Tamponi obbligatori per chi arriva negli aeroporti italiani ripetuti dopo 5 giorni e quarantena preventiva, è questa la proposta avanzata dal viceministro della Salute Pierpaolo Sileri per evitare un’impennata di nuove infezioni nel Paese dovute ai casi d’importazione.
Sileri spiega che l’Italia sta affrontando nel modo corretto la ripartenza, ma il rischio di una seconda ondata, come dimostrano alcuni Stati, tra cui la Germania, la Francia e la Spagna, resta molto alto. Proprio per questo motivo è di fondamentale importanza non abbassare la guardia e mantenere alta l’allerta.
Tamponi obbligatori negli aeroporti
Per tenere sotto controllo la curva epidemiologica è necessario continuare ad adottare tutte le misure preventive possibili, primi fra tutti l’obbligo di indossare la mascherina e il distanziamento sociale. Anche per quanto riguarda gli spostamenti al di fuori dei confini nazionali potrebbero rendersi necessarie delle misure che limitino la possibilità di nuovi casi di importazione. Sileri ha fatto il punto della situazione nel corso di un’intervista per il Corriere della Sera sostenendo che attualmente non c’è paura, “ma consapevolezza che la malattia esiste e che dobbiamo conviverci”. Sileri ha aggiunto che:
“In Italia ci stiamo difendendo bene, ma non dobbiamo abbassare la guardia. Per il futuro io ho proposto tamponi obbligatori per tutti negli aeroporti ripetuti dopo 5 giorni, magari riducendo la quarantena per chi arriva”.
Le accuse all’Organizzazione Mondiale della Sanità
Nel nostro Paese “la politica si è dimostrata più pronta e determinata” rispetto anche alla scienza e all’Organizzazione Mondiale della Sanità, afferma il viceministro. Le accuse rivolte all’OMS sarebbero da ritrovarsi nel fatto che “dall’inizio dell’epidemia ha dato delle indicazioni molto fuorvianti tra tamponi e mascherine, creando grande confusione”. Sileri si scaglia anche contro la comunità scientifica sostenendo che molte diatribe e battibecchi potevano essere evitati o quanto meno dovevano rimanere tra gli scienziati.
Per quanto riguarda la seconda ondata che potrebbe venir causata dai turisti o dai cittadini provenienti dall’estero, Sileri afferma che:
“Il blocco dei voli deciso dal ministro Roberto Speranza per alcuni Paesi extra-Schengen serve proprio ad arginare questo rischio e per altri Paesi come gli Usa c’è l’obbligo di quarantena”.
Per quanto riguarda il prossimo autunno il viceministro afferma che sarà di fondamentale importanza “imparare a riconoscere i sintomi sul proprio corpo e avvertire il medico, poiché ci saranno molti sintomi influenzali e parainfluenzali che potrebbero essere confusi con il virus: mi spaventa il caos del dubbio diagnostico”.
© RIPRODUZIONE RISERVATA