La frase del ministro Crosetto, considerata “un’esagerazione”, in realtà è un monito per la Russia: se Putin varcasse le “linee rosse” della Nato, sarebbe la Terza guerra mondiale. Ecco perché.
Carri armati russi a Kiev e la conseguente Terza guerra mondiale. Questo è lo scenario dipinto dal ministro della Difesa, Guido Crosetto che mai come ora risuona come un cupo monito per l’Europa e gli altri paesi della Nato.
Dallo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, il pericolo di una Terzo conflitto mondiale è sempre stato presente sul tavolo dei lavori della Nato, specialmente dopo la decisione dei paesi di inviare le proprie armi a Kiev, eppure mai finora è stato così esplicitamente invocato. È anche per questo motivo che le parole del Ministro Crosetto hanno destato un certo scalpore.
“Se i carri armati russi arrivano a Kiev, ci sarà la Terza guerra mondiale”. Questa la frase pronunciata all’indomani del primo provvedimento del governo Meloni per l’invio delle armi all’Ucraina, il quale pur essendo secretato, grazie a voci di corridoio sembrerebbe preveda la decisione dell’Italia e Francia di inviare l’avanzato e costoso sistema missilistico di difesa Samp-T.
Se per alcuni la frase pronunciata da Crosetto può sembrare un’esagerazione, in realtà vuole essere un avvertimento che affonda le proprie radici nelle dottrine della Nato. Infatti, come spiegato anche da Repubblica, esistono delle “linee rosse” che se superate dalle truppe del presidente Vladimir Putin, porterebbero a un mutamento del conflitto in un di portata mondiale. È quindi opportuno conoscere quali sono i 3 scenari che potrebbero condurre i Paesi sull’orlo di una Terza guerra mondiale. Ecco tutto quello che c’è da sapere.
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Terza guerra mondiale, in quali casi la frase di Crosetto potrebbe diventare realtà?
Dopo le parole pronunciate da Crosetto è naturale che molte persone si siano interrogate sulla vera natura di quella frase, domandandosi se sia l’ennesima minaccia dall’inizio della guerra o se questa volta ci sia un fondo di verità. Come anticipato, in realtà esistono ben 3 casi limite in cui è possibile che tale conflitto si tramuti in una guerra mondiale.
- Carri armati russi entrano a Kiev. Questo era il piano originale della Russia all’indomani dell’invasione dell’Ucraina e mai portato a termine grazie alla resistenza ucraina: entrare a Kiev e far arrendere l’intero Paese. Nel caso in cui il Cremlino decida nuovamente di attuare questo piano, intensificando i bombardamenti sulla Capitale per poi entrare a Kiev, secondo Crosetto, la Nato potrebbe intervenire con qualsiasi mezzo convenzionale per sventare il piano russo. Ad esempio potrebbe istituire “no fly zones”, zone aeree dove il nemico non può entrare, o fornendo missili a lunga gittata, come già richiesto dall’Ucraina. Ciascuna di queste mosse potrebbe comportare una reazione russa contro le forze Nato, con una successiva escalation fino a un conflitto mondiale.
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- Assassinio di Zelensky. Come spiegato da un articolo di Repubblica, all’inizio della guerra Putin avrebbe ordinato l’eliminazione del presidente ucraino Volodymyr Zelensky per demoralizzare il Paese. Nel caso in cui dovesse riprovarci e riuscire nell’intento, la Nato potrebbe intervenire direttamente sul campo a difesa delle istituzioni ucraine, per evitare che il sistema politico e militare del paese collassi.
- Uso di armi atomiche. Lo spettro di una guerra nucleare ha sempre aleggiato sull’Europa dall’inizio del conflitto russo-ucraino. A causa del protrarsi della guerra sono in molti a temere un ordine del presidente Putin di utilizzare bombe tattiche nucleari sul suolo ucraino. Azione più volte ammonita dalla Nato. Nel caso in cui ciò dovesse accadere, secondo l’ex capo della Cia David Petraeus, la Nato potrebbe intervenire distruggendo la flotta russa nel mar Nero, impiegare le proprie forze aviatore e informatiche. In questo modo si sfocerebbe in una Terza guerra mondiale, senza però che questa si trasformi anche in una guerra nucleare.
Terza guerra mondiale se i carri armati russi entrano a Kiev: frase ad effetto o pura verità?
In conclusione, la frase di Crosetto non vuole essere una frase di ad effetto, ma non vuole nemmeno essere una premonizione dell’evoluzione del conflitto. In realtà sembrerebbe che il ministro della Difesa italiano abbia voluto più che altro chiarire la posizione della Nato: l’Alleanza non lascerà che la Russia conquisti l’intera Ucraina, e solo in casi limiti potrebbe esserci un confronto diretto, seguendo quelle che sono le linee e procedure dell’Alleanza Atlantica.
Non si può quindi parlare di verità assoluta quando si parla di Terza guerra mondiale, ancora una volta è bene ribadire che se si può discutere di quali potrebbero essere le conseguenze di un caso limite, è bene ricordare che lo scenario è ancora aperto e come tale non è possibile ancora prevedere quali saranno le conseguenze. Il conflitto potrebbe trasformarsi in una guerra a “bassa intensità” che vedrebbe oltre la Crimea anche il Donbass in mano ai russi. L’unica verità fattuale ad oggi è che il conflitto non si è concluso e a pagarne il prezzo più alto sono ancora una volta i civili.
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