Governo Conte bis: tassa su bibite e merendine per finanziare l’istruzione?

Massimiliano Carrà

05/09/2019

Tasse su bibite gassate e zuccherate, su merendine, e su biglietti aerei per finanziare la scuola e la ricerca. Potrebbe essere questa la prima novità del governo Conte bis. La proposta è stata rilanciata dal neo ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti

Governo Conte bis: tassa su bibite e merendine per finanziare l’istruzione?

Tassare bibite gassate e zuccherate, merendine e biglietti aerei. Potrebbe essere questa la prima novità della squadra di governo del cosiddetto Conte bis che ha da poco concluso il giuramento al Quirinale.

La proposta è stata lanciata in un’intervista al Corriere dal neo ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti. Il successore di Marco Bussetti ha infatti rivelato che sarebbe giusto creare delle micro tasse per questi prodotti “perché le bibite gassate e le merendine sono dannose per la salute, mentre gli aerei inquinano”.

Inoltre, il neoministro Fioramonti ha anche aggiunto che grazie a queste micro tasse lo Stato potrebbe ricavare 2,5 miliardi di euro. Cifra che servirebbe per finanziare la scuola e la ricerca.

E se da una parte la proposta di micro tassare bibite gassate, merendine e biglietti aerei ha avuto dei riscontri positivi, dall’altra è stata immediatamente giudicata “assurda” da parte dell’ex ministro dell’Interno Matteo Salvini che in un video pubblicato sui social ha dichiarato: “Combatteremo per fare rimanere solo sulla carta queste follie”.

Tasse su bibite e merendine? Non sarebbe la prima volta

La proposta del neo ministro dell’Istruzione Fioramonti di imporre micro tasse su bibite gassate e merendine non sarebbe un’idea del tutto nuova, anzi tutto il contrario.

Infatti, prima del ministro Fioramonti, l’idea di dar vita a una vera e propria “sugar tax” è stata proposta dall’Onorevole del Movimento Cinque Stelle Carla Ruocco. L’obiettivo però era diverso.

La sugar tax proposta da Carla Ruocco aveva come focus quello di individuare delle coperture per un’altra proposta di legge: l’esclusione daelle piccole partite IVA dal pagamento dell’IRAP.

Le possibili ricadute sul mercato vending in Italia

La proposta idealizzata dal neo ministro dell’Istruzione Fioramonti potrebbe ovviamente avere delle ripercussioni importanti sul mercato e sul conseguente giro d’affari del settore del vending in Italia.

A Piazza Affari è quotata una società che potrebbe essere impattata da questa novità normativa, si tratta di IVS Group, azienda lombarda inserita nel paniere FTSE Mid Cap Italia. Secondo alcuni analisti «se la notizia dovesse essere confermata sarebbe negativa perché è ragionevole pensare ad un impatto sui consumi finali dopo il ribaltamento della tassa sui clienti». Se al momento è difficile fare una stima del fatturato di IVS Group potenzialmente impattato dalla nuova norma, secondo gli esperti escludendo l’acqua e le bevande calde essa potrebbe riguardare «una buona parte del giro d’affari del settore del vending in Italia, che per IVS Group si attesta a circa il 22% delle vendite».

Oggi il titolo in Borsa non ha pagato dazio alla notizia, beneficiando sia del generale sentiment positivo che ha interessato Piazza Affari sia dell’accoglimento, avvenuto ieri, del ricorso presentato al Consiglio di Stato relativo alle modalità di calcolo della sanzione Antitrust comminata nel 2016 alla società.

A mercati chiusi è inoltre attesa la diffusione dei dati relativi al primo semestre del 2019. Secondo gli analisti di Equita, rating buy e target price confermato a 13 euro, la società dovrebbe aver fatto segnare nel periodo un giro d’affari di 232 milioni di euro, in crescita del 6% sullo stesso periodo del 2018. L’EBITDA Margin è stimato al 21,9% mentre l’utile netto è visto in contrazione del 2% a 14 milioni di euro.

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