Indetto lo stop di 24 ore dei benzinai urbani e autostradali.
Lo sciopero dei benzinai è fissato al prossimo 6 febbraio: è stato annunciato in una nota dai sindacati che riuniscono i gestori degli impianti di rifornimento. Lo stop è dovuto alla disposizione di confisca del rimborso da parte del ministero dell’Economia.
I benzinai di tutta Italia si fermeranno quindi mercoledì 6 febbraio per uno sciopero di 24 ore poiché gli sarà negato il credito d’imposta a loro favore stabilito con la finanziaria del 2018 dopo anni di trattative. Lo stop riguarderà l’intera rete dei rifornimenti urbana e autostradale.
Quella dello sciopero si annuncia come una giornata potenzialmente nera per i trasporti, anche se rimarranno funzionanti le pompe per il self service. Diversa la questione per autotrasportatori e soprattutto per le auto a gas: non è possibile nella maggior parte dei distributori fare rifornimento di Metano e GPL in modalità self service.
Benzinai in sciopero, 6 febbraio
I gestori degli impianti non potranno avere il rimborso del credito d’imposta a loro favore calcolato sul 50% delle commissioni per le transazioni con Pos. Faib Confesercenti, Fegica Cisl e Figisc/Anisa Confcommercio, fanno notare che in questo modo, al prezzo attuale della benzina, ogni 100 euro di commissioni che il gestore deve al sistema bancario, 66,59 euro sono generati dal tributo incassato all’Erario dimezzando il margine lordo riservato ai gestori.
L’appello delle unioni sindacali ha raggiunto il vice premier Di Maio, il ministro Tria, Dario Galli, sottosegretario del Mise, e Massimo Garavaglia, sottosegretario del Mef già in un’incontro lo scorso 16 gennaio.
I benzinai lamentano anche il ritardo con cui è stato pubblicato il codice tributo, un anno dopo l’entrata in vigore del provvedimento, che ha impedito a molti esercenti di usufruire del credito.
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