Il settore continua a soffrire a causa della pandemia. Dopo un’estate tragica, l’inverno non sarà roseo. Intanto, dall’Asia arriva l’annuncio di altri 8.000 licenziamenti nel comparto
Il comparto aereo non sembra avere tregua. E nemmeno prospettive di ripresa a breve e medio termine a causa dell’avanzare della pandemia.
Il crollo mondiale della domanda del settore sta avendo ripercussioni drammatiche in tutto il mondo. Le compagnie di volo soffrono nonostante aiuti di stato, sovvenzioni, prestiti.
Lo scenario dipinto da Air Transport Association azzarda un 78% di prenotazioni in meno nell’utimo trimestre 2020, rispetto al 2019.
E la mossa più comune è quella di ristrutturare l’azienda e licenziare. Come sta per succedere a Hong Kong, con 8.000 posti di lavoro che si perderanno.
Crisi settore aereo: 8.500 licenziamenti in Asia
Gli ultimi (negativi) aggiornamenti per il comparto aereo giungono dall’Asia.
La Cathay Pacific Airways di Hong Kong ha dichiarato che taglierà 5.900 posti di lavoro e metterà fine al suo marchio regionale Cathay Dragon, a seguito del crollo della domanda per la pandemia.
Nel complesso, verranno licenziate 8.500 persone, pari al 24% del suo normale organico, inclusi 2.600 ruoli attualmente non occupati dopo una prima ristrutturazione aziendale.
Il gruppo Cathay Dragon, un tempo noto come Dragonair, operava la maggior parte dei voli da e verso la Cina continentale. Era stato colpito dal calo della domanda già prima della pandemia, a causa delle diffuse proteste antigovernative a Hong Kong che scoraggiavano i viaggiatori.
Trasporto aereo in bilico
Non solo Hong Kong. Tutto il mondo sta facendo i conti con la crisi delle compagnie aerei. La ripresa dei contagi in Europa e il timore generalizzato di impennate improvvise sta scoraggiando i viaggi.
Singapore Airlines e la compagnia australiana Qantas Airways hanno già annunciato tagli alle retribuzioni altrettanto consistenti,visto che l’International Air Transport Association prevede che il traffico passeggeri non si riprenderà fino al 2024.
Negli USA la situazione è critica e le compagnie aspettano con ansia il nuovo piano di stimoli nel quale sono previsti aiuti per il settore. United Airlines e American Airline hanno intanto licenziato oltre 30.000 persone.
Si stanno intensificando gli sforzi per facilitare test pre-imbarco ed evitare la quarantena per chi viaggia una volta giunto a destinazione. Per esempio, proprio Hong Kong e Singapore hanno trovato un accordo per facilitare gli spostamenti evitando quarantene.
Addirittura, in Australia, Giappone e Taiwan sono spuntati i “voli verso il nulla”. Si decolla e si atterra nello stesso aeroporto, con cena servita a bordo, solo per il gusto di volare per chi non può spostarsi in altri Paesi. L’assurdo in tempi di pandemia. E di crisi.
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