Super green pass, restrizioni ai no vax e obbligo vaccinale: il piano del governo Draghi

Stefano Rizzuti

20 Novembre 2021 - 09:32

Il governo Draghi sta valutando le nuove restrizioni contro l’aumento dei contagi: vediamo quali sono dal super green pass all’obbligo vaccinale passando per le restrizioni riservate ai no vax.

Super green pass, restrizioni ai no vax e obbligo vaccinale: il piano del governo Draghi

La nuova stretta per frenare l’aumento dei contagi sembra essere alle porte. Il governo Draghi è pronto a mettere in campo nuove misure restrittive e guarda avanti, pensando anche all’obbligo vaccinale dopo l’esempio dell’Austria che apre la strada introducendolo da febbraio.

Ciò su cui il governo non ha ancora deciso è in che modo mettere in campo l’obbligo di vaccino contro il Covid-19. Potrebbe essere un obbligo di fatto, rafforzando il green pass escludendo i tamponi: si tratterebbe di quello che ormai viene definito super green pass (seguendo la regola delle 2G tedesca), come riporta Repubblica.

Oppure si potrebbe arrivare a un vero e proprio obbligo. Vediamo quali sono tutte le restrizioni che il governo sta valutando e quando potrebbero arrivare le nuove norme su green pass, restrizioni per i non vaccinati e obbligo vaccinale con l’obiettivo di salvare il Natale e i mesi invernali.

Quando verrà decisa la nuova stretta del governo

La cabina di regia si riunirà in settimana per discutere della certificazione verde e della sua applicazione per alcune attività sociali. Solo in un secondo momento si dovrebbe allargare il super green pass al mondo del lavoro.

A inizio settimana, tra lunedì e martedì, il governo dovrebbe incontrare i presidenti di Regione. La cabina di regia dovrebbe essere convocata mercoledì e giovedì con conseguente Consiglio dei ministri sempre nella giornata di giovedì. In quella data sicuramente si deciderà di ridurre la durata del green pass: passerebbe da 12 a 9 mesi, se non - come chiede qualcuno - a 6 o 7.

Il Cdm dovrebbe anche introdurre l’obbligo di terza dose per tutto il personale sanitario. Inoltre si potrebbe discutere dell’estensione della dose booster a tutti gli adulti, forse già da dicembre. Altra ipotesi al vaglio è quella di anticipare la terza dose a cinque mesi anziché sei.

Cos’è il super green pass

Intanto il governo inizia a discutere delle misure da mettere in campo anche per le settimane successive. In primis un irrigidimento del green pass: si dovrebbe partire con l’applicazione del super green pass in bar, ristoranti, piscine e palestre. Il ministro della Pa, Renato Brunetta, intervistato dal Corriere della Sera, conferma che si potrebbero escludere i non vaccinati dalle attività sociali, comprendendo ristoranti, piscine, teatri, cinema, piste da sci, discoteche.

Il super green pass potrebbe essere previsto con modalità diverse. Secondo Repubblica le opzioni sono tre: ridurre la validità del tampone antigenico a 24 ore, escludere il tampone antigenico lasciando solo quello molecolare oppure eliminare dai criteri per ottenere la certificazione tutti i tipi di test, applicando così la regola 2g (guariti e vaccinati). Si valuta anche l’idea di lasciare alle Regioni la libertà di scegliere, anche se si teme il rischio di una complessa difformità a livello nazionale.

Le restrizioni per i no vax

L’altro pacchetto di misure potrebbe riguardare le restrizioni da applicare solamente ai cittadini non vaccinati. Secondo il Corriere i divieti per i no vax potrebbero entrare in vigore con il passaggio delle Regioni in zona gialla o in zona arancione. Per il momento, comunque, l’applicazione potrebbe essere limitata alla vita sociale e non al mondo del lavoro, qualsiasi siano le restrizioni - ancora da valutare - che verranno adottate.

L’obbligo vaccinale: il governo ci pensa

L’obbligo vaccinale contro il Covid è un altro tema sul tavolo del governo, soprattutto dopo la decisione dell’Austria di applicarlo da febbraio: un precedente che apre la strada a tutti i Paesi Ue. Confindustria spinge per inserire l’obbligo vaccinale e anche i sindacati si sono sempre detti d’accordo.

Nella maggioranza c’è chi è sicuramente a favore dell’obbligo, come Pd, Forza Italia e Italia Viva. Spingono verso questa direzione anche il ministro della Salute, Roberto Speranza, e molti presidenti di Regioni (compresi alcuni leghisti). Per il momento resta più cauto il presidente del Consiglio, Mario Draghi, che ancora non si sbilancia sulla questione.

Le restrizioni sul lavoro

Più complesse le decisioni riguardanti il mondo del lavoro. Si inizia a discutere dell’applicazione del super green pass o dell’obbligo vaccinale, anche se prima si ipotizza di prevedere una fase di transizione per dare a tutti il tempo di vaccinarsi e adeguarsi alle eventuali nuove regole.

I lavoratori no vax sono stimati tra l’1 e l’1,5 milioni e ogni decisione va ponderata e presa con cautela. Innanzitutto si ragionerà se escludere i tamponi dal green pass anche per i lavoratori o se instaurare un vero e proprio obbligo vaccinale.

Intanto per alcune categorie l’obbligo sembra avvicinarsi: per il sottosegretario alla Salute, Andrea Costa, si potrebbe prevedere per chi è a contatto con il pubblico. Secondo Franco Locatelli, coordinatore del Cts, si potrebbe introdurre l’obbligo per le forze dell’ordine, i dipendenti pubblici e gli insegnanti. Ma per ora nessuna decisione è stata ancora presa.

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