Il governo vuole intervenire per salvare gli sconti in fattura del 2022: potrebbe arrivare un nuovo decreto per i bonus edilizi da registrare entro il 31 marzo. Tutte le novità sul Superbonus.
Tra modifiche al decreto Superbonus e l’ipotesi di un nuovo provvedimento, sono in arrivo novità per la cessione dei crediti e lo sconto in fattura relativi ai bonus edilizi. Il governo vuole, innanzitutto, salvare le fatture emesse nel 2022, evitando così di perdere lo sconto.
Per questi contribuenti c’è tempo fino al 31 marzo per registrarsi alla piattaforma dell’Agenzia delle Entrate e accedere alla cessione del credito. La procedura è, in realtà, meno semplice di quel che sembra, perché le banche non hanno ancora riaperto alle cessioni. E se non accettano i crediti, non è possibile caricare i dati sulla piattaforma.
Quindi, in attesa dello sblocco degli acquisti, è possibile che arrivi un altro decreto (o che venga modificato quello attualmente in discussione in commissione Finanze alla Camera) per salvare gli sconti del 2022. Novità, poi, sono in arrivo anche sull’edilizia libera e sulle deroghe allo stop della cessione dei crediti. Entriamo nel dettaglio.
Il piano del governo per salvare gli sconti del 2022
La prima mossa del governo, spiega Il Messaggero, dovrebbe consistere nel salvare gli sconti in fattura del 2022. L’ipotesi allo studio è quella di una parificazione tra la presentazione della richiesta di sconto alla banca e la sua reale acquisizione. In sostanza non servirebbe più l’accettazione del credito da parte della banca entro il 31 marzo, ma basterebbe l’avvenuta richiesta per poi registrarsi sulla piattaforma. Su questo tema potrebbe arrivare anche un nuovo decreto, magari da far poi confluire in quello sul Superbonus attualmente in discussione alla Camera.
Decreto Superbonus, lo sblocco della cessione per l’edilizia libera
Nella mattinata del 7 marzo c’è stato un confronto al Mef tra il relatore del decreto Superbonus, Andrea De Bertoldi, e i tecnici del ministero, a cui ha partecipato anche il viceministro Maurizio Leo. La prima partita da sbloccare è quella dell’edilizia libera, quindi i lavori per la sostituzione di infissi, caldaie e condizionatori.
In particolare chi ha effettuato l’acquisto prima del 16 febbraio, versando solamente l’acconto e non effettuando i lavori prima di quella data, rischia di perdere lo sconto in fattura. A fare fede è la data di installazione, non essendo necessaria una Cila per questo tipo di lavori. Il governo potrebbe intervenire stabilendo che per accedere alla cessione dei crediti sia sufficiente l’acconto, dimostrando di aver effettuato il bonifico parlante prima del 16 febbraio.
Cessione e sconto in fattura, le possibili deroghe allo stop
Intanto potrebbero essere introdotte delle deroghe alla sospensione della cessione dei crediti. Lo sconto in fattura potrebbe quindi tornare per le case popolari (Iacp), per le onlus e per il sismabonus nelle aree del cratere. Da capire, invece, se sarà possibile prevedere una deroga anche per gli incapienti (che non possono accedere alla detrazione in dichiarazione dei redditi), considerando gli alti costi.
Inoltre bisogna valutare attraverso quale sistema far tornare la cessione dei crediti. Il Parlamento spinge per ricorrere agli F24 dei correntisti, ma dal ministero dell’Economia non mancano dubbi su questa ipotesi: via XX Settembre vuole prima che gli istituti esauriscono gli spazi fiscali residui, che sarebbero pari a circa 7 miliardi. Bisognerà invece valutare l’ipotesi di una proroga oltre il 31 marzo per il Superbonus al 110% per le villette: per il momento, su questo punto, dal governo arrivano molte perplessità.
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