrezioni della vigilia: tutto invariato sul fronte dei tassi di interesse.
Riunione Fed 20 settembre in primo piano: tutto invariato. La Fed al termine della riunione di oggi ha confermato le indiscrezioni della vigilia approvando una pausa al rialzo dei tassi di interesse.
Si resta quindi in un range tra il 5,25% e il 5,50%. L’attività economica statunitense sta crescendo a ritmo sostenuto, l’aumenti dei posti di lavoro resta forte e la disoccupazione è in calo: questo quanto indicano nel comunicato pubblicato dove si conferma la pausa al rialzo dei tassi. L’inflazione resta però elevata e lontana dall’obiettivo del 2%. Per questo, leggendo le proiezioni dei prossimi mesi, è molto probabile che prima della fine dell’anno e nella riunione di novembre, sarà deciso un altro aumento di 25 punti base portando quindi i tassi a sfiorare il 6%. Vedremo i mercati finanziari come reagiranno a tale proiezioni sul lungo periodo.
Riunione Fed: i tassi restano invariati. A novembre probabile nuovo rialzo
Alla fine come ampiamente preannunciato dagli esperti la Fed ha deciso di non intervenire a settembre mantenendo invariati i tassi di interesse. Tuttavia però, alla luce delle proiezioni, è facilmente ipotizzabile un nuovo rialzo dello 0,25% prima della fine dell’anno. Una decisione che verrà presa nella prossima riunione di novembre. Non è detto che sarà l’ultimo rialzo e non si sa cosa possa accadere nel 2024. Come si sa l’obiettivo della banca centrale statunitense è lavorare per riportare l’inflazione al di sotto del 2%.
La situazione economica negli Usa è in ripresa. Come scritto nel comunicato pubblicato dalla Fed e come confermato anche da Powell in conferenza, la crescita del Pil è stata superiore alle aspettative, i consumi sono in crescita, l’occupazione resta stabile e la disoccupazione in calo. Purtroppo però i dati sull’inflazione sono ancora lontani dall’obiettivo che la Fed si è prefissato e c’è ancora molta strada da fare.
Powell ha così annunciato che la Fed appoggerà ancora una politica restrittiva per arrivare a ridurre l’inflazione. Per quanto tempo questo non è dato sapere. Probabile il rialzo a novembre ma finché non si arriva ad un punto in cui si è sicuri di poter ridurre l’inflazione al 2% nel lungo periodo, nuovi rialzi sono sempre da valutare.
Riunione Fed, aggiornamenti in diretta
Powell: «Alzeremo i tassi se necessario»
«Ci impegniamo a realizzare e sostenere una politica sufficientemente restrittiva per ridurre l’inflazione al 2% nel tempo. Siamo pronti ad alzare ulteriormente i tassi, se necessario. La Federal Reserve prenderà le decisioni riunione dopo riunione» - queste le parole del presidente Fed.
Powell in conferenza: «Per ridurre l’inflazione c’è ancora molta strada da fare»
Iniziata la conferenza stampa del presidente Fed. Powell ha sottolineato come l’inflazione statunitense resta bel al di sopra dell’obiettivo del 2% e la strada da fare è ancora tanta
Le proiezioni indicano un nuovo aumento dei tassi prima della fine dell’anno
La sintesi delle proiezioni economiche pubblicate dalla Fed lasciano intendere che ci sarà un nuovo aumento dello 0,25% prima della fine dell’anno, quindi con la nuova riunione di novembre.
La nota ufficiale Fed
"Gli indicatori recenti suggeriscono che l’attività economica si è espansa a un ritmo sostenuto. L’aumento dei posti di lavoro ha subito un rallentamento negli ultimi mesi, ma rimane forte, e il tasso di disoccupazione è rimasto basso. L’inflazione resta elevata.
Il sistema bancario statunitense è solido e resiliente. Condizioni di credito più restrittive per le famiglie e le imprese probabilmente peseranno sull’attività economica, sulle assunzioni e sull’inflazione. La portata di questi effetti rimane incerta. Il Comitato rimane molto attento ai rischi di inflazione.
Il Comitato cerca di raggiungere il massimo dell’occupazione e dell’inflazione al tasso del 2% nel lungo periodo. A sostegno di questi obiettivi, il Comitato ha deciso di mantenere l’intervallo obiettivo per il tasso dei fondi federali tra il 5,25% e il 5,5%. Il Comitato continuerà a valutare ulteriori informazioni e le loro implicazioni per la politica monetaria. Nel determinare l’entità dell’ulteriore inasprimento della politica monetaria che potrebbe essere appropriato per riportare l’inflazione al 2% nel tempo, il Comitato prenderà in considerazione l’inasprimento cumulativo della politica monetaria, il ritardo con cui la politica monetaria influenza l’attività economica e l’inflazione, e i fattori economici e finanziari. sviluppi. Inoltre, il Comitato continuerà a ridurre le sue partecipazioni in titoli del Tesoro, debito di agenzie e titoli garantiti da ipoteca di agenzie, come descritto nei piani precedentemente annunciati.
Nel valutare l’orientamento appropriato della politica monetaria, il Comitato continuerà a monitorare le implicazioni delle informazioni in arrivo per le prospettive economiche. Il Comitato sarebbe pronto a modificare opportunamente l’orientamento della politica monetaria qualora emergessero rischi che potrebbero impedire il raggiungimento degli obiettivi del Comitato. Le valutazioni del Comitato terranno conto di un’ampia gamma di informazioni, comprese letture sulle condizioni del mercato del lavoro, sulle pressioni inflazionistiche e sulle aspettative di inflazione, nonché sugli sviluppi finanziari e internazionali".
Ufficiale: la Fed ha mantenuto i tassi invariati
Come ampiamente preannunciato la Fed ha deciso di non intervenire sui tassi di interesse al termine della riunione di oggi 20 settembre. Tutto invariato quindi e si resta in un range tra il 5,25% e il 5,50%.
Si va verso la conferma della pausa al rialzo dei tassi: a breve l’annuncio ufficiale
Tutte le indiscrezioni confermano le aspettative della vigilia e cioè della decisione della Fed di non mettere mano ai tassi di interesse lasciandoli invariati. C’è attesa soprattutto sulle previsioni per capire le prospettive future.
Le borse europee chiudono al rialzo in attesa della decisione della Fed
Nessuno scossone sui mercati finanziari europei in attesa della decisione della Fed sui tassi di interesse. Gli investitori danno per scontato che non ci sarà alcun rialzo dei tassi. Milano chiude al +1,64%. In positivo anche tutte le altre borse europee.
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