Salario minimo, “si può fare in 48 ore”: può davvero arrivare in Italia?

Stefano Rizzuti

25 Marzo 2023 - 12:26

Secondo il segretario della Cisl, Luigi Sbarra, il salario minimo potrebbe essere introdotto in Italia in 48 ore. Ma è davvero possibile? Cosa vuole fare il governo Meloni?

Salario minimo, “si può fare in 48 ore”: può davvero arrivare in Italia?

Il governo sembra essere contrario, preferendo la contrattazione collettiva. Ma sul salario minimo l’ultima parola non è detta: i sindacati, infatti, tornano a chiedere all’esecutivo di intervenire. E anche le opposizioni spingono in questa direzione.

L’ultimo appello alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, arriva dal segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra, secondo il quale il salario minimo deve essere agganciato saldamente ai contratti. In un’intervista al Foglio, Sbarra sottolinea che “si può fare un accordo in 48 ore se c’è la volontà politica”.

A giudizio del segretario della Cisl la strada da seguire è semplice: bisogna estendere settore per settore il trattamento “economico complessivo dei contratti collettivi più diffusi”. Ma è davvero possibile che venga approvato il salario minimo in Italia? E qual è la posizione del governo Meloni sulla questione?

Salario minimo, l’appello della Cisl a Meloni

Sbarra ritiene che non serva una legge sulla rappresentanza, ma bisognerebbe prendere in considerazione i dati già esistenti, indicando i contratti leader e valutando sulla base di questi. Serve, secondo la Cisl, un’estensione contrattuale, così come richiesto anche dall’Ue.

Secondo Sbarra, invece, dei salari “fissati per legge produrrebbero toppe peggiori del buco: si rischierebbe di alimentare il sommerso e di indurre tante imprese a uscire dall’applicazione dei Ccnl, attestandosi al minimo legale. Con il risultato di un generale schiacciamento delle retribuzioni medie”.

Il segretario della Cisl non risparmia, inoltre, attacchi al governo che, a suo giudizio, si limita a replicare agli attacchi dell’opposizione invece di andare verso “scelte condivise e di coesione”. Secondo Sbarra bisognerebbe pensare a riforme vere, da mettere in campo riallacciando il dialogo con le parti sociali.

Salario minimo, cosa farà Meloni?

Difficilmente, però, le richieste di Sbarra potranno trovare terreno fertile nel governo. La posizione della presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, sul salario minimo sembra essere di tutt’altro tipo. E lo ha ribadito lei stessa solamente pochi giorni fa al congresso della Cgil a Rimini.

Per Meloni l’introduzione del salario minimo non è una soluzione efficace: “Temo il rischio che la fissazione per legge di un salario minimo diventi non una tutela aggiuntiva, ma una tutela sostitutiva”. D’altronde sulla questione la presidente del Consiglio aveva già detto di ritenere plausibile che il salario minimo crei “per molti lavoratori condizioni peggiori di quelle che hanno oggi”.

Secondo la presidente del Consiglio la strategia da seguire sarebbe quindi un’altra: “Credo che sia molto più efficace estendere la contrattazione collettiva anche nei settori nei quali non è prevista e credo sia efficace tagliare le tasse sul lavoro”.

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