Rottamazione quinquies cartelle esattoriali, presentata la proposta

Nadia Pascale

7 Novembre 2024 - 16:03

Presentati gli emendamenti per la rottamazione quinquies, novità, istruzioni e cartelle esattoriali interessate al nuovo condono fiscale.

Rottamazione quinquies cartelle esattoriali, presentata la proposta

Ci sarà davvero una rottamazione quinquies delle cartelle esattoriali?

Siamo ormai al versamento della sesta rata della rottamazione quater, in scadenza al 30 novembre, con termine finale al 9 dicembre 2024 a causa di tolleranze e festività, ma già si parla di una rottamazione quinquies e stavolta non sono solo voci di corridoio, infatti, sono stati presentati emendamenti al decreto legge fiscale, DL 155 del 2024, da convertire entro il 18 dicembre 2024.

Non sono, quindi, cadute tutte le speranze che nel 2024 possa esserci una rottamazione quinquies e neanche la possibilità di rientro nella definizione agevolata per i decaduti della rottamazione quater.

Vediamo le novità introdotte nel decreto fiscale.

Presentato l’emendamento per la rottamazione quinquies, dettagli

Nelle settimane passate si è più volte parlato di una rottamazione quinquies e il Ministero dell’Economia ha sempre negato questa ipotesi ribadendo:
“Non sono allo studio misure volte a riaprire i termini della Rottamazione quater ovvero ad estenderne l’ambito di applicazione al 2023”.

A sorpresa però nel Decreto Legge 155 del 2024, che deve essere convertito in legge entro il 18 dicembre, è spuntato un emedamento che prevede la possibilità di accedere a questo nuovo piccolo condono.

La rottamazione quinquies prevede, se approvata in via definitiva, la possibilità di alleggerire il carico fiscale per le cartelle esattoriali affidate all’agente di riscossione nel periodo intercorrente tra il 1° luglio 2022 e il 31 dicembre 2023.

Ricordiamo che la rottamazione quater (disciplinata dalla Legge di Bilancio per il 2023) prevede, invece, la rottamazione delle cartelle affidate all’agente nel periodo compreso tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022. Si tratterebbe quindi di una sorta di prosecuzione che permetterebbe di rinpinguare un po’ le Casse dello Stato appesantite dalle scarse adesioni al concordato preventivo.
Anche in questo caso, come nella precedente versione, l’agevolazione consiste nella cancellazione di interessi e sanzioni. Resta, invece, immutata la “quota capitale” cioè le tasse non versate, che devono essere pagate per intero.

Il pagamento dovrebbe avvenire in unica soluzione entro il 31 luglio 2025, oppure in 18 rate, in questo secondo caso con l’applicazione di un tasso di interesse legale al 2%.

Per ora, invece, non non ci sono novità per i decaduti dalla rottamazione quater che, invece, erano stati da più parti richiesti, anche se non tutte le speranze sono perse.
L’emendamento è stato presentato da Forza Italia, in particolare dal deputati Claudio Lotito e Paroli.

Altre novità nel Decreto Legge 155 del 2024

Queste non sono però le uniche novità, presenti tra gli emendamenti al decreto fiscale.
Sono stati presentati in tutto 382 emendamenti e tra questi anche quello per il taglio del canone Rai che in un certo senso viene raddoppiato perché la Lega ci prova anche nella Legge di Bilancio con un intenso braccio di ferro con Forza Italia. Inoltre, sembra ci sia la corsa per scrivere un emendamento per la riapertura dei termini del concordato preventivo biennale.

Fisco amico, rateizzazioni più lunghe

Continua la campagna del “Fisco amico”, queste novità vanno, infatti, ad aggiungersi alle altre introdotte dal decreto Riscossione prevedono il discarico automatico delle cartelle esattoriali con debiti inesigibili dopo 5 anni, una misura che renderà, dal 1° gennaio 2025, praticamente inutile intervenire con periodici “saldo e stralcio” dei debiti.

Quello a cui si punta con la riforma è rendere più agile e snello il sistema di riscossione in Italia e anche allungare i tempi dei piani di dilazione punta a questo obiettivo. L’allungamento fino a 120 mesi avverrà in maniera graduale, prevedendo già dal 2025 piani rateizzabili in 84 mesi, nel biennio 2027/2028, invece, si potranno saldare i debiti in 94 rate, che diventeranno 108 nel biennio 2029/2030. Solo a partire dal 2031, poi, si potrà richiedere una rateizzazione in 120 rate, oggi previste solo per i piani di dilazione straordinaria (laddove la rata è superiore al 20% del reddito mensile del nucleo familiare).

I passi avanti per andare incontro ai contribuenti che hanno debiti con il Fisco, anche se non arriva una nuova rottamazione, sono previsti: piani di rateizzazione più lunghi e discarico automatico dei debiti che non possono più essere riscossi. La cosa che va considerata, però, è che si tratta di misure che agiscono sul lungo periodo e le casse dello Stato, invece, sono perennemente a caccia di risorse (che una nuova rottamazione darebbe in tempi più brevi).

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