Tasse, i dati della CGIA pubblicati il 22 agosto fotografano un aumento di 166 miliardi negli ultimi 20 anni, a cui però non è seguito un miglioramento nei servizi come infrastrutture, sanità e istruzione: ecco i dettagli, in attesa di una riforma che diminuisca la pressione fiscale.
Tasse, negli ultimi 20 anni sono aumentate di 166 miliardi: numeri da capogiro, che sono stati analizzati dalla CGIA di Mestre.
Secondo i dati della CGIA, pubblicati il 22 agosto, in soli due decenni nelle casse dello Stato sono arrivate tasse maggiorate per 166 miliardi di euro: se nel 2000 l’erario e gli enti locali avevano incassato 350,5 miliardi di euro, nel 2019 il gettito è arrivato a 516,5 miliardi.
Ma quante di queste tasse producono un miglioramento nei relativi servizi, come i trasporti o le infrastrutture, l’istruzione e la sanità?
Tasse, aumento di 166 miliardi negli ultimi 20 anni: i dati della CGIA
La CGIA ha pubblicato una nuova analisi sull’aumento delle tasse: negli ultimi 20 anni, le entrate tributari sono cresciute di ben 166 miliardi di euro. In termini percentuali, specificano i dati della CGIA del 22 agosto, l’aumento è stato del 47,4%, 3,5 punti in più rispetto all’aumento registrato sempre nello stesso arco temporale dal PIL nazionale espresso in termini nominali (+43,9%).
A questo aumento delle tasse però si riconduce con fatica un miglioramento dei servizi (dalla sicurezza ai trasporti, ma anche istruzione e sanità). Il coordinatore dell’Ufficio Studi della CGIA, Paolo Zabeo, ha dichiarato a tal proposito:
“Qualcuno può affermare con certezza che grazie a 166 miliardi di tasse in più versati in questi ultimi 20 anni la macchina pubblica è migliorata? In altre parole, la giustizia, la sicurezza, i trasporti, in particolar modo quelli a livello locale, le infrastrutture, la sanità e l’istruzione sono oggi più efficienti di allora? Oppure, famiglie e imprese sono state obbligate a pagare di più e hanno ricevuto dallo Stato sempre meno? Non abbiamo dubbi. Tra le due ipotesi ci sentiamo di avvalorare quest’ultima, anche perché questo maxi prelievo ha impoverito il Paese, provocando, assieme alle crisi maturate in questo ventennio, una crescita dell’Italia pari a zero che nessun altro paese del resto d’Europa ha registrato.”
Parole dure da parte di Zabeo, che però fotografano una triste realtà.
Tasse, aumento di 166 miliardi negli ultimi 20 anni: alle Regioni solo le briciole
L’analisi della CGIA prosegue mettendo a confronto le cifre andate allo Stato e quelle destinate alle Regioni.
Secondo il segretario della CGIA Renato Mason:
“Se è vero che negli ultimi 20 anni le tasse locali sono aumentate del 37,1%, quelle incassate dall’Amministrazione centrale sono cresciute del 49,3%. In termini assoluti, dalle Regioni e dagli enti locali abbiamo subito un aggravio fiscale di 20,3 miliardi, mentre il peso del fisco nazionale è salito di 145,7 miliardi. In altre parole, se dal 2000 le imposte locali hanno cominciato a correre, quelle erariali sono esplose, con il risultato che i contribuenti italiani sono stati costretti a pagare sempre di più.”
Non si può far altro che attendere la riforma fiscale del Governo, che dovrebbe consentire una diminuzione della pressione fiscale per varie categorie di contribuenti.
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