Cos’è la tassa “nascosta” e perché la stiamo pagando tutti

Giorgia Bonamoneta

03/06/2022

Sulle spese degli italiani grava una tassa nascosta. I 200 euro di bonus non bastano a risarcire di un esborso che, in alcuni casi, arriva a oltre 100 euro al mese. Di che si tratta?

Cos’è la tassa “nascosta” e perché la stiamo pagando tutti

Gli italiani stanno pagando una tassa extra per via della guerra in Ucraina? La risposta, secondo le indagini, è sì. La tassa è nascosta, cioè rientra in quanto le famiglie e cittadini italiani pagano quotidianamente. La tassa nascosta sui redditi si aggira intorno all’ordine di oltre 100 euro mese, per una spesa annuale che va da 929 a 1.260 euro. Il bonus di 200 euro, previsto per altro non per tutti, non riuscirà a rimpolpare il dissanguamento degli redditi mensili e dei risparmi.

La tassa nascosta, come titolano diversi giornali, è il generale deterioramento della situazione economica italiana che, in termini reali, costerà 24 miliardi di euro. Per molte famiglie italiane si traduce in perdita di potere d’acquisto. Secondo la Cgia di Mestre le famiglie più penalizzate saranno quelle in Trentino Alto Adige con meno 1.685 euro, in Valle d’Aosta con -1.473 euro e nel Lazio con -1.279 euro.

È una tassa e della peggiore specie - dicono gli esperti - Non si versa come gli altri tributi, ma la si ‘paga’ subendo la riduzione del potere d’acquisto che colpisce. In particolar modo, chi ha un reddito fisso”. La colpa è da imputare a bollette, carburante e beni alimentari in aumento. Il governo, in risposta, sta promettendo numerosi bonus, in attesa di un cambiamento nella situazione internazionale che tarda ad arrivare.

Quella tassa nascosta che tutti pagano e di cui non si parla abbastanza

Le bollette si alzano, il costo della benzina anche con l’aiuto dello Stato è in aumento e fare la spesa diventa sempre più proibitivo. Le conseguenze della guerra in Ucraina entrano nelle case di tutti gli italiani e ha effetti sul portafoglio delle famiglie, in particolare quelle a basso reddito. Gli effetti dell’inflazione colpiscono tutti, anche se concentrano gli effetti più negativi, inevitabilmente, sulle persone a basso reddito e i dipendenti pubblici. Il bonus da 200 euro sembra avere un effetto piuttosto limitato, come anche gli altri bonus presentati dal governo nel tempo. L’inflazione su base annua è stimata al 6%, a maggio è lievitata al 6,9%, il dato più alto dal 1986.

Questa corrisponde a una tassa nascosta di oltre 100 euro al mese. Un perdita del potere d’acquisto che si aggira intorno, complessivamente, a 24 miliardi di euro. Il peso dell’inflazione non è supportato da un aumento degli stipendi, che invece continuano ad abbassarsi. L’Ufficio studi della Cgia in un report descrive la situazione come “una costante diminuzione della ricchezza prodotta dal nostro Paese pari all’1,4 per cento”.

Inflazione e stipendi bassi: la formula della tassa nascosta

La tassa nascosta è più alta di uno stipendio medio italiano: 1.260 euro all’anno. Tra inflazione e calo dei redditi, il risultato è una fragilità generale delle famiglie italiane. Innegabile è, secondo quanto emerge dai dati Ocse, che la riduzione costante dei redditi medi italiani non sta aiutando ad affrontare la crisi internazionale.

Negli ultimi 30 anni l’Italia ha visto un costante abbassamento del reddito reale. Nel solo 2020 gli stipendi risultavano i più bassi di tutte le economie occidentali, a eccezione del Portogallo. In termini reali in 30 anni sono diminuiti del 3%. Insieme al tasso di occupazione, pari al 59,4%, il Paese è di fronte a una crisi economia e sociale che i bonus non possono ricucire.

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