Rottamazione cartelle 2023, prima e seconda rata con scadenza troppo vicina

Patrizia Del Pidio

27 Luglio 2023 - 11:20

Con lo slittamento della scadenza per la presentazione della domanda di rottamazione è slittata anche la scadenza della prima rata, ma non della seconda.

Rottamazione cartelle 2023, prima e seconda rata con scadenza troppo vicina

Il legislatore non sempre prevede tutto e in alcuni casi chi ne paga le conseguenze è il contribuente. Questo è quello che è accaduto anche con la definizione agevolata delle cartelle esattoriali. Per permettere a tutti di aderire, infatti, è stata fatta slittare la data per la scadenza di adesione alla rottamazione con conseguenze a catena che ora si riflettono sul pagamento delle prime due rate della sanatoria.

Con il comunicato n.68 del 21 aprile 2023, il Mef ha annunciato uno slittamento della scadenza della domanda di adesione alla Definizione agevolata delle cartelle esattoriali. Inizialmente, infatti, era possibile presentare domanda di adesione alla rottamazione quater entro il 30 aprile 2023, poiquesta data ultima è slittata al 30 giugno 2023. Con tutte le conseguenze che ne derivano.

Entro il 30 giugno, infatti, originariamente l’Agenzia delle Entrate avrebbe dovuto trasmettere ai contribuenti la comunicazione delle somme dovute e l’accettazione o il diniego della domanda presentata dal contribuente. Questa data, di fatto, viene differita dal 30 giugno al 30 settembre ed ha effetti anche sulla scadenza della prima o unica rata che il contribuente avrebbe dovuto saldare entro il 31 luglio 2023 per perfezionare la definizione agevolata.

Scadenza prima rata slitta a ottobre

Ovviamente il contribuente non potrà pagare la prima o unica rata entro il 31 luglio visto che riceverà risposta dall’Ader solo entro il 30 settembre. La scadenza di questo primo pagamento, di fatto, è stata fatta a sua volta slittare dal 31 luglio al 31 ottobre 2023.

Il perfezionamento della rottamazione, quindi, si avrà con il pagamento della prima o unica rata il 31 ottobre 2023. Ma questo allungamento dei tempi per il primo pagamento non è un bene per tutti.

Rate successive alla prima, che succede?

Quella che non è stata prevista, invece, è una nuova calendarizzazione delle scadenze successive alla prima. Senza una nuova calendarizzazione delle scadenze successive alla prima il contribuente si trova nella scomodissima situazione di dover pagare prima e seconda rata nel giro di un mese. La cosa potrebbe anche scoraggiare dall’aderire alla rottamazione visto che saldare le prime due rate significa pagare il 20% degli importi dovuti nel giro di trenta giorni.

Se l’importo totale dovuto è molto alto il dover saldare le prime due rate in 30 giorni risulterà non solo difficile, ma anche impossibile. Da tenere conto, poi, che nel periodo in cui cadono le scadenze delle due rate i contribuenti si troveranno anche a dover saldare l’acconto delle tasse di novembre. Questo significa che non tutti riusciranno a perfezionare la rottamazione e molti si troveranno nella spiacevole condizione di dover rinunciare agli sconti della sanatoria per decadenza.

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