La Lega insiste sulla rottamazione quinquies che avrebbe condizioni molto più favorevoli delle precedenti e permetterebbe di non decadere a chiunque aderisca. Vediamo le novità.
La rottamazione quinquies potrebbe tornare nel 2025 con pagamento mensile e dilazionata in 10 anni. Anche se l’emendamento presentato alla Legge di Bilancio non è passato, la Lega, sulla sanatoria delle cartelle esattoriali, non si arrende e fa finire la rottamazione quinquies in una proposta di legge che sarà portata avanti da gennaio.
La prima rottamazione risale, ormai, al 2016 a cui ne sono seguite altre tre. Ma tutte le definizioni agevolate hanno riscontrato lo stesso problema: minor gettito di quello previsto e troppe decadenze. Con un destino comune come questo, quindi, una nuova rottamazione non sembra essere nelle intenzioni del Governo, ma la proposta della Lega è differente e potrebbe portare un gettito maggiore e una sostenibilità del piano di dilazione maggiore.
Le decadenze delle rottamazioni
Già con la prima rottamazione, quella voluta nel 2016, l’incasso atteso fu meno della metà. Aderirono alla sanatoria circa 1,6 milioni di contribuenti, ma dopo le prime rate la maggior parte smisero di pagare e la misura, invece di portare un gettito di 18 miliardi, ebbe un incasso di 8 miliardi di euro.
Con le rottamazioni seguenti la storia è stata simile, se non peggiore, e il gettito ipotizzato è rimasto sempre inatteso. Anche con la rottamazione quater l’incasso è di circa la metà rispetto a quello ipotizzato. E forse è necessario farsi qualche domanda, visto che tutte le definizioni agevolate hanno avuto lo stesso meccanismo che, se da una parte agevolava il contribuente grazie alla cancellazione di interessi e sanzioni, dall’altra prevedeva pagamenti trimestrali troppo alti, le prime due rate nella maggior parte dei casi insostenibili e un piano di dilazione in 5 anni che, per debiti troppo alti sono davvero pochi.
La rottamazione quinquies di Salvini è differente
Con la quinta edizione della rottamazione le cose potrebbero essere differenti. La proposta di legge potrebbe prevedere una rottamazione con pagamenti mensili (e quindi di importo più basso) e con dilazione in 10 anni (che abbasserebbe ancora di più l’importo delle rate). Inoltre, per arginare le decadenze, sarebbe prevista anche la possibilità di non far decadere il piano al primo ritardo, ma di consentire la permanenza nel beneficio anche a chi non versa fino a 8 rate.
La proposta potrebbe essere l’idea vincente per consentire ai contribuenti di rientrare dei propri debiti con termine più favorevoli e con condizioni più agevoli.
Il flop della rottamazione quater
La rottamazione quater, ancora in corso, pur avendo rappresentato per moltissimi contribuenti una sanatoria che ha permesso di pagare i debiti con il Fisco alleggerendo le degli importi di sanzioni e interessi (riferita ai debiti iscritto a ruolo tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022).
La rottamazione quater, al contrario di quello che si aspettava il Governo, non ha portato le entrate sperate: con il passare dei mesi, infatti, circa la metà dei contribuenti non ha provveduto a versare gli importi delle rate. Molti sono, quindi, i contribuenti decaduti dalla rottamazione per aver saltato il pagamento.
Dal punto di vista del gettito la rottamazione quater si è rivelata un vero e proprio flop, nonostante le due proroghe previste per far rientrare nel piano di dilazione i decaduti (la proroga di dicembre e quella di marzo) e proprio per questo si puntava a una nuova rottamazione, la quinquies.
Rottamazione quinquies, emendamento bocciato per la Legge di Bilancio
L’emendamento presentato alla Manovra, che proponeva una rottamazione quinquies per tutti i carichi affidati all’agente di riscossione fra il 2000 e il 2023, è stato bocciato e dichiarato inammissibile. La proposta, pertanto, non verrà neanche sottoposta al voto delle Camere.
In questo caso, però, va sottolineato che una rottamazione di questo genere, oltre a ricalcare interamente le regole dell’ultima rottamazione si sovrapponeva anche come periodo temporale alla quater (almeno per il periodo 2020 – giugno 2022).
Alla bocciatura dell’emendamento, però, tutti hanno perso le speranze di una rottamazione per il prossimo anno, senza contare che resta in piedi ancora un emendamento.
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