Superbonus sempre più nel mirino del Governo: senza un intervento l’aliquota tra quattro mese scenderà al 70% e per alcuni si perderà addirittura il diritto all’agevolazione.
Superbonus ancora nel mirino del Governo e dal 1° 2024 l’incentivo scenderà al 70%. Nonostante gli interventi che hanno modificato l’agevolazione i costi risultano ancora troppo alti e sicuramente nessuna proroga permetterà all’aliquota di detrazione del superbonus di non scendere il prossimo anno.
Sono poco probabili interventi in tal senso nella prossima Legge di Bilancio. Proprio per questo bisogna fare presto visto che sia condomini che villette hanno ancora quattro mesi circa per fruire della detrazione al 90% in alcuni casi e al 110% in altri.
Il settore dei bonus edili sarà soggetto, in base a quanto annunciato dall’esecutivo, di riordini e modifiche anche se è stato dichiarato più volte che l’intenzione è quella di mantenere i benefici sugli interventi volti al risparmio energetico.
Non si sa ancora cosa accadrà, quindi, a partire dal prossimo anno. Quello che è certo è che chi deve effettuare lavori sulla propria abitazione, se vuole massimizzare il risparmio, deve fare presto per approfittare dell’aliquota ancora non ridotta del superbonus. Gli scenari sono diversi e influenzati anche dall’eventuale riapertura del mercato delle cessioni del credito incagliate prima del blocco dello scorso febbraio.
Detrazione, aliquota e pagamenti: cosa conta per il Superbonus?
La riduzione dell’aliquota al 70% era già prevista per il 2024 e non va a influenzare minimamente il diritto di fruire della detrazione. Per essere certi di poter avere diritto dell’aliquota al 90% o al 110% non è necessario completare i lavori entro il 31 dicembre 2023 perché ai fini della detrazione a contare è solo la data di pagamento. Se si paga, quindi, prima della fine del 2023 si avrà diritto alle detrazioni più alte, se si lascia slittare il pagamento nel 2024 la detrazione scende al 70%.
Purtroppo, però, non tutto è così semplice come si pensa. In alcuni casi lasciando i pagamenti al 2024 si perde anche il diritto al superbonus stesso. Vediamo i diversi scenari e l’aliquota di detrazione spettante.
Gli scenari del superbonus con pagamenti entro e oltre il 31 dicembre
Iniziamo dai condomini che, ad oggi, possono godere dell’aliquota del 90% o del 110%. Per le spese sostenute dopo il 31 dicembre l’aliquota scenderà al 70%.
Per le villette che fruiscono della detrazione del 90% le spese effettuate dopo il 31 dicembre 2023 daranno diritto all’applicazione dell’aliquota al 70%.
Discorso diverso, invece, per le villette che ancora per tutto il 2023 godono della detrazione al 110%. Per i pagamenti effettuati dopo il 31 dicembre 2023, il superbonus verrà meno (visto che resta solo per chi rispetta determinati limiti di reddito) e saranno applicate le detrazioni previste per il bonus ristrutturazione o per l’ecobonus (dal 50% al 65%)
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I lavori vanno ultimati
In ogni caso, al di là di quando si versano i pagamenti, i lavori vanno completati (non necessariamente entro il 31 dicembre) senza un termine specifico. Il problema di chi non conclude i lavori è chele eventuali detrazioni già fruite andranno restituite.
Il diritto alla detrazione, infatti, si matura solo alla chiusura del cantiere e bisogna tenere conto che l’Enea ha 5 anni di tempo per inviare comunicazione di eventuali pratiche di Superbonus avviate, ma mai concluse.
Superbonus con le ore contate
Dopo le parole di Giorgia Meloni nel Consiglio dei Ministri di lunedì scorso, il superbonus sembra avere le ore contate. La premier è tornata ad accusare per le irregolarità sugli incentivi edili che sono costati 12 miliardi di euro e definiti “la più grande truffa ai danni dello Stato”.
Ovviamente le dichiarazione della Meloni suscitano non poche preoccupazioni nei cittadini che i lavori con il superbonus ce li hanno in corso e rischiano di dover pagare cari quelli che slitteranno al prossimo anno (ricordiamo che in origine i lavori con l’agevolazione dovevano essere completamente gratuiti).
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