Addizionale regionale Lazio, rischio aumenti nel 2024: fino a 400 euro di tasse in più per chi guadagna 40.000 euro l’anno.
Mentre il governo valuta quali misure adottare per il sostegno al reddito dei lavoratori, c’è una regione dove gli stipendi rischiano di abbassarsi nel 2024. Stiamo parlando del Lazio, dove a gennaio 2024 potrebbe esserci un incremento dell’addizionale Irpef con conseguente ribasso dell’importo netto indicato in busta paga (a parità di lordo). E lo stesso potrebbe valere per i redditi da lavoro autonomo, come pure per i pensionati.
Va detto che non c’è ancora nulla di certo ma il peggiore degli scenari è comunque dietro l’angolo: lo stesso Consiglio regionale, infatti, non nega che ai fini dell’approvazione del bilancio della Regione possa essere necessario prendere “delle decisioni difficili”. A tal proposito, come spiegato al Messaggero dall’assessore al Bilancio della Regione Lazio, Giancarlo Righini, la colpa sarebbe da imputare alla giunta Zingaretti che “ci ha lasciato dei conti disastrosi”, come dimostrano tutte le “criticità finanziarie legate all’ultimo anno di gestione da parte dei nostri precedessori” segnalate dalla Corte dei Conti.
Per questo motivo potrebbe essere complicato rinnovare anche nel 2024 il fondo regionale taglia tasse che in questi ultimi anni ha consentito l’applicazione di un’aliquota agevolata per l’addizionale Irpef, autorizzando di fatto quello che specialmente per i redditi più alti rischia di essere un vero e proprio salasso.
Bilancio Regione Lazio, mancano 300 milioni per il rinnovo del fondo taglia tasse
Sul bilancio della Regione Lazio pende il giudizio della Corte dei Conti che il 29 settembre scorso ha dato il via libera al rendiconto generale 2022 con riserva, sottolineando diverse criticità finanziarie lasciate in eredità dalla giunta Zingaretti.
Una situazione che potrebbe imporre alla Giunta Rocca di prendere delle decisioni impopolari ma necessarie al fine di ridurre la spesa pubblica e rientrare nei conti. Tra le misure a cui rinunciare - “una scelta elettorale che ci lascia un conto da pagare” - c’è anche il suddetto fondo taglia tasse introdotto nel biennio 2022-2023 al fine di alleggerire la pressione fiscale su coloro che hanno un reddito annuo compreso tra i 15 mila e i 40 mila euro.
Rinnovarlo per un altro anno costerebbe almeno 300 milioni di euro, cifra che sarà molto complicato recuperare: ecco perché, per quanto oggi non c’è ancora nulla di ufficiale, il rischio che il prossimo anno busta paga e pensioni possano abbassarsi è piuttosto concreto.
Cosa cambia con la nuova addizionale Irpef
Salvo sorprese nelle prossime settimane, quindi, chi risiede nel Lazio deve cominciare a preoccuparsi per l’imposta maggiore che dal prossimo anno dovrà versare alla Regione.
Per capire gli effetti di questo mancato rinnovo dobbiamo fare un passo indietro guardando a cosa decise la Giunta Zingaretti nel 2022:
- fissò un’addizionale all’1,6% per tutti gli scaglioni di reddito successivi al primo, quindi per i redditi imponibili superiori a 15 mila euro (mentre in precedenza le aliquote erano applicate in maniera progressiva agli scaglioni, proporzionalmente all’ammontare dei redditi imponibili;
- non applicazione della maggiorazione per i redditi inferiori ai 35 mila euro, ai quali viene applicata un’aliquota ordinaria pari all’1,73% se si tiene conto anche della maggiorazione dello 0,5% connessa all’applicazione del piano di rientro sanitario.
L’addio al fondo taglia tasse imporrà alla Regione Lazio di rivedere al rialzo le addizionali, ma al momento non è ancora chiaro il “come”. A fare alcune stime di cosa potrebbe succedere è stato qualche mese fa il Segretario generale della Cgil di Roma e Lazio, Natale Di Cola: dagli schemi in mano al sindacato, infatti, ne risulta che per i contribuenti con reddito fino a 35 mila euro ci sarebbe un Irpef regionale pari a 925,50 euro l’anno, circa 320 euro di differenza rispetto alla quota dovuta per il 2023 e 340 euro in più rispetto alla media nazionale.
In media, per il 60% dei contribuenti laziali ci sarà un prelievo fiscale maggiore dell’1,6%: ad esempio per chi ha un reddito di 25 mila euro è previsto un aumento annuo di 160 euro, persino 400 euro per chi invece ne guadagna 40 mila.
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