Il sondaggio di Money.it: sei favorevole o contrario all’accordo sul trasferimento dei migranti siglato tra Italia e Albania e fortemente voluto dalla premier Meloni?
Siete favorevoli al trasferimento degli immigrati in Albania? Questo è stato il sondaggio che Money.it ha voluto proporre ai suoi lettori dopo che è stato diffuso il testo del protocollo d’intesa tra l’Italia e Tirana in merito all’utilizzo da parte del nostro di Paese di alcune strutture, site dall’altra parte dell’Adriatico, per la gestione dei migranti illegali.
SONDAGGIO CHIUSO QUI I RISULTATI
Dopo aver trascorso parte delle vacanze insieme a Valona, la nostra presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il premier socialista albanese Edi Rama hanno raggiunto un accordo per questa cooperazione in materia di immigrazione.
Il testo prevede che vengano realizzati - a spese dell’Italia - due centri per la gestione dei migranti in Albania che in totale potranno ospitare un massimo di 36.000 persone all’anno; la permanenza dei migranti nei centri però non può essere superiore al periodo massimo di trattenimento consentito dall vigente normativa italiana e, nel caso cui venga meno il titolo di permanenza nelle strutture, l’Italia si riprenderà immediatamente i migranti a proprie spese.
“L’accordo con Tirana sui migranti - ha spiegato in un video social Giorgia Meloni - prevede che l’Albania dia all’Italia la possibilità di utilizzare alcune aree, sotto la giurisdizione italiana, dove realizzare due strutture: in una prima struttura in un porto l’Italia realizzerà un centro di prima accoglienza, mentre in un’area più interna si realizzerà una seconda struttura sul modello dei Cpr”.
L’intesa con l’Albania è stata duramente criticata dalle forze di opposizione, che hanno parlato di fumo negli occhi per nascondere le difficoltà del governo alle prese con la legge di Bilancio mentre Carlo Calenda ha bollato la misura come una “mossa demenziale che non risolve nulla”.
Lo scopo di questo sondaggio, che ricordiamo non ha un valore scientifico ma soltanto indicativo non essendo realizzato a campione, è stato quello di capire quale sia il parere dei lettori in merito all’accordo tra Italia e Albania sulla gestione dei migranti.
Accordo Italia-Albania sui migranti: il sondaggio
Il sondaggio di Money.it è arrivato nel momento in cui non si fermano gli sbarchi di immigranti sulle nostre coste, con il totale degli arrivi dall’inizio dell’anno che è arrivato a quota 147.000 contro i 91.000 dello stesso periodo del 2022.
Un paradosso per un governo come quello di centrodestra guidato da Giorgia Meloni che da sempre ha fatto della tolleranza zero verso gli sbarchi dei migranti una propria bandiera, per non parlare del blocco navale promesso, con la premier che dopo aver raccolto poco a Bruxelles ha pensato di rivolgersi a Tirana per avere un aiuto.
In Albania però questo accordo non è stato preso molto bene tanto che non sono mancate diverse proteste per il protocollo firmato con l’Italia; per smorzare le polemiche il premier albanese Edi Rama si è affrettato a precisare su La7 i dettagli dell’intesa con Roma: “Ci sarà un centro di immediata accoglienza nel porto dove le persone saranno accolte e poi fatte le prime verifiche e poi ci sarà l’altro centro di accoglienza dove alloggeranno e saranno benvenuti per stare e passare questo processo di controllo e di eleggibilità che possono ottenere dal governo italiano, il diritto di restare o di essere accompagnati indietro nel loro paese d’origine”.
Resta da capire però quale sarà la durata della permanenza dei migranti in Albania: l’Italia infatti dopo aver speso bei soldi per i due centri fuori dal proprio territorio, rischierebbe di doversi riprendere dopo poche settimane una grande fetta dei migranti di stanza oltre l’Adriatico.
Inoltre ci sono le forti perplessità dell’Unione europea su questo accordo, visto che l’Albania non fa parte dell’Ue e dopo la recente bocciatura da parte di Palazzo Berlaymont - paradossalmente una delle lacune evidenziate dalla Commissione riguarda proprio la questione migranti - probabilmente dovrà aspettare almeno fino al 2030.
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