Quanti straordinari può fare il dipendente assunto con contratto part-time? In tal caso è più opportuno parlare di lavoro supplementare; ecco quali sono i limiti.
Non bisogna commettere l’errore di pensare che chi è impiegato con orario part-time non possa svolgere gli straordinari. Tuttavia, nel caso del part-time, nella maggior parte dei casi in cui si svolge attività lavorativa fuori dal normale orario di lavoro si parla di lavoro supplementare e non di straordinario.
Con il termine lavoro straordinario si intende quell’attività svolta oltre l’orario normale di lavoro nel full-time, ossia 40 ore settimanali. Il D.Lgs 66/2003 rimanda alla contrattazione collettiva la disciplina specifica del lavoro straordinario, ponendo un solo limite: come si legge all’articolo 5, comma 1, “il ricorso a prestazioni di lavoro straordinario deve essere contenuto”.
C’è un limite, quindi, da non superare e ciò vale anche per chi è impiegato con orario parziale. È bene ricordare, infatti, che per i lavoratori assunti con contratto part-time valgono le stesse regole contrattuali e legale previste per i colleghi assunti a tempo pieno, e ciò vale anche per il lavoro straordinario.
Va detto, però, che lato straordinari ci sono delle differenze tra full-time e part-time. In quest’ultimo caso, infatti, il servizio svolto al di fuori del normale orario di lavoro può essere considerato lavoro supplementare piuttosto che straordinario; anzi come vedremo meglio di seguito nella maggior parte dei casi è così.
Non sempre, quindi, chi lavora di più nel part-time svolge lavoro straordinario: quando si resta comunque nel limite del normale orario di lavoro (40 ore settimanali), infatti, si parla di lavoro supplementare.
Anche per il lavoro supplementare ci sono dei limiti, i quali possono essere imposti dalla contrattazione o, in assenza di precise disposizioni nel Ccnl, dalla normativa nazionale, secondo la quale lo svolgimento di prestazioni di lavoro supplementare è consentito in virtù di un accordo individuale in misura non superiore al 25% delle ore di lavoro settimanali concordate.
Part-time, differenza tra lavoro supplementare e straordinario
Anche al lavoratore assunto con contratto part-time, il quale prevede lo svolgimento di meno ore rispetto ai dipendenti assunti a tempo pieno, può essere richiesto di restare al lavoro per più ore rispetto a quanto solitamente previsto dal contratto.
Per i lavoratori assunti a tempo parziale un primo chiarimento necessario riguarda la differenza tra lavoro supplementare e lavoro straordinario.
Come visto sopra, il lavoro supplementare nel part-time consiste nello svolgimento di un numero di ore in più rispetto a quanto stabilito dal proprio contratto individuale. L’orario di lavoro in più svolto dal dipendente dovrà essere ricompreso entro i limiti del normale orario di lavoro di 40 ore settimanale o il minor orario di lavoro stabilito dal proprio Ccnl di riferimento.
Per fare un esempio, si parla di orario di lavoro part-time supplementare quando il proprio contratto prevede lo svolgimento di 20 ore di lavoro a settimana ma se ne svolgono 25.
Quando si parla di lavoro straordinario, invece, si intende lo svolgimento di un numero di ore maggiori rispetto a quanto previsto per il lavoro a tempo pieno, possibilità ammessa soltanto per i contratti di lavoro a part-time verticale (prestazione di lavoro svolta a orario normale ma soltanto in alcuni giorni) o misto, ed è invece vietata per i contratti a part-time orizzontale (riduzione dell’orario di lavoro giornaliero).
Limite lavoro supplementare nel part-time
Come precedentemente anticipato, per lavoro supplementare nel part-time si intende lo svolgimento di un numero di ore maggiori rispetto a quanto previsto dal proprio contratto ma, in ogni caso, entro il limite dell’orario normale di lavoro settimanale o il minor orario stabilito dal proprio Ccnl.
In linea di massima e salvo diverse indicazioni previste nei contratti collettivi, il lavoro supplementare non può superare il 25% delle ore di lavoro settimanali previste dal proprio contratto individuale.
Ad esempio, un lavoratore con contratto part-time a 20 ore può svolgere un massimo di 5 ore di lavoro supplementare a settimana.
Quanto viene pagato il lavoro supplementare nel part-time
Di regola il lavoro straordinario deve essere pagato di più rispetto al servizio svolto nel normale orario di lavoro. Lo stesso potrebbe valere per il lavoro supplementare, come previsto dai singoli Ccnl.
Qui, infatti, viene stabilito un aumento della retribuzione spettante per il lavoro supplementare che, di norma, è maggiorata almeno del 15% rispetto alla retribuzione orario globale di fatto. Diverse regole possono essere previste dai Ccnl di categoria: ad esempio, nel Terziario, l’aumento è del 35% mentre nel Turismo è del 30%.
Il lavoro supplementare si può rifiutare?
Di norma, il lavoratore assunto con orario part-time non può rifiutare di svolgere lavoro supplementare, eccetto nei casi in cui il rifiuto è giustificato da comprovate esigenze:
- lavorative;
- di salute;
- familiari;
- di formazione professionale.
Proprio al fine di rendere più semplice il ricorso al lavoro supplementare, il Jobs Act (D.Lgs. n. 81/2015) ha introdotto, all’articolo 6, per i contratti part-time le cosiddette clausole di elasticità, prevedendo la possibilità di modificare l’orario di lavoro e aumentarne la durata in caso di necessità. Le clausole di elasticità devono essere stipulate per iscritto e nel rispetto di quanto stabilito dalla contrattazione collettiva.
Il lavoratore, in questi casi, dovrà essere informato con un preavviso di almeno due giorni mentre, e il datore di lavoro, è tenuto a retribuire la retribuzione lavorativa che eccede l’orario ordinario del lavoratore secondo quanto previsto dal Ccnl.
Part-time e lavoro straordinario
Il lavoro straordinario nei contratti part-time è ammesso soltanto per quelli a orario verticale o misto ma, in ogni caso, soltanto in misura limitata.
Per lo svolgimento degli straordinari sarà necessario l’accordo tra datore di lavoro e lavoratore.
La possibilità di svolgere un numero di ore maggiori rispetto a quanto previsto per i lavoratori a tempo pieno è ammesso entro il limite di 250 ore all’anno (salvo diverse indicazioni nei CCNL di riferimento).
I contratti collettivi possono, inoltre, prevedere che i lavoratori part-time usufruiscano in caso di straordinari anche di riposi compensativi.
Sanzioni
Nel caso di mancato rispetto delle regole relative a orario e retribuzione del lavoro supplementare o straordinario per i lavoratori assunti con contratti part-time, le sanzioni applicate vanno dai 24 ai 154 euro.
L’importo della sanzione amministrativa, qualora la violazione riguardi più di 5 dipendenti ovvero un numero di giornate maggiori di 50 nel corso dell’anno, va dai 154 euro ai 1.032 euro.
L’importo varia ulteriormente nel caso in cui il mancato rispetto delle norme riguardi un numero maggiore di lavoratori e può arrivare fino a 5.000 euro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA