Salvini vs Ue: ma quale deficit, prima disoccupazione al 5%

C. G.

3 Giugno 2019 - 16:01

Matteo Salvini torna a sfidare le regole di bilancio Ue: la disoccupazione è più importante del rapporto deficit/PIL

Salvini vs Ue: ma quale deficit, prima disoccupazione al 5%

Matteo Salvini di nuovo contro i vincoli di bilancio dell’Unione europea.

Il Ministro dell’Interno ha lanciato un’altra frecciatina a Bruxelles, sminuendo il ruolo e l’importanza del rapporto deficit/PIL e dando invece maggiore risalto a un altro aspetto, quello della disoccupazione. Per dirla con le sue stesse parole, l’azione del Governo sarà mirata a dimezzare il tasso dal 10% al 5%.

Queste dichiarazioni sono giunte in un momento particolare per l’intera Italia. Alle 18:15 di oggi, lunedì 3 giugno, il premier Conte terrà un discorso importante sul quale il mercato ha già formulato diverse speculazioni. Domani ci sarà ancora un capo di Governo in grado di discutere con Salvini e Di Maio?

Salvini: ma quale deficit, importa più la disoccupazione

Secondo il piano ideato da Salvini, non sarà più il deficit, ma la disoccupazione a indicare quanto poter spendere o meno. La soglia del 3%, quella sulla quale l’Italia e l’Unione europea hanno a lungo dibattuto in occasione dell’ultima legge di bilancio, non sarà più un problema per il Ministro.

“Ecco noi chiederemo che il tasso di disoccupazione venga utilizzato come parametro per spendere o non spendere. Dal 10% lo voglio portare al 5%, poi quando saremo al 5 rispettiamo tutti i vincoli del mondo”,

ha dichiarato il Vicepremier.

Le sue frasi, ancora una volta poco concilianti nei confronti delle regole di bilancio Ue, sono arrivate dopo un weekend di fuoco per l’Italia. Prima c’è stata la lettera Ue con la quale è stato chiesto al Belpaese di elencare i fattori rilevanti che hanno impedito la discesa del deficit.

Poi ancora c’è stata la risposta di Roma inviata dal Ministro dell’Economia dopo le 48 ore concesse. Ora tutti gli occhi saranno puntati sulla giornata di mercoledì, quando la Commissione invierà nuove considerazioni a Roma nelle quali potrebbe persino scegliere di avviare una procedura d’infrazione sul debito.

Eppure, la delicatezza della questione non ha avuto effetti su Salvini che ha continuato:

“Quando saremo al 5% rispettiamo tutti i vincoli del mondo. Finché abbiamo regioni italiane con una disoccupazione giovanile superiore al 50% non c’è vincolo che tenga.”

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