La proroga del superbonus 110% fino al 2023 non ci sarà con il PNRR, ma con la prossima Legge di Bilancio. Nel frattempo con un decreto entro fine maggio ci saranno importanti semplificazioni per rendere le procedure meno complesse.
Superbonus 110%: la proroga al 2023 ci sarà sì o no? L’estensione temporale del 110% arriverà, promette Draghi, ma non con il PNRR.
Il Governo si impegna ad allungare la misura, ma con la prossima Legge di Bilancio.
Si tratta di un impegno formale che ha preso il Governo, ma per ora il superbonus rimane in vigore fino al 30 giugno 2022, col meccanismo che consente di terminare i lavori entro dicembre 2022 se in presenza di determinati requisiti.
Nel frattempo però si lavorerà su un altro aspetto, quello delle semplificazioni: un apposito decreto-legge dovrà essere varato entro maggio.
Le due richieste sono state fatte a gran voce non solo i professionisti che si occupano dei visti di conformità e di tutti i documenti, ma anche dalle imprese stesse che svolgono i lavori di miglioramento energetico e riduzione del rischio sismico, fino ad arrivare al Parlamento.
Il Governo ha trasmesso al Parlamento il testo del PNRR il 25 aprile. Il Piano si inserisce all’interno del programma Next Generation EU (NGEU), il pacchetto da 750 miliardi di euro concordato dall’Unione Europea in risposta alla crisi pandemica. All’Italia andranno aiuti per 191,5 miliardi di euro.
Il Recovery Plan è stato approvato dal Parlamento con 442 voti a favore, 19 contrari e 51 astenuti il 27 aprile.
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Nel testo del PNRR inviato dal Governo al Parlamento si legge:
“si intende estendere la misura del superbonus 110% recentemente introdotta (articolo 119 del Decreto Rilancio) dal 2021 al 2023 (al 30 giugno 2023 per gli interventi effettuati dagli IACP, a condizione almeno il 60% dei lavori siano stati effettuati alla fine del 2022; al 31 dicembre 2022 per gli interventi effettuati dai condomini, a condizione che almeno il 60% dei lavori sia stato effettuato entro il 30 giugno precedente.”
Nel discorso fatto dal Presidente del Consiglio Draghi al Parlamento però c’è stato un passo indietro sostanziale e una promessa formale.
“Per il Superbonus al 110% sono previsti, tra Pnrr e Fondo complementare, oltre 18 miliardi, le stesse risorse stanziate dal precedente governo. Non c’è alcun taglio. La misura è finanziata fino alla fine del 2022, con estensione al giugno 2023 solo per le case popolari. [...] Per il futuro, il Governo si impegna a inserire nel Disegno di Legge di bilancio per il 2022 una proroga dell’ecobonus per il 2023, tenendo conto dei dati relativi alla sua applicazione nel 2021, con riguardo agli effetti finanziari, alla natura degli interventi realizzati, al conseguimento degli obiettivi di risparmio energetico e sicurezza degli edifici.”
Quindi, per ora il Governo Draghi non intende sfruttare una parte delle risorse europee per finanziare fino al 2023 gli interventi che danno diritto al superbonus 110%.
Non cambiano quindi le modalità di fruizione del superbonus, ovvero:
- detrazione in dichiarazione dei redditi tramite 5 quote annuali di parti importo;
- cessione del credito a terzi, banche comprese;
- sconto in fattura, col benestare dell’impresa che effettua i lavori.
Per quanto riguarda il superbonus, quindi, rimane tutto com’è, o quasi. Il Governo ha preso un altro impegno, quello di semplificare l’aspetto burocratico del 110%.
Superbonus 110%: entro maggio decreto semplificazione
Sembra che le richieste di semplificazione siano state ascoltate. Si legge nel documento che sono stati stimati circa sei mesi di attesa per avere accesso agli archivi edilizi.
L’ANCI ha segnalato che la maggior parte dei casi gli ostacoli sono connessi alla necessità di attestare la conformità edilizia degli edifici risalenti dalla rete delle professioni tecniche e dalle associazioni imprenditoriali.
L’obiettivo quindi è quello di accelerare l’efficientamento energetico e la rigenerazione urbana, rimuovendo gli ostacoli burocratici all’utilizzo del superbonus.
Draghi ha confermato che entro il mese di maggio ci sarà un decreto con “importanti semplificazioni” in modo che la gente vi possa ricorrere senza troppe difficoltà.
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