Molte le novità in ambito fiscale che riguardano le tasse, dagli sgravi ai cambiamenti degli adempimenti. Vediamo tutti i cambiamenti cui andremo incontro entro breve.
Il 2024 sarà un anno caratterizzato da moltissime novità fiscali che vanno dal cambiamento del pagamento delle tasse a nuove regole per la presentazione della dichiarazione dei redditi. Non mancano cambiamenti sugli adempimenti e sugli obblighi con grosse novità anche per le partite Iva.
Cerchiamo di riassumere in questo articolo tutto quello che cambierà in ambito fiscale tenendo presenti le novità introdotte dal Decreto semplificazioni, quelle previste dal decreto 18 ottobre numero 145 e che saranno introdotte dalla Legge di Bilancio (che ovviamente fino alla fine dell’anno non potranno essere considerate certe visto che al momento si basano solo sulla bozza).
Addio all’acconto di novembre per le partite Iva
Sicuramente non è la novità più importante in generale, ma sicuramente è la più attesa dai professionisti e autonomi. L’addio all’acconto del 30 novembre per le partite Iva, previsto dal decreto 145 del 18 ottobre 2023, fa slittare la scadenza di versamento al 16 gennaio, ma la grande rivoluzione in proposito riguarda la modalità di versamento dell’acconto.
Fino a ora era dovuto in un’unica soluzione entro il 30 novembre senza possibilità di dilazioni, ora si parte dal 16 gennaio dell’anno di riferimento dell’acconto stesso (per il 2024 l’acconto si verserà a partire da gennaio 2024) e potrà essere versato in un’unica soluzione o dilazionato in 5 rate mensili, da gennaio a maggio tutte con scadenza il 16 di ogni mese.
Si tratta di un grandissimo passo avanti che permette anche agli autonomi, qualora scelgano la dilazione, di spalmare in pagamento delle tasse annuali in 10 mesi.
Novità modello 730
Un’altra novità, portata dal decreto Semplificazioni, riguarda la dichiarazione dei redditi ed in particolare il modello 730. Innanzitutto si unificheranno le date di scadenza delle dichiarazioni (oggi è prevista al 30 settembre quella del 730 e al 30 novembre quella del modello Redditi).
Altra importante novità è che si potrà utilizzare il modello 730 anche per redditi che fino a oggi risultavano esclusi, mentre il modello Redditi resterà obbligatorio solo per chi è titolare di Partita Iva.
Cambia la modalità di compilazione del modello 730 e anche il modo di versare l’eventuale conguaglio a debito, mentre per il rimborso il contribuente potrà decidere di riceverlo direttamente dall’Agenzia delle Entrate presentando il modello 730 senza sostituto di imposta, cosa fino ad ora prevista solo per i disoccupati.
Dichiarazione precompilata per le Partite Iva
Anche per chi ha partita Iva dal 2024 sarà predisposta una dichiarazione precompilata per semplificare le procedure di presentazione da una parte e consetnire un processo di verifica migliore. Il tutto nell’ottica di combattere l’evasione fiscale.
Il Comunicato Stampa del CdM del 23 ottobre riassume la misura affermando
“Si prevede che, a decorrere dal 2024, l’Agenzia delle entrate renda disponibile telematicamente, entro il 30 aprile di ciascun anno, la dichiarazione precompilata anche alle persone fisiche titolari di redditi differenti da quelli da lavoro dipendente e pensione, estendendo agli oneri indicati nella dichiarazione precompilata, forniti dai soggetti terzi, l’applicazione dei limiti al controllo formale dell’Agenzia delle entrate di cui all’articolo 5 del d.lgs. 175/2014.”
Niente più Certificazione Unica per Forfettari e minimi
L’introduzione dell’obbligo della fattura elettronica per tutti coloro che hanno partita Iva, senza più eccezioni, porta anche a un altra semplificazione. A partire dal periodo di imposta 2024 non sarà più necessario l’obbligo di invio per i sostituti di imposta della Certificazione Unica per i contribuenti minimi e forfettari. Questo in ottica semplificazione e a partire dalle somme erogate dal 1° gennaio 2024.
Semplificazioni Isa 2024
Sempre il decreto semplificazioni approvato dal CdM porta novità anche per Isa che vengono snelliti e resi più semplici. Saranno messi a disposizione dei software di calcolo entro tempi certi fissati e viene migliorata anche la qualità dei punteggi di affidabilità fiscale.
Per i soggetti Isa vengono, inoltre, aumentate le soglie annue che permettono l’utilizzo di crediti fiscali senza apposizione dei visti di conformità, ma solo per i soggetti che, in base ai punteggi Isa, appaiono più affidabili.
Invio dati sistema tessera sanitaria ogni 6 mesi
L’invio mensile delle spese sanitarie al Sistema Ts aveva dato luogo a una vera e propria querelle a cui il decreto Semplificazioni ha posto fine.
La trasmissione dei dati utili per la dichiarazione dei redditi precompilata dovranno essere trasmessi all’Agenzia delle Entrate con cadenza semestrale.
