Se guadagni meno di €1.245 netti al mese sei a rischio povertà. Lo dice l’Istat

Flavia Provenzani

09/07/2024

Se il tuo nucleo familiare è composto solo da te e guadagni meno di €1.245 netti al mese, secondo le definizioni dell’Istat sei a rischio povertà.

Se guadagni meno di €1.245 netti al mese sei a rischio povertà. Lo dice l’Istat

Se guadagni meno di €1.245 netti al mese sei a rischio povertà (ma solo se nel tuo nucleo familiare ci sei solo tu).

È quanto apprendiamo “unendo” i puntini sparsi nei report dell’Istituto: da una parte la definizione di rischio di povertà, dall’altra il reddito mediano netto e nel mezzo qualche dato percentuale. Ma andiamo con ordine.

L’Italia conferma, ancora una volta, di essere uno dei Paesi europei con la più alta povertà lavorativa.

Secondo gli ultimi dati Istat, l’11,5% dei lavoratori (2,7 milioni di persone) è a rischio di povertà, mentre l’8,2% dei lavoratori dipendenti è in povertà assoluta.

Se guadagni meno di €1.245 sei a rischio povertà (ma solo se abiti da solo

Il rischio di povertà per gli occupati (18 anni e più), stando alle spiegazioni di Istat, è calcolato come percentuale di occupati maggiorenni che vivono in famiglie con un reddito netto equivalente inferiore alla soglia di rischio di povertà (una soglia relativa, fissata al 60% della mediana della distribuzione individuale del reddito netto equivalente).

Come leggiamo in questa definizione, nell’individuazione del rischio povertà il concetto di famiglia, inteso come nucleo familiare, è cruciale. Nella stessa famiglia o tutti sono a rischio povertà o non lo è nessuno. Allo stesso tempo, è essenziale ricordare che è considerata una famiglia anche quella formata da un solo componente, un concetto alla base del ragionamento e dei calcoli che seguono.

Secondo Istat, in Italia il reddito mediano per il 2021-2022 è di 26.979 euro netti per famiglia.
Se la media è calcolata pesando tutti i valori presenti tramite una data formula matematica, la mediana individua il valore centrale, quello che ha “a destra” la metà degli altri valori e “a sinistra” l’altra metà.

Tornando a sviscerare il significato di rischio di povertà - “una soglia relativa fissata al 60% della mediana della distribuzione individuale del reddito netto equivalente” - non ci resta che calcolare il 60% di 26.979 euro. Ovvero 16.187 euro.

Questo significa che, se vivi da solo, non hai altre fonti di reddito e guadagni meno di 16.187 euro netti l’anno - ovvero 1.245 euro netti al mese su 13 mensilità - sei tecnicamente a rischio povertà.

Rischio di povertà per gli occupati (18 anni e più), per ripartizione geografica. Anni 2012-2022 (valori percentuali) Rischio di povertà per gli occupati (18 anni e più), per ripartizione geografica. Anni 2012-2022 (valori percentuali) Fonte: Istat

La situazione cambia, invece, se nel proprio nucleo familiare sono comprese altre persone.

Potresti anche guadagnare meno di 1.245 euro netti al mese, ma se sono presenti altre persone in famiglia che percepiscono del reddito tale da superare, in aggregato, 16.187 euro, tecnicamente non saresti a rischio povertà, a meno che non subentri anche solo uno dei seguenti altri fattori utili ad individuare le condizioni di povertà, ovvero:

  • bassa intensità lavorativa, intesa come la percentuale di persone che “vivono in famiglie nelle quali il rapporto fra il numero totale di mesi lavorati dai componenti della famiglia durante l’anno e il numero totale di mesi teoricamente disponibili per attività lavorative è inferiore a 0,20”. Si considerano solo i membri della famiglia di età compresa fra i 18 e i 59 anni, escludendo gli studenti nella fascia di età tra i 18 e i 24 anni.
  • grave deprivazione materiale, intesa come “percentuale di persone che vivono in famiglie che registrano almeno quattro segnali di deprivazione materiale sui nove seguenti: essere in arretrato nel pagamento di bollette, affitto, mutuo o altro tipo di prestito; non poter riscaldare adeguatamente l’abitazione; non poter sostenere spese impreviste di 800 euro; non potersi permettere un pasto adeguato almeno una volta ogni due giorni, cioè con proteine della carne, del pesce o equivalente vegetariano; non potersi permettere una settimana di vacanza all’anno lontano da casa; non potersi permettere un televisore a colori; non potersi permettere una lavatrice; non potersi permettere un’automobile; non potersi permettere un telefono”.

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