Tre omicidi a Roma nello stesso giorno. Uccise tre donne a distanza di 850 metri. Gli esperti parlano di serial killer. Cosa è successo e chi è l’assassino?
C’è un serial killer a Roma. La conferma definitiva potrebbe arrivare soltanto in seguito alla cattura dell’uomo, ma la modalità dei tre omicidi sembra portare proprio in questa direzione. Il quartiere Prati a Roma è stato sconvolto dall’omicidio di tre donne, ad appena 1 km di distanza tra l’una dalle altre due vittime. Ad accumunare le tre donne il loro mestiere e la modalità di uccisione attraverso un coltello.
L’ipotesi di serial killer, cioè che si tratti di un solo assassino per le tre vittime di Prati, sta facendo discutere gli esperti. Più che essere al killer c’è chi parla di “spree killer”. La differenza sta nell’uccisione di più di una persona nello stesso atto omicida, nella stessa o in diverse location vicine geograficamente. Al contrario di un serial killer, lo spree killer ha un target ma potrebbe colpire altre vittime che si trovano sul suo cammino.
Considerate le caratteristiche delle donne uccise, cioè donne straniere, tra i 45 e i 65 anni e accumunate dalla loro professione, l’ipotesi più accreditata al momento è quella di un cliente deluso o arrabbiato che avrebbe reagito con violenza a uno stimolo. Ci sono ancora troppi pochi elementi per definire chi è il killer. La revisione dei filmati delle videocamere di sicurezza, poste nei luoghi e lungo le strade che portano da un edificio all’altro dove si sono consumati gli omicidi, saranno essenziali per inquadrare il volto e dare un nome al serial killer o spree killer di Roma Prati.
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Omicidi a Roma: cosa è successo e perché si parla di possibile serial killer?
Il quartiere di Prati, nel centro di Roma, è stato sconvolto dall’omicidio di tre sex workers. I tre omicidi sono accaduti a meno di 1 km di distanza l’uno dall’altro. Le prime due donne sono state trovate alle 10:48 di giovedì 17 novembre 2022. Una delle due donne era sul pianerottolo di casa, mentre l’altra era all’interno. A chiamare le Forze dell’ordine sono stati i vicini che rientravano in casa. Il secondo episodio è venuto invece a via Durazzo 38, dov’è il corpo di Marta Castano Torres è stato ritrovato alle 12:49.
Ascoltati i vicini e apprese le prime caratteristiche, come nazionalità, età e posizione lavorativa, gli inquirenti hanno iniziato a ragionare sulla possibilità di un serial killer. Le tre donne lavoravano tutte come sex workers e per questo il profilo dell’assassino, probabile serial killer, è quello di un ipotetico cliente arrabbiato che ha scatenato la propria ira contro le lavoratrici che frequentava. Secondo un primo rapporto sembra che l’assassino abbia agito non con freddezza, quindi organizzando meticolosamente l’omicidio. Potrebbe quindi trattarsi di una rabbia stimolata da un fattore esterno o interno come un’umiliazione o un rifiuto.
Impossibile rispondere alla domanda su chi sia il serial killer. La risposta potrebbe emergere in seguito all’analisi dei filmati di videosorveglianza delle zone dove sono avvenuti gli omicidi. Un’altra pista è quella dei tabulati telefonici, sembra infatti che l’assassino abbia chiamato almeno una delle tre vittime prima di incontrarla.
Serial killer o spree killer? Cosa significa e la differenza tra i due profili criminali
Dopo la scoperta dei tre omicidi nel quartiere di Prati si è iniziato a parlare di serial killer e questo perché le caratteristiche delle vittime sono simili tra di loro, gli omicidi sono avvenuti con la stessa modalità e a breve distanza per tempo e spazio. Parlare di serie al killer però è scorretto.
Con il termine serial killer si intende un omicida che si dedica all’uccisione di più soggetti, con caratteristiche simili o no, con modalità identiche o meno, in momenti differenti. Anche il numero delle vittime può far categorizzare un omicida come seriale. L’aspetto più significativo però secondo gli esperti sono le motivazioni, spesso di carattere sessuale, dietro la serialità dei crimini commessi.
Esistono delle caratteristiche comuni a ogni serial killer, con le dovute differenze del caso. Queste sono:
- ricerca di sensazioni estreme;
- impulsività;
- incapacità di provare senso di colpa;
- mania di controllo;
- senso di inferiorità che viene mascherato con manie di grandiosità.
Nel caso dei tre omicidi di Roma Prati ci si riferisce erroneamente a serial killer. Secondo il criminologo Carmelo Lavorino non ci sono dubbi che gli omicidi siano stati compiuti della stessa mano, ma gli eventi “a catena”, vicini per tempo e per spazio, fanno pensare più a un cosiddetto “spree killer”.
Con spree killer si intende un assassino che compie omicidi in seguito a un’esplosione di rabbia. L’omicida non raffredda la rabbia e questa viene spesa in altre azioni violente. Le uccisioni avvengono in maniera ravvicinata per tempo e per spazio. Inoltre si aggiunge l’overkilling, cioè l’accanimento sul corpo del vittime, dovuto al presunto sfogo di rabbia.
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