Scende il superbonus dal 110 al 90%, proroga per le villette ma in base al reddito, che cambia in base ai componenti della famiglia: cosa ha detto il ministro Giorgetti e novità in arrivo.
Cambia l’impianto del superbonus, non solo per l’aliquota di detrazione ma anche per i requisiti dei beneficiari. Ci dovrebbe essere la proroga per le villette, ma solo in base al reddito e se sono prima casa. Ad annunciare le novità è stato il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti durante l’audizione presso le commissioni speciali di Camera e Senato. L’audizione era per spiegare i contenuti della Nadef, la nota di aggiornamento al documento di economia e finanza, che fa da scheletro per i contenuti della legge di Bilancio.
Per finanziare la riforma fiscale che il governo guidato da Giorgia Meloni ha in mente, il piano è quello di procedere con un taglio delle detrazioni. A partire dai bonus edilizi, e in particolare dal superbonus: “Non ho mai visto una norma che è costata così tanto per così pochi”, ha dichiarato Giorgetti.
Le modifiche al superbonus, effettive dal 2023, troveranno spazio nel decreto Aiuti quater.
Come cambia il superbonus: detrazione al 90%, limite di reddito e quoziente familiare
Sul fatto che il superbonus vada cambiato non ci sono dubbi. Secondo Giorgetti il 110% comporta uno scostamento complessivo di 37,8 miliardi sull’intero periodo di previsione. Inoltre, per il ministro Mef il superbonus nella sua struttura attuale non è equo, tanto da richiedere una revisione che tenga conto delle fasce di reddito. Ha detto il ministro:
“Non sottovaluto il contributo che la misura ha dato in una fase critica dell’economia, ma è tempo, e siamo ampiamente disponibili come governo, per una riflessione sull’esperienza del superbonus.”
Gli interventi previsti sul superbonus sono quindi due. Innanzitutto, si taglia l’aliquota di detrazione, abbassandola dal 110 al 90%. Il secondo intervento riguarda invece le villette. La detrazione potrebbe essere richiesta dai proprietari degli edifici familiari che vivono nell’abitazione (quindi, la prima casa) e che abbiano un reddito non superiore a 15mila euro annui.
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Inoltre, il reddito verrà adeguato in base al numero di componenti del nucleo familiare, seguendo le regole del quoziente familiare. Il ministro conferma che il meccanismo «sarà rivisto in modo selettivo perché non riteniamo equo destinare una così ingente massa di risorse a una limitatissima fetta di cittadini in modo indistinto per reddito, per prima e seconda casa».
Proroga superbonus per le villette ma stretta sui requisiti
Le villette, quindi, tornerebbero a essere tra i beneficiari del superbonus, ma con due grandi limiti:
- devono essere prima casa;
- il beneficio fiscale è legato al reddito, che a sua volta dipenderebbe dal numero di componenti del nucleo familiare.
La logica l’ha spiegata il sottosegretario all’Economia, Federico Freni, le cui parole vengono riprese dal Corriere della Sera: «è poco sensato che queste norme possano servire a migliorare la seconda o terza casa. Meglio rigenerare i centri urbani e favorire chi non può permettersi di accedere ai bonus, prediligendo «il palazzo di periferia piuttosto che la villa di campagna».
Come funziona il quoziente familiare per il superbonus
La bozza del dl Aiuti quater dice che il reddito di riferimento è calcolato dividendo la somma dei redditi complessivi posseduti, nell’anno precedente quello di sostenimento della spesa, dal:
- contribuente;
- dal coniuge del contribuente;
- dal soggetto legato da unione civile o convivente se presente nel suo nucleo familiare;
- dai familiari, diversi dal coniuge, di cui all’articolo 12 del testo unico delle imposte sui redditi;
- dal soggetto legato da unione civile o dal convivente, presenti nel suo nucleo familiare;
che nell’anno precedente quello di sostenimento della spesa si sono trovati nelle condizioni previste nel comma 2 del medesimo articolo 12 (che riguarda le detrazioni per i carichi di famiglia. Il comma stabilisce che le detrazioni spettano a condizione che le persone alle quali si riferiscono possiedano un reddito complessivo, non superiore a 2.840,51 euro, al lordo degli oneri deducibili. Per i figli di età non superiore a 24 anni il limite di reddito complessivo di cui al primo periodo è elevato a 4mila euro).
Dunque, il reddito viene calcolato dividendo la somma dei redditi complessivi posseduti dai soggetti di cui sopra per un numero di parti determinato come segue:
numero di parti | |
---|---|
Contribuente | 1 |
Se nel nucleo familiare è presente un coniuge, il soggetto legato da unione civile o la persona convivente | si aggiunge 1 |
Se nel nucleo familiare sono presenti familiari, diversi dal coniuge di cui all’articolo 12 del Tuir, dal soggetto legato da unione civile o dal convivente, in numero pari a: | |
un familiare | si aggiunge 0,5 |
due familiari | si aggiunge 1 |
tre o più familiari | si aggiunge 2 |
Superbonus e cessione del credito: cosa ha detto il ministro Giorgetti
Altra questione da affrontare al più presto riguarda la cessione del credito, anche considerando l’annuncio di Poste Italiane dello stop dell’acquisto di nuovi crediti fiscali legati ai bonus edilizi. La priorità verrà data alle operazioni in essere. Giorgetti ha detto: «È un grandissimo problema, non possiamo obbligare per legge realtà private a far delle cose che non ritengono e non possono fare, ma dobbiamo creare le condizioni giuste».
Il ministro Mef ha anche chiuso la porta alle ipotesi di usare i bonus come «moneta fiscale», fermando quindi le teorie di libera circolazione dei crediti. Ci sono, però, 30mila aziende con bonus congelati nei loro cassetti fiscali per un valore di oltre 6 miliardi. Per loro Giorgetti ha prospettato un piano straordinario di efficientamento degli edifici pubblici da finanziare con il RepowerEu, il programma della Commissione europea per la lotta al cambiamento climatico.
Secondo il ministro, questo programma potrebbe dare una valvola di sfogo all’edilizia e a quelle imprese che sono nate sull’onda lunga degli incentivi fiscali e oggi vivono nell’incertezza.
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