Superbonus, arriva lo sblocco dei crediti? La mossa delle Regioni per far ripartire i lavori

Giacomo Andreoli

06/02/2023

Per sbloccare il caos sui crediti d’imposta, mentre si attendono nuovi provvedimenti del governo Meloni, intervengono le Regioni. Aumentano però i casi di contenzioso tra condomini e aziende.

Superbonus, arriva lo sblocco dei crediti? La mossa delle Regioni per far ripartire i lavori

Sul blocco dei crediti d’imposta del Superbonus e delle altre agevolazioni edilizie, in attesa delle risposte del governo, intervengono le Regioni e gli Enti locali. Oltre alla Sardegna, infatti, anche la provincia di Treviso ha deciso di far partire i primi programmi di acquisto dei crediti dalle banche, così da poter liberare i loro cassetti fiscali e far ripartire i lavori. Nello stesso senso si muove anche la Basilicata, con un’apposito studio di fattibilità.

Il problema del blocco dei crediti, che si è cominciato a intensificare a partire dall’estate 2022, sta diventando infatti davvero invalidante, con molte imprese edili che non riescono a riscuotere parte dei crediti con lo Stato, viste le difficoltà delle banche da cui erano passate per velocizzare le pratiche.

In questo modo molte di loro si trovano nella difficile situazione di non riuscire (o non voler) pagare fornitori e dipendenti. I lavori attuali sono rallentati e le imprese difficilmente ne accettano di nuovi, con gli ordini già in calo visto il decalage previsto dal governo Meloni, che ha ridotto il bonus al 90% del costo delle opere di efficientamento energetico, con solo alcune possibili eccezioni e proroghe.

Superbonus, sblocco dei crediti in Sardegna e Basilicata?

In Sardegna un emendamento alla finanziaria regionale prevede l’acquisto diretto da parte della Regione dei crediti del Superbonus dalle banche e il loro utilizzo in compensazione. In questo modo non ci sarebbe un costo finanziario a carico dell’Ente locale, perché poi la somma verrebbe risarcita dallo Stato, con i crediti d’imposta. La Regione, poi, metterà in piedi un programma di garanzie per favorire la negoziazione dei crediti tra privati.

Su questo modello la Basilicata ha avviato una ricognizione per valutare la fattibilità dell’acquisto dei crediti di tutti i bonus edilizi. A dicembre la regione aveva conteggiato in circa 900 milioni di euro l’ammontare degli investimenti incentivati dai bonus e sta raccogliendo tutte le informazioni necessarie sui crediti che giacciono nelle banche.

Bonus edilizi, cosa sta facendo la provincia di Treviso

Dove si è andati più avanti con l’operazione è nella provincia di Treviso, dove l’Ente ha già acquistato i primi crediti in compensazione. In particolare la Banca Popolare Sant’Angelo e la Banca di Credito Cooperativo di Cherasco hanno ceduto crediti per un valore di 14,5 milioni di euro.

In questo modo, paradossalmente, essendo il rimborso di questi lavori con il Superbonus al 110%, la provincia guadagnerà circa 1 milione di euro al mese in risparmio di spesa corrente, che verrà utilizzato per altre voci di spesa. Contemporaneamente le banche potranno ricominciare ad acquistare crediti da imprese e famiglie.

Blocco dei crediti sui bonus edilizi, a rischio 130mila posti di lavoro

Secondo l’Associazione nazionale costruttori edili, però, se non ci sarà al più presto un intervento nazionale del governo Meloni, per ogni miliardo di crediti bloccati si fermeranno circa 6mila interventi in case e condomini, con il rischio che falliscano 1.700 imprese di costruzione e vengano licenziate 9mila persone.

Se lo stock di crediti fermi raggiungesse poi i 15 miliardi, secondo l’Ance le imprese che rischiano il fallimento salirebbero a 25mila, con problemi su 90mila cantieri e 130mila persone che rischierebbero il loro posto di lavoro.

Superbonus, aumentano le cause tra condomini e imprese edili

Mentre si continua a discutere di soluzioni per superare il blocco, poi, vengono segnalati in giro per l’Italia decine di contenziosi che sono stati aperti tra architetti, condomini, proprietari di immobili e imprese edili. Alcune volte, poi, chiedono il risarcimento tecnici e progettisti non retribuiti. Il problema più comune è comunque legato ai lavori di ristrutturazione che vengono iniziati, ma non finiscono, per vari problemi tecnici e burocratici.

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