Superbonus 110% o 90%, che succede ai condomini che non terminano i lavori nel 2023?

Patrizia Del Pidio

06/12/2023

Per i condomini che non termineranno i lavori iniziati con il Superbonus 110% o 90% il beneficio perderà di attrazione perché l’aliquota scende.

Superbonus 110% o 90%, che succede ai condomini che non terminano i lavori nel 2023?

Per chi sta effettuando lavori con il superbonus al 110% o al 90%, la scadenza del 31 dicembre 2023 incombe. Cosa accede ai condomini che hanno iniziato i lavori con il bonus edilizio e non riescono a portarli a termine entro la fine dell’anno? Il termine del 31 dicembre è quello da rispettare per ultimare i lavori avviati per poter fruire della detrazione al 110% o al 90%, in base all’inizio degli stessi.

Tutti già sappiamo, infatti, che dal 1° gennaio 2024 l’aliquota di sconto che il superbonus prevede è destinata a scendere al 70%. Cosa accade se i lavori non si riescono a portare a termine entro questa data? Si è destinati a perdere la detrazione per quanto già pagato o si vedrà l’aliquota di sconto scendere solo per quanto versato nel 2024? Vediamo le prospettive.

Superbonus condomini dopo il 31 dicembre 2024

Anche se da parte delle istituzioni, fino a ora, l’idea di una proroga al superbonus per consentire il termine dei lavori con agevolazione al 110% sembra essere da scartare, l’ipotesi non è stata ancora del tutto messa da parte e potrebbe trovare spazio nella Legge di Bilancio 2024.

Al momento, infatti, sono 36.000 i condomini con lavori avviati nel 2023 che rischiano di non chiudere i cantieri entro fine anno. Per questi interventi la data del 31 dicembre è fondamentale visto che dal 2024 il superbonus, così come lo conosciamo, è destinato a terminare per le unifamiliari e a scendere al 70% per i condomini.

La sforbiciata prevista alle aliquote del superbonus attesa per gennaio, infatti, porterà la sconto al 70% delle spese sostenute (da fruire con detrazione). L’aliquota del 70%, però, è poco allettante visto che è più bassa di quella prevista dall’Ecobonus qualora si migliori l’efficientamento energetico dell’edificio (al 75% che sale all’85% nel caso di adeguamento del rischio sismico nelle zone previste).

Cantieri più lenti e rischi per i condomini

Il rallentamento dei lavori da parte delle aziende edili va ricercato non solo nei continui cambi di date previsti dal calendario del superbonus (che, ricordiamo, nell’ultimo periodo ha visto proroghe e allungamenti), ma anche dallo stop definitivo dato, dallo scorso febbraio, alla cessione del credito e allo sconto in fattura.

Alla fine dell’anno, ormai, manca meno di un mese e appare assai improbabile che tutti i condomini con lavori avviati riescano a portare a termine i lavori iniziati. Per chi richiede la proroga a gran voce, l’obiettivo è quello di concedere ai condomini altri tre mesi di tempo, prorogando la scadenza del 31 dicembre al 31 marzo 2024, come termine ultimo per terminare i lavori per continuare a fruire dell’aliquota prevista nel 2023 (110% o 90%); la proroga sarebbe, in ogni caso, concessa solo laddove l’avanzamento dei lavori raggiungesse la soglia del 60% entro il 31 dicembre 2023. Giancarlo Giorgetti, ministro dell’Economia, però, si è mostrato più volte contrario a concedere questa proroga.

Per chi non ha terminato i lavori, e in mancanza di una proroga (che appare sempre più improbabile) le spese sostenute a partire dal 1° gennaio 2024 saranno agevolabili solo al 70% e non più con l’aliquota prevista per quest’anno.

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