Terza guerra mondiale evitata per un problema tecnico: cosa è successo davvero

Alessandro Nuzzo

15 Aprile 2023 - 10:25

Ecco come lo scorso settembre si è arrivati ad un passo dallo scoppio della terza guerra mondiale: la rivelazione nei «Pentagono leaks».

Terza guerra mondiale evitata per un problema tecnico: cosa è successo davvero

Lo scorso 29 settembre si è arrivati molto vicini ad una escalation del conflitto in Ucraina a causa di un episodio accaduto sopra i cieli del Mar Nero, in spazio aereo internazionale. Protagonisti un aereo da ricognizione della Raf, Royal Air Force, l’aeronautica militare britannica e una squadra di caccia russi.

L’episodio in parte era già stato raccontato nei mesi scorsi ma in pochi avevano intuito la gravità. Il «Pentagono leaks», lo scandalo che sta portando a galla documenti riservati Usa, hanno aiutato a dare le giuste dimensioni su quanto accaduto, ovvero di un missile che soltanto per un errore tecnico non ha abbattuto l’aereo militare britannico evitando così una terza guerra mondiale. Ecco cosa è successo davvero.

Caccia russo lancia missile contro aereo britannico ma sbaglia mira

L’episodio è tornato a galla in questi giorni dopo lo scandalo «Pentagono leaks» con tutta la mole di documenti riservati resi pubblici. A ricostruire il tutto è stato il New York Times, anche sulla base di testimonianze raccolte che avvalorano questo scenario.

Siamo allo scorso 29 settembre e un aereo da ricognizione dell’aeronautica militare britannica, Rc-135 Rivet Joint disarmato che può trasportare fino a 30 persone a bordo, si trova in spazio aereo internazionale sul Mar Nero vicino alla penisola della Crimea occupata dai russi. L’aereo è in volo per normali controlli quando viene intercettato da una squadra di caccia Su-27, gli aerei supersonici di stazza all’esercito di Putin. Il pilota di uno dei caccia comunica con l’operatore radar a terra e fraintende il messaggio capendo di aver ricevuto l’ordine di abbattere il jet britannico.

Il missile viene lanciato ma (per fortuna) a causa di un problema tecnico non viene lanciato correttamente e non c’entra il bersaglio. Nel caso il missile fosse arrivato correttamente a destinazione e l’aereo britannico abbattuto, molto probabilmente avrebbe portato ad una escalation drammatica.

Questo perché le nazioni Nato all’articolo 5 «concordano che un attacco armato contro una o più di esse, in Europa o in Nord America, sarà considerato un attacco contro tutte». Pertanto ognuna di esse può decidere di intraprendere «le azioni che ritiene necessarie, compreso l’uso della forza armata, per ripristinare e mantenere la sicurezza nell’area dell’Atlantico settentrionale».

Il Cremlino si è giustificato dicendo che l’intenzione non era abbattere il jet britannico ma il missile è stato lanciato per un malfunzionamento tecnico. Di certo si è trattato di un errore davvero pericoloso e spaventoso che avrebbe potuto innescare una terza guerra mondiale.

Già alcuni mesi fa il ministro della Difesa britannico, Ben Wallace, aveva raccontato in Parlamento quanto accaduto sulle acque del Mar Nero, ovvero del jet britannico attaccato da un missile sparato da un caccia russo. Wallace in quel caso disse che la Russia aveva assicurato che si era trattato di un malfunzionamento tecnico e dunque non si trattava di una escalation del conflitto deliberata.

Fatto sta che dopo l’episodio l’aviazione inglese sta continuando ad operare voli di ricognizione su quel territorio ma gli aerei da ricognizione ora hanno una scorta armata. Come per dire che la prudenza non è mai troppa.

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