Roma, pressioni di Virginia Raggi all’ad di Ama per portare i conti in rosso

Mario D’Angelo

18/04/2019

Il Movimento 5 Stelle non fa in tempo a chiedere le dimissioni del leghista indagato Siri che arriva una nuova tegola sull’amministrazione Raggi. Carroccio: «Reato grave»

Roma, pressioni di Virginia Raggi all’ad di Ama per portare i conti in rosso

La “monnezza” romana diventa (di nuovo) questione nazionale, nonché terreno di scontro intestino alla maggioranza di Movimento 5 Stelle e Lega. Dopo che il primo ha chiesto il passo indietro del sottosegretario leghista indagato Armando Siri, il Carroccio con una ritorsione esige ora le dimissioni della sindaca Virginia Raggi, per via di alcune scottanti intercettazioni diffuse dall’Espresso. Raggi avrebbe fatto “pressioni” indebite sull’ex ad e presidente dell’Ama (azienda che gestisce i rifiuti della Capitale), Lorenzo Bagnacani, affinché quest’ultimo portasse in rosso i conti dell’azienda. La sindaca si è difesa con forza giovedì sera nel corso della trasmissione Piazza Pulita.

Raggi spingeva l’ad di Ama affinché portasse i conti di Ama in rosso

In questi giorni i magistrati di Piazzale Clodio hanno iscritto nel registro degli indagati il direttore generale del Campidoglio, Franco Giampaoletti, e diversi alti dirigenti comunali. Stando a quanto rivela l’Espresso, Bagnacani, epurato dall’amministrazione nel febbraio scorso, avrebbe presentato un esposto alla Procura, fornendo registrazioni di colloqui fra lui, la sindaca e altri dirigenti, e conversazioni private con Raggi su WhatsApp e Telegram.

La denuncia riguarda le pressioni della sindaca Raggi affinché Bagnacani rimuovesse dall’attivo dell’Ama “crediti che invece erano certi, liquidi ed esigibili”. L’utile del bilancio ammontava a circa mezzo milione di euro. L’unico scopo era quello di portare i conti dell’azienda in rosso. Un’accusa pesantissima, insomma, ennesima tegola sull’amministrazione 5 Stelle di Roma.

In uno degli audio pubblicati sul sito dell’Espresso, che anticipa i contenuti del numero di domenica 21, si sente chiaramente la voce di Virginia Raggi dire a Bagnacani: “Però se tu lo devi cambiare [il bilancio, ndr], lo devi cambiare, punto. Anche se loro ti dicono che la luna è piatta”. L’amministratore delegato, temendo di commettere un falso in bilancio, si era poi rifiutato, e Raggi lo ha licenziato in tronco.

La Lega chiede le dimissioni della sindaca di Roma

La Lega, praticamente, non aspettava che un’occasione ghiotta come questa. Rapido il commento della ministra degli Affari regionali, Erika Stefani, che dichiara che se il contenuto delle intercettazioni corrispondesse al vero, “sarebbe la confessione di un grave reato e la chiara ammissione di una palese incapacità a governare”.

Così anche i capigruppo del Carroccio di Camera e Senato, Riccardo Molinari e Massimiliano Romeo, che lo definiscono “un fatto di gravità inaudita”. Per i due leghisti sono “notizie inquietanti” che non possono lasciare “indifferenti”, e invocano le regole interne del Moviemento. Secondo le quali - è la tesi dei capigruppo - la sindaca Raggi dovrebbe rassegnare le dimissioni.

Raggi registrata: “Roma fuori controllo”

La validità penale della vicenda, naturalmente, è ancora tutta da dimostrare, ma è chiaro che questa non potrà non avere conseguenze politiche. Anche perché dalle rivelazioni dell’Espresso emerge una Raggi inedita, pronta ad ammettere le difficoltà della sua amministrazione, anche con parole forti: “Roma è praticamente fuori controllo”, dice ad esempio la sindaca in un’intercettazione.

In un’altra, rivela il settimanale, si può ascoltare Virginia Raggi dire di non poter aumentare la Tari perché “i romani oggi si affacciano e vedono la m*rda”. Tentando di far cambiare idea a Bagnacani, inoltre, la Raggi gli avrebbe promesso un prestito di 200 milioni di euro in favore di Ama.

Iscriviti a Money.it