Scadenza versamenti imposte al 16 dicembre e soglia aumentata
Sempre in ambito di adempimenti fiscali, il decreto semplificazioni fa slittare il pagamento del saldo dei versamenti Iva al 16 dicembre dell’anno di imposta di competenza e aumenta anche il limite per poter rinviare il versamento, fissato a 100 euro.
In caso di liquidazione Iva mensile o trimestrale il versamento, se non raggiunge i 100 euro, può essere rinviato anche al periodo successivo, fermo restando che il saldo di tutti i versamenti dell’Imposta siano da saldare entro il 16 dicembre di ogni anno di riferimento.
Visto conformità aumentano le soglie
Le soglie per l’apposizione del visto di conformità sulle dichiarazioni fiscali per i soggetti che accedono ai benefici premiali Isa salgono da 50mila euro a 70mila euro. Sotto questo limite il visto di conformità non è richiesto per compensazione dei crediti Iva e rimborsi.
Fisco a riposo ad agosto e settembre
Per migliorare il rapporto tra Fisco e contribuente e sembrare meno vessatori, i controlli fiscali oltre la sospensione di agosto, già prevista, vedrà attuata anche una novità assoluta: la sospensione dei controlli fiscali anche a dicembre.
I periodi di tregua fiscale, quindi, diventano due: uno ad agosto, come sempre avvenuto a cui si aggiunge quello di dicembre con le sospensioni delle comunicazioni anche nel periodo di Natale.
La motivazione della tregua estiva e invernale viene motivata da Leo con parole semplici:
Dare un po’ di quiete ai contribuenti in mesi particolari dell’anno, il mese di agosto, il mese di dicembre, cercare di fare in modo che ci sia in quei mesi una tranquillità: non arrivino lettere di compliance o altri atti e documenti che in un momento particolare possono ingenerare difficoltà ai contribuenti.
Verso l’addio al modello 770
Sempre in ambito semplificazioni si vuol mandare in soffitta il modello 770, ma in modo graduale. La novità, quindi, non si avrà dal 2024, ma solo a partire dal 2025 quando i sostituti di imposta, in via sperimentale, potranno scegliere se comunicare i dati delle ritenute di lavoro autonomo e dipendente nel modello 770 o di dichiararla nel modello F24.
In un primo momento, essendo la cosa sperimentale e facoltativa, la novità sarà applicata solo ai sostituti di imposta che non hanno più di cinque dipendenti, solo successivamente si valuterà se estendere la novità anche agli altri con appositi provvedimenti dell’Ade.
Pagamento F24 con PagoPa e addebito in conto delle scadenze future
Un’ulteriore semplificazione viene sempre dal decreto del 23 ottobre prevede che sia i contribuenti che gli intermediari possano inviare tutti i modelli F24 con scadenza prestabilita in un’unica soluzione autorizzando l’addebito in conto corrente. In questo modo l’Agenzia delle Entrate trasmetterà le deleghe di riscossione in base alle singole scadenze con pagamento direttamente sul conto corrente indicato.
Si tratta di una semplificazione sicuramente di non poco conto, visto che permette al contribuente di non dover tenere a mente le diverse scadenze e delegare i pagamenti direttamente alla propria banca.
Delega unica per accedere ai servizi di Ade e Ader
Si potrà procedere con un’unica operazione a delegare un terzo ad accedere sia ai servizi dell’Agenzia delle Entrate che a quelli dell’Agenzia delle Entrate Riscossione.
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Cosa cambia nelle tasse per i contribuenti
Grandi novità sono attese anche nella Legge di Bilancio (che ricordiamo per ora è solo in fase di bozza e che potrebbe subire variazioni entro la fine dell’anno prima dell’approvazione del testo definitivo).
La novità più attesa è senza alcun dubbio l’accorpamento delle prime due aliquote Irpef che porterebbe tutti i redditi fino a 28.000 euro a pagare il 23%. Restano, invece, invariate le altre due aliquote al 35% e al 43% e i relativi scaglioni di reddito.
Questa novità porterà a un risparmio sulle tasse da versare sul reddito delle persone fisiche per tutti gli scaglioni di reddito, visto che l’Irpef è un’imposta progressiva.
Altra importante novità riguarda la riconferma del taglio del cuneo fiscale per i lavoratori con reddito fino a 35.000 euro che prevede uno sgravio sui contributi a carico del lavoratore pari al:
6% per redditi fino a 28.000;
7% per redditi fino a 35.000.
A questo sgravio si aggiunge, poi, quello totale previsto per le donne lavoratrici con almeno due figli (nel limite massimo di 3.000 euro) che interesserà, però, solo chi ha un contratto a tempo indeterminato.
Il bonus 100 euro in busta paga, ovvero il trattamento integrativo che riduce l’Irpef dovuta, sarà riconosciuto anche nel 2024 per redditi fino a 15.000 euro ma ci saranno nuove regole per il calcolo. Dal 1° gennaio 2024 i 100 euro spetteranno ai redditi fino a 15.000 euro a patto che l’imposta lorda dovuta sia superiore alle detrazioni spettanti (1.955 euro per periodo di imposta) da cui sottrarre 75 euro, importo che deve essere rapportato al periodo di imposta.
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