Seconda ondata, paura in Regno Unito: 4 milioni di persone in blocco. Che succede?

Violetta Silvestri

31/07/2020

La paura per una seconda ondata di coronavirus blocca di nuovo il Regno Unito: sono scattate misure restrittive per oltre 4 milioni di persone nel Nord del Paese, mentre i contagi aumentano. Che succede?

Seconda ondata, paura in Regno Unito: 4 milioni di persone in blocco. Che succede?

Il Regno Unito teme l’arrivo incontrollabile di una seconda ondata e impone nuovi blocchi.

Il Governo di Boris Johnson ha reintrodotto restrizioni molto severe in gran parte dell’Inghilterra settentrionale in un annuncio a sorpresa giovedì 30 luglio.

Il comunicato, diffuso per la prima volta su Twitter, riflette il crescente disagio del premier e dei suoi ministri sulla rinnovata diffusione del virus.

Johnson aveva già avvertito di una probabile seconda ondata in Europa e aveva esortato la popolazione a rispettare le regole di precauzione e a comportarsi in modo disciplinato.

Un monito che si sta diffondendo un po’ in tutto il Vecchio Continente, considerando l’aumento rapido e preoccupante dei casi in Francia, Spagna, Germania. Restano in vigore anche restrizioni di viaggio e spostamenti in questa delicata fase.

Ora, è scattato un nuovo blocco per più di 4 milioni di inglesi nel Nord del Regno Unito: cosa succede?

Regno Unito, allarme seconda ondata: imposti nuovi blocchi

Il Regno Unito è ancora uno dei Paesi maggiormente colpiti dall’epidemia. Se si considera l’Europa occidentale, infatti, la nazione inglese risulta la prima nel mondo per numero di positivi: sono oltre 300.000 quelli registrati finora.

La paura è scattata a seguito del bollettino di giovedì 30 luglio, quando sono stati confermati 846 nuovi casi di infetti, il totale giornaliero più alto del mese.

Di conseguenza, il Governo ha deciso di correre subito ai ripari e ordinare nuovi blocchi. Il premier ha dichiarato che i britannici non erano riusciti a rispettare le misure di allontanamento fisico e hanno quindi contribuito a un nuovo picco dei casi COVID-19.

Secondo le nuove disposizioni, almeno 4,3 milioni di persone nella Greater Manchester, e parti dell’East Lancashire e del West Yorkshire (Nord del Regno Unito) non possono più incontrarsi in luoghi chiusi con membri di altre famiglie.

È la prima volta che vengono applicate ulteriori misure di blocco in un’area geografica così ampia, che comprende milioni di case e famiglie e arriva alla vigilia delle celebrazioni di Eid al-Adha, una festa musulmana che si sarebbe dovuta tenere proprio in queste aree sottoposte a restrizioni.

Il segretario alla salute Matt Hancock ha affermato che:

“Il problema con questo virus è che prospera sul contatto sociale. Capisco perfettamente l’impatto umano di queste misure...Abbiamo visto che le famiglie che si incontrano e la mancanza di allontanamento è una delle cause di questo aumento del tasso di coronavirus e faremo tutto il necessario per mantenere il Paese sicuro”

Il Regno Unito è stato criticato all’inizio della pandemia per aver intrapreso una politica troppo blanda sulle misure precauzionali. Il premier Johnson, che si è anche ammalato gravemente di coronavirus, ha ammesso alcuni errori nei mesi scorsi e ora teme di non riuscire a bloccare i contagi nella nazione.

Coronavirus: nel Regno Unito è record di morti

La notizia dei nuovi blocchi nel Regno Unito è arrivata all’indomani di alcuni dati resi noti sulla mortalità per coronavirus nella nazione. In totale, sono oltre 46.000 i deceduti per COVID-19.

Il Regno Unito ha registrato uno dei maggiori aumenti dei tassi di mortalità in Europa fino a metà giugno.

L’Ufficio per le statistiche nazionali ha reso noto che la Spagna ha visto il picco più alto nei tassi di decesso. Ma il Regno Unito ha avuto il periodo più lungo di morti superiori alla media e quindi nel complesso ha registrato tassi di mortalità più elevati.

In questo scenario, la paura di una seconda ondata sta colpendo anche il Regno Unito.

Iscriviti a Money.it