Superbonus 110%, urge una nuova proroga: per le imprese è complicato completare i lavori sui condomini entro il 31 dicembre.
Le imprese continuano a sperare in una proroga delle scadenze del Superbonus.
Quanto fatto con il decreto Omnibus, infatti, non sembra essere sufficiente per risolvere i problemi che attanagliano le imprese, le quali hanno pagato le conseguenze di una normativa cambiata a più riprese.
I cantieri sono ripartiti, nonostante molte imprese abbiano dei crediti incagliati e non sappiano come - e a chi - cederli. Ma difficilmente i lavori potranno essere portati a termine entro le nuove scadenze, alle quali è molto complicato stare dietro visto che sono state più volte oggetto di modifica.
In particolare, secondo le imprese e le varie associazioni, una proroga servirebbe in particolare per i condomini, non interessati dalle ultime novità introdotte dal decreto Omnibus che hanno riguardato i soli edifici unifamiliari e le unità immobiliari indipendenti e autonome.
Proroga Superbonus decreto Omnibus, chi riguarda?
Con il decreto Omnibus cambia il termine ultimo entro cui le persone fisiche possono beneficiare del Superbonus al 110% per le spese sostenute per gli interventi effettuati sugli edifici unifamiliari e le unità immobiliari indipendenti e autonome.
Nel dettaglio, su questi edifici c’è tempo per godere del Superbonus al 110% non più fino al 30 settembre ma fino al 31 dicembre 2023, ma solo nel caso in cui almeno il 30% dei lavori sia stato effettuato entro settembre 2022. Diversamente la percentuale sarà del 90% ma a patto di soddisfare le seguenti condizioni (come chiarite di recente dall’Agenzia delle Entrate):
- il reddito non è superiore a 15.000 euro;
- il contribuente deve essere titolare di diritto di proprietà o di diritto reale di godimento sull’unità immobiliare;
- l’unità immobiliare deve essere l’abitazione principale, di conseguenza a fine lavori bisognerà avere la residenza.
La proroga del decreto Omnibus in parte risolve il problema del Superbonus per le villette e paradossalmente anche la nuova tassa sugli extraprofitti potrebbe essere d’aiuto visto che le banche potrebbero trarre convenienza dal trading dei bonus edilizi visto che i ricavi non rientreranno nel perimetro della nuova imposta straordinaria.
Serve una proroga per i condomini
Affrontato il problema delle villette, servirà occuparsi dei condomini. Ricordiamo che oggi il superbonus al 110% per i condomini è possibile a una delle due condizioni:
- se l’approvazione della delibera di esecuzione dei lavori risulti essere antecedente al 19 novembre 2022 e la Cilas è stata presentata entro il 31 dicembre 2022;
- se la delibera dell’assemblea condominiale per l’esecuzione dei lavori è stata effettuata tra il 19 e il 24 novembre e la Cilas è stata presentata entro il 25 novembre 2022.
Condizione essenziale, però, è che i lavori vengano completati entro il 31 dicembre 2023, altrimenti si passa alle percentuali più basse. Tuttavia, come lamentano molte imprese, rispettare questa scadenza sarà molto complicato.
D’altronde, ci sono cantieri che si stanno sbloccando solamente adesso e difficilmente le imprese riusciranno a rispettare la suddetta scadenza. Un problema che si aggiunge a quelli ancora esistenti, ad esempio quello dei crediti incagliati o del costo dei materiali che continua a salire.
Per dare maggior respiro alle imprese servirebbe rinviare la scadenza oltre il 31 dicembre 2023 permettendo loro di completare i lavori con maggiore tranquillità. Ne vale la stabilità di un settore, quello edilizio, che ha rappresentato un pilastro per la ripresa del Pil dopo la pandemia.
D’altronde, bisogna considerare che le imprese che oggi stanno operando sul mercato pagano le conseguenze di decisioni prese da altri e per colpa di altri. Non è colpa di queste imprese, infatti, se inizialmente le maglie del Superbonus erano talmente ampie da permettervi l’accesso a quei furbetti che hanno frodato miliardi allo Stato. E non è colpa loro se i vari governi per contenere le truffe del Superbonus hanno cambiato più volte la normativa rendendola più complessa e rallentando i vari adempimenti burocratici.
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