Stipendi, di quanto possono aumentare nel 2024?

Simone Micocci

30/05/2023

Stipendi, tra sgravi contributivi, flat tax e nuove aliquote Irpef per le buste paga si prospetta una rivoluzione nel 2024. Ecco di quanto potrebbero aumentare le retribuzioni.

Stipendi, di quanto possono aumentare nel 2024?

Il governo sta ragionando su cosa fare per gli stipendi nel 2024. Al momento le riflessioni riguardano tre differenti punti: la conferma dello sgravio contributivo introdotto nel 2023, la revisione delle aliquote Irpef e la flat tax sulla tredicesima.

Il tutto con lo scopo di tagliare il cuneo fiscale, ossia quella differenza che c’è tra importo lordo dello stipendio e netto, così da aumentare la liquidità in tasca ai lavoratori in questo particolare periodo storico in cui le retribuzioni hanno perso valore d’acquisto a causa dell’elevata inflazione.

Semmai il governo dovesse riuscire a effettuare tutte e tre le operazioni in programma per gli stipendi nel 2024 potrebbe esserci un incremento molto elevato: alla fine dell’anno, infatti, nelle tasche del lavoratore potrebbe entrare l’equivalente di uno stipendio in più.

Tuttavia, per riuscire in questo ambizioso piano servirà trovare le risorse e non sarà semplice: basti pensare che per confermare lo sgravio fiscale, nelle percentuali del 6% e 7% che entreranno in vigore a luglio, serviranno circa 10 miliardi di euro.

Nell’attesa possiamo farci un’idea di quanto potrebbero aumentare gli stipendi laddove ogni punto del programma dovesse essere portato a compimento.

Conferma dello sgravio contributivo

Giorgia Meloni ha assicurato che lo sgravio contributivo in vigore per il momento per il solo 2023 verrà confermato anche nei prossimi anni, definendo questa misura come migliore del salario minimo.

Quel che Giorgia Meloni non ha detto, però, è se la conferma riguarderà le percentuali come previste dalla legge di Bilancio 2023 oppure quelle che entreranno in vigore a luglio prossimo finanziate dal recente Decreto lavoro. La differenza sarebbe notevole: se nel primo caso si andrebbe avanti con uno sgravio del 2% per gli stipendi fino a 2.692 euro e del 3% per chi ne guadagna meno di 1.923 euro, nel secondo il taglio arriverebbe fino al 6% e 7%.

E, come si può notare dalla tabella seguente, la differenza sarebbe notevole:

Retribuzione lorda Aumento netto mensile con sgravio del 2% o 3% Aumento netto mensile con sgravio del 6% o 7%
10.000 euro 19,25 euro 44,92 euro
12.500 euro 24,06 euro 56,15 euro
15.000 euro 28,88 euro 67,38 euro
17.500 euro 28,81 euro 67,22 euro
20.000 euro 32,95 euro 76,82 euro
22.500 euro 37,04 euro 86,42 euro
25.000 euro 41,15 euro 96,03 euro
27.500 euro 30,18 euro 90,54 euro
30.000 euro 32,95 euro 90,49 euro
32.500 euro 30,51 euro 91,52 euro
35.000 euro 32,85 euro 98,56 euro

Elaborazione dello studio De Fusco Labour & Legal

Molto dipenderà quindi dalle risorse che verranno recuperate dal governo e che verranno destinate alla conferma dello sgravio contributivo: tuttavia, dal momento che per arrivare al risultato indicato dalla seconda colonna ci vorranno circa 10 miliardi di euro, è probabile che alla fine si opterà per la conferma degli sgravi del 2% e 3%, per i quali saranno sufficienti 4,5 miliardi di euro.

Le nuove aliquote Irpef

Il secondo punto riguarda invece la revisione delle aliquote Irpef il che ovviamente comporterà un cambio nel sistema di calcolo dello stipendio netto dal lordo.

Per il momento l’unica cosa certa è che dalle quattro aliquote Irpef attuali si passerà a tre, ma non è chiaro in che modo. Le ipotesi sono molte, ognuna delle quali comporterà più o meno vantaggi in base alla fascia di reddito di cui si fa parte.

Ad esempio, ecco quale potrebbe essere l’impatto sull’Irpef secondo alcune delle ipotesi più gettonate delle ultime settimane:

Reddito IPOTESI N.1: aliquota 15% (redditi da 0 a 15 mila euro), 28% (da 15 a 50 mila euro) e 43% (sopra i 50 mila)IPOTESI N.2: aliquota 23% (da 0 a 28 mila euro), 33% (da 28 a 50 mila euro) e 43% (oltre i 50 mila)
20.000 euro + 150 euro -100 euro
35.000 euro -100 euro - 400 euro
50.000 euro -1.100 euro -700 euro

Quindi, la scelta del governo, che potrebbe anche ricadere su una terza ipotesi, inciderà molto sull’importo delle buste paga. Se nel primo caso a godere maggiormente delle nuove aliquote sarebbero perlopiù i redditi sopra i 50 mila euro, per i quali ci sarebbe un risparmio annuo di 1.100 euro, con la seconda opzione il vantaggio sarebbe esteso anche alle fasce di reddito più basse visto che per la soglia di 35 mila euro di reddito il risparmio annuo sarebbe di 400 euro (anziché di soli 100 euro).

Tredicesima con flat tax

Indipendentemente da quelle che saranno le aliquote Irpef, il governo valuterà la fattibilità di una flat tax sulla tredicesima mensilità, fissando quindi un’aliquota del 15% per tutti (ma probabilmente fino a 35 mila euro di reddito). Dal che ne potrebbe scattare un risparmio di:

Reddito Risparmio flat tax 15%
15.000 euro 80 euro
20.000 euro 160 euro
25.000 euro 200 euro
30.000 euro 480 euro
35 mila euro 560 euro

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