Sanatoria fiscale per scontrini e fatture non in regola nel decreto Energia

Nadia Pascale

22 Settembre 2023 - 13:17

Nel decreto Energia, che approderà in Consiglio dei ministri lunedì 25 settembre, spunta una nuova sanatoria fiscale per scontrini e fatture irregolari. Il Governo prova a fare cassa.

Sanatoria fiscale per scontrini e fatture non in regola nel decreto Energia

Continua il programma di pace con il Fisco, arriva con il decreto Energia una nuova sanatoria fiscale per scontrini e fatture non in regola.

Mentre gli ultimi contribuenti stanno ricevendo in questi giorni l’esito della domanda per l’adesione alla rottamazione quater, spunta una nuova sanatoria fiscale che consente di regolarizzare omissioni e carenze maturate fino al 30 giugno 2023. Oggetto della nuova sanatoria sono le irregolarità nell’emissione dello scontrino fiscale con relativo invio dei dati all’Agenzia delle Entrate e irregolarità nell’emissione di fatture e ricevute fiscali.

Ecco cosa prevede il decreto Energia per la nuova sanatoria fiscale per scontrini e fatture.

Sanatoria fiscale sprint per scontrini e fatture: posizioni da regolarizzare entro il 15 dicembre

Nelle ultime settimane si è più volte detto che per la legge di bilancio 2024 mancano le coperture o meglio sono insufficienti, il Governo è a caccia di liquidità necessaria anche per la copertura dei primi provvedimenti della riforma fiscale e sembra che il provvedimento di pace fiscale presente nel decreto Energia vada proprio nella direzione di ricerca di nuovi fondi.

L’articolo 8 del decreto Energia prevede la possibilità di mettere in regola la propria posizione fiscale in caso di scontrini non emessi, fatture e ricevute fiscali non regolari. Naturalmente sarà necessario versare la mancata imposta e una piccola sanzione.
La nuova sanatoria fiscale troverà applicazione per le violazioni commesse tra il 1°gennaio 2022 e il 30 giugno 2023, sarà possibile sanare la posizione entro il 15 dicembre del 2023.

L’obiettivo è promuovere l’adempimento spontaneo da parte dei contribuenti e l’emersione della reale base imponibile.
La sanatoria per queste violazioni può essere applicata nel caso in cui il contribuente non abbia già ricevuto la constatazione. Il versamento complessivo minimo non può comunque essere inferiore a 2.000 euro.
Nel caso in cui debbano essere sanate più posizioni, il limite minimo per la singola posizione di 500 euro non viene applicato.
Affinché si possa ottenere la sanatoria è necessario versare la maggiore imposta dovuta e una sanzione pari a quella minima per questo tipo di violazioni.

Sanatoria fiscale per dichiarazione infedele

Nel caso in cui la violazione delle norme in materia di fatturazione e scontrini abbia portato a una violazione anche degli obblighi dichiarativi, in poche parole se quella fatturazione è stata già oggetto di dichiarazione dei redditi e/o omesso o insufficiente versamento Iva in sede di liquidazione periodica, sarà necessario procedere alla correzione della dichiarazione infedele.

Anche in questo caso naturalmente sarà necessario versare la maggiore imposta dovuta e la sanzione in misura della metà di quelle applicate in sede di ravvedimento operoso. Tali disposizioni più favorevoli per il contribuente non trovano applicazione in caso di omessa presentazione della dichiarazione annuale.

Naturalmente per conoscere la versione definitiva della norma sarà necessario attendere la stesura finale del decreto legge Energia, lo stesso dovrebbe essere presentato in Consiglio dei ministri lunedì.

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