Tassi BTP in picchiata, crollano al minimo dalla fine del 2021, consentendo allo spread orgoglio del governo Meloni di restringersi ulteriormente.
Lo spread BTP-Bund ha centrato e anche battuto il target messo nel mirino dal governo Meloni, in particolare dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti.
Buy sui BTP e anche sugli OAT. Spread Italia-Germania affonda
Mission Accomplished, ha praticamente fatto capire, trionfante, il titolare del Tesoro, commentando il tonfo del differenziale tra i rendimenti dei BTP e dei Bund a 10 anni, che ha caratterizzato la sessione di ieri, giovedì 5 dicembre 2024: seduta che si è messa in evidenza con gli acquisti scattati non solo sulla carta italiana ma anche su quella francese, a dispetto del nuovo capitolo del caos politico e istituzionale che da un po’, ormai, è piombato in Francia.
In vista della nomina di un nuovo primo ministro che possa portare Parigi ad approvare prima di tutto la legge di bilancio 2025 e scongiurare il rischio di uno shutdown, la notizia della caduta del governo Barnier collassato alla vigilia non ha provocato nessun crollo dei titoli di Stato francesi, che sono stati invece acquistati anch’essi. Tanto che lo spread OAT-Bund, ovvero Francia-Germania, che negli ultimi giorni era volato a quota 90, al record dalla crisi dei debiti sovrani dell’area euro, ieri ha chiuso in ribasso a 78 punti base: anche in Francia i rendimenti dei titoli di stato sono dunque scesi, in ritirata di 5 punti base, chiudendo la seduta al 2,88%.
Il pericolo di una carica di sell contro gli OAT rimane dietro l’angolo, ma i trader hanno spostato la loro attenzione verso l’imminente riunione del Consiglio direttivo della BCE, l’ultima di quest’anno 2024, in calendario giovedì prossimo, 12 dicembre.
A scattare, più che la paura per la Francia e i suoi bond e per un eventuale possibile effetto contagio, sono stati così i buy, in vista di ennesime sforbiciate dei tassi che hanno portato gli investitori a caccia di occasioni a lanciarsi nello shopping di quei bond che offrono rendimenti ancora ghiotti, destinati a farsi più rari con la politica monetaria della BCE destinata a virare verso il territorio neutrale dei tassi (se non in territorio espansivo, come ha chiesto anche il governatore di Bankitalia, Fabio Panetta).
I rendimenti dei BTP a 10 anni sono così scivolati di 8 punti base al 3,19%, portando lo spread BTP-Bund a 10 anni ad affondare a 109 punti base.
Spread si conferma motivo di vanto per il governo Meloni. E batte il target di Giorgetti
Grande motivo di orgoglio per il governo Meloni, come ha rimarcato in serata il titolare del Tesoro Giancarlo Giorgetti:
“Avevo puntato, all’inizio dell’anno, su uno spread a 110, l’unico 110 che mi piace! Oggi ho provato questa soddisfazione e anche più grande perché la chiusura è stata ancora più bassa. Continuiamo così, è la strada giusta”.
Come ha messo in evidenza il MEF, lo spread BTP-Bund oggi ha chiuso per la precisione a 108,5 punti, con un tasso inferiore al 3,2%, al minimo da fine 2021.
A citare il trend dello spread anche il ministro degli Affari esteri, leader di Forza Italia e vicepremier Antonio Tajani, che, intervenuto alla trasmissione Dritto e rovescio di Rete 4, ha anticipato un “Natale tutto sommato positivo” per gli italiani, “sebbene ai confini dell’Europa ci cia una guerra e ai confini orientali del Mediterraneo ci sia un’altra guerra”.
Ma, ha aggiunto Tajani, “mi auguro che tanti italiani possano trascorrerlo in serenità anche perchè arriverà la 13esima, la Manovra qualcosa di positivo sta facendo, aumentano i posti di lavoro, la Borsa italiana va bene, lo spread è diminuito, l’export aumenta”.
In evidenza anche il commento di Giovanni Donzelli, deputato alla Camera per Fratelli d’Italia, che si era così espresso, ancora prima che lo spread arrivasse a bucare la soglia di 110 punti base: “Per la prima volta dopo 3 anni lo spread tra BTP e Bund, ovvero il differenziale tra i titoli di Stato italiani e quelli tedeschi, ha iniziato a diminuire. Siamo arrivati ad avere un valore dello spread pari a 115, un record. È il segno che i mercati sono fiduciosi nei confronti dell’Italia. È un grande risultato per l’Italia e per il governo Meloni”.
Occhio però: la stessa BCE rischia di interrompere la fase ribassista dello spread BTP-Bund a 10 anni che, per ora, nonostante la fine imminente di quel bazooka monetario che secondo alcuni esperti lo ha sorretto, non ha subito nessuno scossone. Ma la minaccia è chiara, ed è anche vicina: parola della numero uno della Banca centrale europea, Christine Lagarde. E gli avvertimenti al governo Meloni non sono mancati.
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Focus anche sulle previsioni per l’Italia annunciate da Scope Ratings: l’agenzia di rating ha ricordato che la capacità del governo Meloni “di raggiungere gli obiettivi fiscali annunciati finalizzati all’uscita dalla procedura per i disavanzi eccessivi dell’UE entro il 2026 rimane un’area centrale da monitorare nel 2025”.
Il raggiungimento dell’obiettivo, hanno rimarcato gli esperti, “richiede l’attuazione di un mix di politiche di aumento delle entrate e di riduzioni mirate della spesa dei dipartimenti”.
A rivelarsi “cruciale per le prospettive economiche a lungo termine” sarà inoltre “il successo dell’adozione delle riforme previste dal piano nazionale di ripresa e resilienza (PNRR)”.
A tal proposito, Scope prevede “ un’accelerazione della spesa legata al PNRR nell’ambito dei prestiti e delle sovvenzioni stanziati per un ammontare di 194,4 miliardi di euro entro la fine del 2026, di cui circa 52 miliardi di euro sono stati spesi finora”.
Il monito all’Italia, che getta un’ombra sui BTP e, di conseguenza sullo spread BTP-Bund, non è mancato:
“Il rapporto debito pubblico/PIL dell’Italia rimarrà elevato nei prossimi anni (si prevede una traiettoria sostanzialmente piatta fino al 2029, intorno al 138,1% del PIL), rendendo le finanze pubbliche vulnerabili a crisi esterne significative e a crisi di fiducia del mercato nei confronti dei paesi indebitati”.
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