Roberto Salis parla della figlia Ilaria, ancora detenuta in Ungheria, e del loro rapporto. Ecco chi è, che lavoro fa e cos’ha dichiarato sulla vicenda.
Ilaria Salis è detenuta in Ungheria con l’accusa di tentato omicidio e, soprattutto alla luce delle condizioni di detenzione da lei raccontate, per il papà Roberto è necessario che rientri in Italia al più presto. A distanza di un anno potrebbero esserci delle speranze in questo senso, Roberto Salis lo ha accennato in un’intervista per Il Giornale, comprensibilmente senza aggiungere troppi dettagli, se non l’apprensione per la figlia.
In effetti la situazione è molto delicata e nonostante il caso di Ilaria sia diventato mediatico - e per questo dobbiamo nostro malgrado ringraziare anche le recenti immagini dell’udienza - la famiglia Salis ha sempre scelto la strada della riservatezza e della compostezza, dedicando gli sforzi al supporto della figlia e alle richieste di estradizione.
Di conseguenza, non si sa molto della vita personale del papà di Ilaria, che comunque perde di importanza rispetto alla preoccupazione per le condizioni della figlia e alla portata della vicenda nell’equilibrio internazionale. Una posizione difficile, che Roberto Salis affronta con una prontezza che ha certo trasmesso a Ilaria, nonostante le idee politiche molto diverse.
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Chi è e che lavoro fa il papà di Ilaria Salis
Come anticipato, della vita personale di Roberto Salis si sa poco, ma lo stretto necessario per conoscere meglio Ilaria e comprendere la sua storia. Attualmente svolge la professione di ingegnere come libero professionista, ha altri figli oltre a Ilaria ed è sposato. Vive con la famiglia a Monza, ma è di origini sarde, come si può intuire dallo storico cognome.
Ad oggi ha 58 anni, è un padre di famiglia, concentrato su questo e soprattutto sulla figlia Ilaria detenuta a Budapest. La questione più urgente per la famiglia non è tanto la presunta colpevolezza di Ilaria, quanto più le condizioni di detenzione apparentemente inumane. Comprensibilmente, il padre Roberto chiede che sia estradata in Italia per poter seguire il processo a distanza, auspicabilmente ai domiciliari.
Naturale che la famiglia abbia questo desiderio, soprattutto visto che ha dovuto attendere a lungo prima che fosse consentito il colloquio nelle carceri magiare. Un tempo, però, anche Roberto Salis è stato un cittadino molto attivo, arrivando finanche a ricevere una denuncia nell’ambito del blocco sindacale con lo Slai Cobas.
Il passato di Roberto Salis
Roberto Salis, come raccontato nell’intervista sopra citata, è stato candidato alle elezioni regionali dell’anno 2013 con il partito “Fare per fermare il declino” guidato da Oscar Giannino. Il partito, nato appena un anno prima, era di ispirazione prevalentemente liberale e liberista, con una forte critica alla politica nazionale.
Il partito ha poi cessato l’attività nel giro di pochi anni, dopo il duro colpo delle dimissioni di Oscar Giannino a causa delle dichiarazioni false nel suo curriculum. In ogni caso, capiamo che ha una visione diversa da quella della figlia, ma uno stesso spirito combattivo.
Nel 2009, Roberto Salis ha partecipato al blocco sindacale con Slai Cobas, rimettendoci anche una denuncia (ma null’altro). Proprio Roberto Salis ha raccontato di aver discusso molte volte con Ilaria per le diverse visioni, ribadendo che l’amore che li lega supera senza problemi il dibattito politico.
La risposta a Salvini
Roberto Salis non rilascia spesso dichiarazioni pubbliche, se non quando lo ritiene necessario per difendere la sua famiglia, che sia a livello mediatico o istituzionale. Così, è arrivata prontamente la risposta al ministro Salvini, il quale ritiene inopportuno che Ilaria abbia potuto continuare a insegnare dopo i fatti del 2017.
Si fa riferimento a un’aggressione a due militanti leghiste, per la quale Ilaria Salis è stata processata e assolta per non aver commesso il fatto, come precisato dall’avvocato della donna. Nelle motivazioni della sentenza, peraltro, si evincerebbe anche che Ilaria Salis avrebbe invece contribuito a impedire il proseguimento delle violenze.
Episodio su cui il papà Roberto non si è soffermato, in piena coerenza con le sue parole: “L’uscita di Salvini mi è parsa fuori luogo” ha scritto. Sono poi seguiti anche i commenti - e le accuse - delle opposizioni, mentre si attende che il caso di Ilaria Salis sia analizzato nelle sedi opportune, quanto meno per assicurarsi che siano rispettati i diritti umani a cui ci richiama l’Unione europea.
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