Scambio sul posto impianto fotovoltaico: cos’è, come funziona, scadenza e quanto conviene

Claudia Cervi

22/09/2022

Scambio sul posto con impianto fotovoltaico: una guida con tutti i dettagli su cos’è, come funziona, scadenza e quanto conviene.

Scambio sul posto impianto fotovoltaico: cos’è, come funziona, scadenza e quanto conviene

Lo scambio sul posto valorizza l’energia in eccesso prodotta dall’impianto fotovoltaico e permette di ottenere un rimborso sulla bolletta pagata al proprio operatore.

Nel 2022 famiglie e imprese stanno facendo i conti con dei costi dell’energia fuori controllo e con aumenti del 120-140% annui secondo l’Osservatorio Confcommercio Energia. Si spiega dunque il boom di richieste per l’installazione di impianti fotovoltaici, spinte anche dagli incentivi statali finalizzati proprio ad incrementare l’impiego di altre fonti rinnovabili.

Prima di scegliere un impianto fotovoltaico è bene sapere come funziona lo scambio sul posto, quali sono gli altri meccanismi di immissione dell’energia nella rete elettrica e gli errori da evitare per non perdere le agevolazioni.

Cos’è lo scambio sul posto con impianto fotovoltaico

L’energia elettrica prodotta e non consumata da un impianto fotovoltaico o cogenerativo può essere valorizzata economicamente attraverso due meccanismi messi a disposizione dal GSE, il Gestore dei Servizi Energetici: lo scambio sul posto e il ritiro dedicato.

  • Lo scambio sul posto è un meccanismo che permette di immettere nella rete elettrica l’energia prodotta dal proprio impianto fotovoltaico non consumata al momento della produzione e prelevarla una volta che se ne ha bisogno. Attraverso questo sistema il GSE riconosce una parziale compensazione economica che remunera la differenza tra il valore (non la quantità) riconosciuto all’energia immessa in rete in un determinato momento e quello corrisposto per l’elettricità prelevata e consumata in un momento diverso, ma non si tratta di uno «sconto in bolletta». Il contributo in conto scambio viene erogato in acconto su base semestrale e in successivo conguaglio su base annuale.
  • Il ritiro dedicato è una modalità semplificata di vendita dell’energia in eccesso immessa in rete. Avviene per il tramite del GSE che funge da acquirente e da intermediario tra il produttore e il mercato dell’energia, garantendo una redditività più sicura rispetto ai prezzi che caratterizzano il mercato libero sulla Borsa, grazie a prezzi minimi garantiti.

Come funziona lo scambio sul posto

Quando l’energia prodotta dall’impianto fotovoltaico è superiore alle esigenze di consumo, questa viene automaticamente immessa sulla rete, che viene utilizzata come strumento di “immagazzinamento virtuale”. Si definisce virtuale perché l’energia in eccesso non viene immagazzinata nelle batterie per fotovoltaico, ma viene rilasciata al sistema elettrico e in un momento successivo prelevata attraverso un sistema di compensazione.

Un caso tipico si presenta quando l’energia prodotta durante una giornata particolarmente assolata non viene consumata completamente e viene distribuita nella rete e pagata dal GSE. La notte o in una giornata nuvolosa, quando l’impianto fotovoltaico non riesce a garantire la produzione necessaria, l’elettricità viene prelevata dalla rete a fronte di un pagamento al gestore.

Condizione necessaria per aderire a questo servizio è la presenza di impianti per il consumo e per la produzione di energia elettrica collegati a un unico punto di connessione con la rete pubblica.

La formula per calcolare il contributo dello scambio sul posto è la seguente:

Cs = min [ Oe ; Cei ] + CUsf x Es

dove Oe rappresenta l’onere energia, ovvero il prezzo dell’elettricità prelevata dalla rete, e si ottiene moltiplicando i kWh utilizzati con il prezzo unico nazionale.
Cei è il controvalore dell’energia immessa, ovvero il valore economico dell’energia immessa in rete.
CUsf è il corrispettivo unitario di scambio forfettario, una cifra centesimale in euro calcolata dal GSE.
Es è l’energia scambiata, ossia i kWh immessi e successivamente prelevati per i propri consumi.

Per attivare il servizio dello scambio sul posto si possono seguire due strade:

  1. presentando il Modello Unico al proprio gestore di rete;
  2. inviando una richiesta di adesione allo scambio sul posto al GSE tramite il portale online, entro 60 giorni dall’allaccio dell’impianto alla rete.

Scadenza dello scambio sul posto

L’opzione dello scambio sul posto andrà gradualmente sostituita con altri incentivi per la produzione di energia rinnovabile. E’ quanto stabilito dalla direttiva RED II, che rappresenta uno dei passaggi chiave della transizione energetica dell’Italia in coerenza con gli obiettivi del Green New Deal. Come suggerito da un’interrogazione parlamentare della Lega di fine 2021, lo stop non sarà perentorio, ma graduale a partire dalla fine del 2024.

Scambio sul posto e incentivi statali compatibili

Per valutare correttamente la scelta se aderire al meccanismo di scambio sul posto, a quello del ritiro dedicato o sfruttare altre agevolazioni, l’utente che intende installare un impianto fotovoltaico deve considerare il sistema di incentivi statali compatibili.

Superbonus 110% - Le spese sostenute per installare un impianto fotovoltaico per l’autoconsumo rientrano infatti tra gli interventi di miglioramento energetico dei fabbricati residenziali agevolabili con il superbonus 110%, previsti dal DL 34/2020, art. 119. Come specificato dal comma 7, la detrazione del 110% non è però compatibile con la cessione secondo il meccanismo dello scambio sul posto.

«La detrazione di cui ai commi 5 (impianto fotovoltaico) e 6 (sistema di accumulo) e’ subordinata alla cessione in favore del GSE dell’energia non auto-consumata in sito e non e’ cumulabile con altri incentivi pubblici o altre forme di agevolazione di qualsiasi natura...»

In pratica, i beneficiari del sistema «Conto Energia» non possono richiedere la detrazione al 110%.

Ecobonus 50% - L’opzione dello scambio sul posto consente invece di detrarre il 50% delle spese relative all’acquisto e all’installazione dell’impianto fotovoltaico nei limiti di 96.000 euro, con un ammortamento in 10 anni. Come specificato dalla risoluzione 22/E/2013 dell’Agenzia delle Entrate, la detrazione è compatibile con il meccanismo dello scambio sul posto e del ritiro dedicato a condizione che l’installazione avvenga per far fronte ai bisogni energetici dell’abitazione dell’utente.

La detrazione è invece esclusa quando la cessione dell’energia prodotta in eccesso configuri esercizio di attività commerciale.

Credito d’imposta - per le imprese è previsto un credito di imposta del 6% (per l’installazione di un impianto fotovoltaico con spese entro i 2 milioni di euro) da utilizzare fino al 31 dicembre 2022.

Quanto conviene lo scambio sul posto

In linea teorica, il meccanismo dello scambio sul posto conviene quando la quantità di energia prelevata dalla rete è pressoché simile quella immessa nella rete, sollevando l’utente dalla necessità di installare una batteria con accumulo, che occupa spazio in casa e richiede manutenzione.

Occorre però fare una puntualizzazione: il valore rimborsato dal GSE per l’energia immessa nella rete è sempre più basso rispetto al costo pagato per l’energia prelevata dalla rete. Pertanto, a conti fatti, non si tratta di un’opzione così conveniente.

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