Qual è il segreto del successo di Temu? È possibile evidenziare diversi fattori fondamentali nello sviluppo del modello Temu. Ecco quali sono.
Sul sito di Temu si può leggere la storia del negozio online di ultra fast fashion. Alla ricerca del segreto del successo di Temu in questa pagina, si finisce invece per imbattersi in brevi paragrafi sulla sicurezza dei pagamenti e la garanzia di consegna.
Temu cerca di rispondere a due delle domande più comuni per chi ha anche solo sentito parlare di siti di rivendita come Wish o vendita e produzione come Shein, ovvero: come fanno a offrire prezzi così bassi e qual è la qualità dei prodotti. La piattaforma di vendita arancione scrive che riesce a offrire prezzi bassi, anzi più bassi degli altri, perché mette in contatto clienti e produttori economicamente vantaggiosi. Quindi uno dei segreti del successo di Temu (i prezzi bassi) viene spiegato attraverso l’eliminazione dei molteplici intermediari, con tanto di spedizione dalle fabbriche ai consumatori. Inoltre, sempre secondo quanto dichiarato nel sito di Temu, offre prodotti di prima qualità.
Il segreto del successo di Temu sembra essere “qualità” e “prezzo ridotto” dei prodotti. Dopotutto è questo il claim del marchio: “Shop like a billionaire”, proprio compra come fossi un miliardario. Ma sarà davvero così? Sulla qualità dei prodotti, le centinaia di migliaia di recensioni negative parlano da sole, mentre sul sistema di vendita dei prodotti a costi irrisori c’è molto da dire. Non basta collegare la scarsa qualità dei prodotti al loro costo, il sistema di produzione di questi è il vero lato oscuro del gigante dell’ultra fast fashion.
Il segreto del successo di Temu non è neanche lo sfruttamento della manodopera, anche se è parte integrante della strategia. La realtà dietro al successo di Temu si nasconde tra le mani di un uomo e del suo piano di conquista del mercato: Colin Huang.
Il successo di Temu attraverso la strategia di perdita: fino a 30 euro per ogni ordine
Ogni giorno migliaia di prodotti vengono inseriti sul sito arancione più frequentato al mondo. Si tratta proprio di Temu, che spedisce circa 170 milioni di ordini al giorno dalla Cina in ogni parte del mondo. Anche solo questi dati mostrano la pervasività di Temu, un successo enorme per un progetto nato da pochissimo.
Il successo di Temu, al pari di altri negozi di ultra fast fashion (e non solo) provenienti dall’Asia, è dato dal prezzo basso e alle volte anche pari a zero dei prodotti venduti. Si tratta, secondo diversi esperti, di una strategia di crescita aggressiva, che punta a fagocitare la concorrenza. Adrien Naeem, specialista del settore e-commerce, ha provato a spiegare il “modello di Temu”.
Secondo Naeem il sito sta andando in perdita. Per ogni ordine Temu perde circa 27-30 euro. La piattaforma punta quindi a consolidarsi nell’immaginario pubblico, come è stato in passato per Amazon. Quando aprire Temu sarà scontato come farlo per Amazon pensando a un acquisto, allora l’azienda avrà raggiunto l’obiettivo. I passaggi della strategia prevedono: andare in perdita nei primi anni, investire nella pubblicità attraverso i social e altri media (come la pubblicità durante il Super bowl che ha portato +34% dei download dell’app), soffocare la concorrenza e, solo dopo essersi consolidati, aumentare i prezzi per avere un modello praticabile.
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Oltre il modello c’è di più: l’impero economico di Colin Huang
Colin Huang è il terzo imprenditore più ricco della Cina e la venticinquesima persona più ricca al mondo. Si tratta dell’ormai nota storia del self-made man, un imprenditore non nato già con i miliardi in tasca, ma che ha avuto l’idea giusta per il pubblico giusto. Prima ancora di Temu, Colin Huang aveva già pensato a un sito online di rivendita di prodotti difficili da trovare, soprattutto ai consumatori più poveri o lontani dai negozi nelle città più grandi.
Con Pinduoduo l’imprenditore aveva già introdotto quelle dinamiche che in seguito, con Temu, sono state affinate. Non solo il claim orecchiabile, semplice e che chiunque può apprezzare, ebbe anche l’idea di inserire dei giochi all’interno del sito per abbassare o eliminare il prezzo di un prodotto. Nel caso di Pinduoduo l’obiettivo era condividere il link di un prodotto con gli amici: maggiori erano le condivisioni, maggiore era lo sconto, fino ad avere l’oggetto gratis. Il target di Colin Huang è da sempre, per tutte le sue società, l’utente sensibile al prezzo e che fa acquisti risparmiando e per l’intera famiglia.
I segreti del successo: sfruttamento e inquinamento
Bloomberg ha svolto un’indagine per verificare la catena di approvvigionamento di Temu. Quello che è emerso è che una decina di prodotti venduti dal sito per gli Stati Uniti provengono da aziende situate nello Xinjiang. Il commento di chi ha indagato si unisce al dibattito dello sfruttamento nelle fabbriche per l’ultra fast fashion. In particolar modo è la locazione delle aziende a far credere che ci sia dietro un non nuovo sistema di abuso del popolo uiguro.
Gli Stati Uniti hanno bannato l’ingresso dei prodotti provenienti dallo Xinjiang e questo proprio perché nella regione il lavoro forzato non è solo comune, ma è una pratica ben oliata e che fa della schiavitù uiguri il motore della produzione di massa dei prodotti cinesi commercializzati nel mondo.
Temu non racconta la sua catena di approvvigionamento e non risponde delle accuse. Ha invece fatto causa a Shein - altro produttore di ultra fast fashion che a sua volta è accusato di sfruttare il popolo uiguro imprigionato nella regione dello Xinjiang - per aver creato contratti esclusivi con dei produttori in Cina.
Infine c’è la questione inquinamento. Un’azienda che è attenta ai materiali dall’inizio alla fine della catena di lavorazione non può vendere a basso costo. L’impatto dell’ultra fast fashion, nella dinamica dell’iper-consumismo, è enorme. La formula è semplice: tanti prodotti, campagne aggiornate spesso, qualità scarsa (materiale impattante, soprattutto derivati del petrolio come il poliestere e poco salutare) e vita breve. Il risultato è una nuova geografia che ridisegna cartine fisiche e politiche di rifiuti e sfruttamento. È questo, tutto questo, il segreto del successo di Temu.
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