Il testamento di Silvio Berlusconi è stato svelato dall’Ansa: a Marina e Pier Silvio il 53% delle quote di Fininvest, lascito di 100 milioni a Marta Fascina e al fratello Paolo, 30 milioni a Marcello Dell’Utri.
Testamento Silvio Berlusconi: dopo l’apertura di ieri l’Ansa ha svelato parte del testo che è stato scritto dall’ex presidente del Consiglio lo scorso 22 gennaio poco prima di recarsi in ospedale “cara Marina, Pier Silvio, Barbara e Eleonora, sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare vi prego di prendere atto di quanto segue”.
Dopo settimane di voci e ipotesi, i figli di Silvio Berlusconi - Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi - hanno concordato che il testamento venisse aperto mercoledì 5 luglio per essere poi reso pubblico.
In ballo non c’è solo l’eredità di Berlusconi, con Forbes che aveva stimato il suo patrimonio personale in 6,8 miliardi di dollari tanto che il fondatore di Forza Italia era indicato prima della morte come il terzo uomo più ricco d’Italia, ma anche il futuro di Fininvest la cassaforte di famiglia che ha in pancia il 47,91% di MFE (Mediaset), il 53,7% di Arnoldo Mondadori Editore e il 30,5% di Banca Mediolanum.
“Va a Pier Silvio e Marina Berlusconi la maggioranza di Fininvest - scrive l’Ansa che ha visionato in esclusiva il testamento di Berlusconi -. Avendo ricevuto l’intera quota disponibile, i due figli di primo letto di Berlusconi raggiungono insieme il 53% del gruppo con quote paritarie”.
Nel testamento c’è anche un lascito da 100 milioni per Marta Fascina, la deputata azzurra che nell’ultimo periodo è stata la compagna di Silvio Berlusconi, stessa cifra poi per il fratello Paolo Berlusconi mentre a Marcello Dell’Utri sono stati lasciati 30 milioni, il tutto accompagnato dalle parole “per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me”.
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Testamento Berlusconi: l’eredità per i figli e futuro di Fininvest
Il testamento di Silvio Berlusconi potrebbe essere tranquillamente la base di una serie televisiva hollywoodiana - del resto quale miglior riconoscimento per colui che ha inventato la tv commerciale in Italia - visto che unisce il gossip familiare, la cronaca rosa e complesse vicende finanziarie.
Tra i vari nodi riguardanti il testamento di Berlusconi, il più delicato senza dubbio riguarda la suddivisione delle quote Fininvest che erano in possesso dell’ex premier tra i cinque figli.
“Marina Berlusconi, Presidente del CdA, e Pier Silvio Berlusconi, Barbara Berlusconi e Luigi Berlusconi, amministratori, ricevuta lettura delle volontà testamentarie del padre Silvio Berlusconi - si legge -, informano che da esse risulta che nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest SpA, precedentemente esercitato dal padre stesso”.
Prima della morte del padre ogni figlio aveva una quota pari a circa il 7% di Fininvest, con quelle di Barbara, Eleonora e Luigi, i figli del secondo matrimonio, che sono racchiuse in una unica holding. Silvio Berlusconi invece aveva circa il 61% delle quote.
Automaticamente il 40% di queste quote sono state divise in maniera uguale tra i cinque figli - 8% a testa - mentre il restante 20% non avendo l’ex premier coniugi al momento della sua morte è dovuto essere ulteriormente diviso.
Visto che per l’Ansa Marina e Pier Silvio adesso raggiungono insieme il 53% del gruppo con quote paritarie, appare evidente il riassetto della cassaforte di famiglia voluto dal suo fondatore.
Il testamento di Silvio Berlusconi poi ha dovuto chiarire anche come dividere le ville, le barche e le opere d’arte, che erano in possesso dell’ex presidente del Consiglio al momento della sua morte.
“Lascio la disponibile in parti uguali ai miei figli Marina e Pier Silvio - si legge nel testamento di Berlusconi -. Lascio tutto il resto in parti eguali ai miei 5 figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi”.
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