Nascono gli appalti innovativi per riprogettare la fruibilità delle aree urbane, la mobilità, migliorare la qualità della vita, la salute dei cittadini e ripensare la fruizione dei beni culturali.
Ripensare l’idea di mobilità in tempo di ripresa dopo la pandemia sanitaria globale è tematica di attualità soprattutto all’interno dei circuiti sociali delle metropoli del nostro paese.
Utilizzare la leva degli appalti innovativi per riprogettare la fruibilità delle aree urbane, la mobilità, migliorare la qualità della vita, la salute dei cittadini e ripensare la fruizione dei beni culturali sono le priorità che gli esperti consigliano di sviscerare alle istituzioni nazionali.
Sono partite le consultazioni per la preparazione della gara da 20 milioni di euro sulla Smart Mobility, la prima nell’ambito del programma Smarter Italy per ridisegnare le aree urbane, la mobilità e migliorare la qualità della vita delle persone. A tal proposito è stato firmato un accordo tra il Ministero dello Sviluppo economico, il Ministero dell’Università e Ricerca e il Ministero per l’Innovazione tecnologica e la Digitalizzazione che ha affidato ad AgID i compiti di promozione ed attuazione degli appalti innovativi, dando il via a una serie di gare per mobilità intelligente, beni culturali e qualità della vita.
In vista della sua pubblicazione, AgID ha dato avvio a una consultazione di mercato, aprendo così la Pubblica Amministrazione al confronto con gli operatori di mercato, per acquisire tutti gli elementi utili per la preparazione della gara, in un dialogo aperto che coinvolge imprese, startup, centri di ricerca, associazioni del terzo settore.
Al termine della consultazione partirà la gara d’appalto innovativo da circa 20 milioni di euro, finalizzata alla ricerca e allo sviluppo di nuovi strumenti che consentano di trovare soluzioni innovative per migliorare la mobilità in contesti diversi.
L’obiettivo è quello di individuare soluzioni innovative di trasporto pubblico in grado di garantire gli spostamenti durante tutto l’arco della giornata, anche per soggetti a scarsa mobilità e per altre categorie svantaggiate, in centri storici e in contesti urbani sviluppatisi senza l’applicazione di un piano regolatore omogeneo o in contesti territoriali dalla mobilità estremamente complessa. Le soluzioni ideali dovrebbero mitigare le problematiche di mobilità in grandi e piccoli contesti urbani, fornire soluzioni concrete volte a favorire nuove iniziative commerciali e riuscire ad ottimizzare il trasporto di mezzi e persone. L’idea è quella di ripensare la mobilità lungo tutta la Penisola.
Paola De Micheli, Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, ha recentemente sottolineato come nel Piano del Governo oltre gli incentivi per l’acquisto di bici elettriche e monopattini elettrici ci saranno anche altre iniziative a supporto di una mobilità più intelligente.
La micromobilità elettrica, insieme all’utilizzo privilegiato delle bici, saranno quindi centrali per fronteggiare un utilizzo di massa dei mezzi pubblici, considerato che, per assicurare il distanziamento sociale, autobus, metro e tram viaggeranno al 50% del loro potenziale in termini di occupazione.
La mobility sharing con mezzi individuali, se adottata con intelligenza e prospettiva dalle smart city, potrebbe realmente apportare un cambiamento significativo alla situazione.
L’ambiente e lo sviluppo sostenibile continuano a essere al centro dell’attenzione, mentre il livello di comfort e benessere vengono garantiti ai cittadini con nuove modalità di accesso a servizi quali salute, sicurezza e cultura. Gli appalti innovativi sono individuati come strumenti essenziali per aumentare la capacità competitiva delle imprese, in grado di far crescere un’industria all’avanguardia. Queste procedure sono inoltre una leva strategica per modernizzare le infrastrutture e i servizi della Pubblica Amministrazione, nonché accrescere gli investimenti nella ricerca pubblica.
Le autorità comunali, regionali e nazionali hanno compreso che devono essere capaci di tenere sotto controllo la città attraverso la sensoristica e le centrali di controllo urbano, come il traffico o la sicurezza, elementi indispensabili per monitorare in tempo reale i flussi di spostamento dei cittadini, prevenire le situazioni di assembramento e affollamento sociale e regolare tempi e orari di spostamento evitando i picchi degli orari di punta.
Per monitorare gli affollamenti e gli assembramenti nei luoghi pubblici, regolare opportunamente l’afflusso ai mezzi pubblici e agli esercizi commerciali occorre analizzare e studiare i piani di mobilità smart, pianificando nuove idee anche con l’avallo della tecnologia e della digitalizzazione da applicare al settore.
Incentivare e invogliare attraverso iniziative e opportunità di risparmio la diffusione di nuove e innovative, oltre che utili, applicazioni di tracciamento che vengano scaricate dalla maggioranza dei cittadini, così da rinnovare l’interazione con la pubblica amministrazione attraverso gli strumenti digitali.
I servizi pubblici devono essere interamente digitalizzati, permettendo così una completa efficienza del settore ed evitando l’affollamento, lavorare affinché molte strutture fisiche e poco dinamiche possono essere facilmente dematerializzate, mantenendo adeguati livelli di sicurezza con identità digitale, firma elettronica e pagamenti on-line.
La Smart Mobility è solo una parentisi della smart city, una città capace di reagire in modo attivo ed efficace alle situazioni di emergenza ed agli eventi meteorologici e ambientali.
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