Scuola: verranno usati tamponi rapidi in classe che danno risultati in soli 3 minuti, ma non tutte le Regioni sono pronte. Vediamo dove sono previsti.
Scuola: tamponi rapidi in classe con risultati in soli 3 minuti. La prima regione a partire con la sperimentazione attraverso lo screening a scuola con i tamponi rapidi è la Regione Lazio che attende solo il via libera dell’Istituto delle malattie infettive Spallanzani di Roma.
I tamponi rapidi serviranno al monitoraggio a scuola e a intervenire in modo tempestivo in caso di uno studente o insegnante positivo al COVID-19. Oltre alla Regione Lazio, anche il Veneto sembra aperto alla possibilità dell’adozione dei tamponi rapidi a scuola, così come altre Regioni. Ovviamente la loro adozione non riguarderà solo le scuole, ma anche e soprattutto queste.
È chiaro che l’attendibilità dei tamponi rapidi, a differenza di quelli tradizionali, non è al 100%, ma permettono in ogni caso di non dover aspettare anche due giorni per avere i risultati, elemento importante in una scuola.
Intanto come abbiamo visto il Cts ha indicato le regole per l’uso della mascherina a scuola che anche se obbligatoria, potrà non essere usata al banco e allo stesso tempo abbiamo visto come ogni Istituto avrà un referente COVID-19.
Vediamo ora nel dettaglio in cosa consistono i tamponi rapidi per i positivi al COVID-19 previsti nelle scuole del Lazio, quale sarà quindi l’iter da seguire.
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Scuola: tamponi rapidi in classe se c’è positivo COVID-19
Se a scuola un alunno, ma anche un insegnante, risulta positivo al COVID-19 verranno effettuati dei tamponi rapidi per capire quali e quante sono le persone contagiate. Si chiamano Daily tampon e sono un prodotto italiano. Il test è salivare e funziona secondo lo stesso meccanismo alla base di quello di gravidanza.
Al momento ad adottare la soluzione sembrano essere solo poche Regioni: Veneto e in particolare la Regione Lazio che come abbiamo anticipato attende solo il via libera dell’Istituto Spallanzani. Anche Piemonte, Lombardia, Emilia- Romagna e Friuli si sono già attivate per le gare per l’acquisto dei tamponi rapidi. Ma come funzioneranno questi tamponi rapidi? Quale sarà l’iter?
Nel caso di un positivo in classe da COVID-19, l’Uscar che ormai abbiamo imparato a conoscere, vale a dire l’“Unità mobile con medici e infermieri a bordo”, si recherà presso l’Istituto scolastico interessato. Qui verranno pertanto effettuati i tamponi rapidi che permettono, come abbiamo anticipato, di avere i risultati in 3 minuti.
Individuati eventuali altri positivi al COVID-19, questi saranno sottoposti a quarantena, mentre i restanti studenti saranno sì mandati a casa, ma non sembra siano tenuti alla sorveglianza domiciliare.
Una volta infatti che l’Istituto scolastico in questione avrà proceduto alla sanificazione dei locali, gli studenti non positivi a COVID-19 potranno rientrare a scuola entro due giorni. Procedura questa che sarà adottata in Lazio e che dovrebbe essere similare anche in altre regioni.
L’attendibilità dei tamponi rapidi è all’85%, ma per intervenire in luoghi affollati come le scuole possono essere davvero efficaci per una tempestiva risposta a possibili focolai.
L’esame consiste nel prelievo della saliva oltre che nella possibilità di procedere con i bastoncini in naso e gola come per il tampone tradizionale. Grazie all’azione di tre reagenti il risultato si ottiene in 3 minuti. Compaiono sul tampone una striscia se negativo, due se positivo.
Tamponi rapidi a scuola: i vantaggi
I tamponi rapidi che verranno usati a scuola danno il risultato in soli 3 minuti il che costituisce un grande vantaggio, anche se risultano meno affidabili di quelli tradizionali.
Non solo oltre a essere meno invasivi, i tamponi rapidi hanno anche un prezzo molto contenuto. Il fatto che permetta in soli 3 minuti di capire se si è positivi a Sars Cov-2 fa risparmiare molto tempo prezioso laddove i tamponi tradizionali richiedono anche diversi giorni per essere processati il che mette in difficoltà le famiglie con figli in quarantena precauzionale.
La Regione Lazio al momento attende l’ok dello Spallanzani e anche dal ministero della Salute. Intanto anche tra gli esperti si considera necessario l’uso dei tamponi rapidi a scuola. Massimo Galli, primario di infettivologia dell’ospedale Sacco-università degli Studi di Milano, ha scritto pochi giorni fa su Twitter:
“Sento di un genitore messo in quarantena in attesa della risposta del tampone di suo figlio di quattro anni con la febbre. Tempo previsto per l’esito: sette giorni. O partiamo con i tamponi rapidi o rischiamo che tutto di nuovo si blocchi per infezioni banali che non sono Covid.”
Dunque l’accesso immediato ai tamponi rapidi a scuola con risultati in 3 minuti è fondamentale dal momento che si eviterebbero situazioni di disagio. Non appena ci sarà l’ok dello Spallanzani in Lazio dovrebbero essere adottati e così immaginiamo anche in altre regioni.
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