La tregua fiscale sicuramente è un grosso aiuto per chi ha debiti con il Fisco, ma chi è stato sempre onesto potrebbe essere disincentivato a continuare ad esserlo.
La Legge di Bilancio 2023 ha introdotto ben 12 misure per permettere al contribuente che si trova in una situazione debitoria con il Fisco. Un’iniziativa sicuramente che non ha come scopo solo quello di venire incontro alle esigenze del contribuente, ma anche quello di recuperare le ingenti somme evase anche a costo di rinunciare a sanzioni e interessi maturati.
Rottamazione, stralcio delle cartelle, ravvedimento speciale sono solo tre delle misure che la tregua fiscale prevede. Ma tutte e 3 prevedono molte agevolazioni per il contribuente debitore. Se non addirittura la cancellazione dell’intero debito.
Rottamazione, stralcio e ravvedimento
La rottamazione permette al contribuente con pendenze con il Fisco di saldare solo il debito originario con sconti che, in alcuni casi, possono toccare anche l’80% sulle cartelle esattoriali più vecchie. Ovvero quelle che prevedono sanzioni e interessi molto elevati.
Lo stralcio, invece, prevede la cancellazione della cartelle esattoriali con importo fino a 1.000 euro affidate all’Agente di riscossione tra l’inizio del 2000 e la fine del 2015. Ovvero per quei debiti il contribuente si troverà la fedina fiscale pulita senza dover sborsare un centesimo. Questo perchè per l’amministrazione il recupero di queste cartelle, ormai vecchie di almeno 8 anni, rappresenta un costo ed è più conveniente cancellarle.
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Infine il ravvedimento speciale che consente di avere una riduzione della sanzione a un diciottesimo in determinate condizioni.
Si tratta di misure convenienti sia per il contribuente che per il Fisco, che potrà contare su entrate che altrimenti avrebbe faticato ad avere.
Manca una premialità per il contribuente onesto
Ogni volta che c’è una tregua fiscale, però, il contribuente onesto si sente beffato dal Fisco. Perché sembra che le agevolazioni spettino a chi non paga, a chi evade. Al contrario di quello che dovrebbe essere veramente: in un mondo ideale ad essere premiato dovrebbe essere chi paga, non i debitori.
Ben venga, quindi, la rottamazione, lo stralcio o il ravvedimento, ma dovrebbe essere accompagnato da una misura che premia anche chi ha la situazione debitoria pulita, chi non ha pendenze con il Fisco, chi ha sempre pagato in maniera puntuale ogni volta. Perché altrimenti il contribuente onesto si sente un po’ preso in giro visto che ci paga subito paga per intero e chi evade e sana dopo ha sconti e agevolazioni.
Questa «cultura» delle rottamazioni, purtroppo, fa passare un messaggio sbagliato alla base. Chi non paga sbaglia, chi paga è nel giusto. E ad essere premiato dovrebbe essere il contribuente onesto con, magari, una percentuale di sconto sulle tasse successive. Un po’ per pareggiare i conti con lo sconto che hanno avuto coloro che pagano in ritardo con rottamazioni e sanatorie, o color che vedono cancellati i propri debiti con lo stralcio.
Forse si sta sbagliando strada
Magari se invece che prevedere agevolazioni per far pagare i debitori, si prevedessero agevolazioni per chi è sempre stato in regola con i pagamenti si incentiverebbe l’evasore ad essere puntuale nel pagare per avere, magari, un domani, anch’egli diritto allo sconto.
Ma continuando sulla strada delle rottamazioni (siamo alla quarta) e dello stralcio, prima o poi anche i contribuenti puntuali nel pagare si renderanno conto che, magari, diventa più conveniente attendere una rottamazione o uno stralcio per saldare i debiti con il Fisco.
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