Azioni TIM tartassate da una raffica di sell, cosa sta succedendo? Sarà Poste a smontare la grande scommessa di Piazza Affari?
Raffica di sell sul titolo TIM-Telecom Italia, che si conferma tra le maglie nere dell’indice Ftse Mib di Piazza Affari, affondando di oltre il 6% a 0,2774 euro.
All’indomani della conferenza stampa con cui il CEO del gruppo Pietro Labriola ha commentato i risultati finanziari preliminari del 2024 e l’aggiornamento del piano, rilasciando dichiarazioni anche sui recenti rumor relativi all’avvento di un risiko tlc imperniato sull’azienda, le azioni TIM cadono vittima degli smobilizzi.
Ondata smobilizzi su TIM in vista CDA Poste e CDP. Focus sullo scambio di quelle quote
Il mercato riflette sul futuro della società in vista delle riunioni dei CDA degli altri due attori della potenziale partita che si sarebbe aperta su Telecom Italia, ovvero di Poste Italiane e della Cassa Depositi e Prestiti CDP. Partita che ha fatto scattare ipotesi varie anche sul destino di Nexi visto che, tra gli scenari contemplati dal mercato, si mette in evidenza la possibilità che Poste Italiane entri nel capitale di TIM. Come? Acquistando la quota che Cassa Depositi e Prestiti detiene nel capitale di Telecom Italia, pari al 9,8%, e offrendo qualcosa in cambio.
È stata in particolare l’agenzia di stampa Reuters a scrivere all’inizio di questa settimana che Poste Italiane - attiva nel comparto delle tlc con l’offerta di servizi telefonici attraverso Poste Mobile - potrebbe puntare alla partecipazione che CDP possiede nel capitale di Telecom Italia, dando in cambio alla Cassa depositi e prestiti la quota che detiene in Nexi.
“Poste potrebbe investire in TIM rilevando la quota di CDP”, si legge nell’articolo di Reuters, che ha citato due fonti, ricordando che Cassa Depositi e Prestiti è il secondo principale azionista di TIM dopo il colosso francese Vivendi, che è pronto a smobilizzare la grande partecipazione pari al 24% detenuta in Telecom Italia.
In cambio, Poste venderebbe a CDP la quota che possiede in Nexi, pari al 3,78%. Non per niente, anche sulla scia del giudizio di diversi analisti, le azioni Nexi sono state grandi beneficiarie del dossier che ruota attorno a TIM.
Commento Giorgetti smonta ulteriormente scommesse M&A TIM-Iliad?
Si è invece sgonfiato in queste ultime due sedute, evidentemente, il dossier TIM. Dopo aver perso nella sessione di ieri del Ftse Mib il 2,55%, le azioni del gruppo scivolano oggi in modo significativo, in forte ritirata rispetto ai massimi testati negli ultimi giorni.
Il motivo? A quanto pare, lo sgonfiarsi delle scommesse sul risiko di tlc, per la precisione su un consolidamento tra TIM e la francese Iliad, che avevano sostenuto i buy sulle azioni Telecom.
Non ha sicuramente aiutato a mantenere vive quelle scommesse il commento rilasciato ieri dal ministro dell’Economia e delle Finanze Giancarlo Giorgetti, che si è così espresso:
“Con riferimento a TIM ricordo che al Ministero i soggetti che chiedono di parlare e presentare i propri progetti sono accolti. Quello che farà il Ministero sempre, in qualsiasi partita e in ogni settore coperto da golden power, sarà tutelare l’interesse nazionale attraverso gli strumenti consentiti golden power inclusa”
Il riferimento di Giorgetti all’arma del golden power sarà stato più che sufficiente ad azzoppare le speculazioni su una possibile acquisizione di TIM da parte di un eventuale operatore di tlc, tanto più se questo presunto operatore porta il nome di Iliad, società made in France.
Mal di testa Francia per governo Meloni, già alle prese con il caso Generali-Natixis?
D’altronde, la Francia ha già da un po’ indispettito il governo Meloni, con quell’accordo che è stato siglato da Assicurazioni Generali con la banca transalpina BPCE per la creazione di un colosso del risparmio gestito.
L’intesa, a quanto emerge dalle indiscrezioni, ha fatto saltare sulla sedia gli esponenti dell’esecutivo, tutti concentrati ad assicurarsi che i risparmi degli italiani rimangano confinati in Italia per essere investiti in Italia. Meglio in BTP, si può aggiungere, in un momento in cui grande è l’attenzione per il nuovo BTP Valore che è stato appena annunciato dal MEF, ovvero per il BTP Più, la cui emissione è ai nastri di partenza (occhio al grande annuncio di oggi).
La paura dello straniero (di nuovo francese) è stata tale da essere stata commentata in primis dallo stesso CEO del Leone di Trieste, Philippe Donnet, che è sbottato parlando addirittura di “una bufala”, dicendo la sua sulla presunta minaccia che incomberebbe sui risparmi degli italiani e sugli stessi BTP.
Generali si è sentita a quanto pare costretta, nei giorni successi, a tornare a chiarire l’operazione siglata con i francesi di Natixis.
Meglio l’italiana Poste che la francese Iliad per TIM?
A quanto pare, non è bastata neanche la spiegazione esauriente di quel deal, visto che neanche due giorni dopo il Leone ha presentato l’elenco di tutte le fake news che hanno fatto rapidamente la loro comparsa dopo che Generali ha ’osato’ siglare una intesa con una società francese.
Che ora ci si metta anche la francese Iliad a mostrare un interesse su un altro gioiello del made in Italy - ovvero su Telecom Italia -, forse per Giorgetti è troppo da digerire.
A fronte del CEO Pietro Labriola, che ieri ha così detto “Tra Iliad e Poste non ho preferenze. Valuteremo opzioni, vogliamo trarre il massimo per i soci”, il governo Meloni sarebbe così propenso a guardare con favore, in nome dell’italianità, più a Poste Italiane, in mano (ancora) allo Stato italiano che alla francese Iliad. Uno scenario che il mercato sta prezzando, punendo il titolo Telecom Italia.
Di conseguenza, dopo essere schizzate verso l’alto una sola seduta, una settimana fa, sulla scia delle indiscrezioni di Reuters relative a un incontro tra il CEO di Iliad Thomas Reynaud e il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti oggi, 14 febbraio 2025, le azioni Telecom Italia affondano, scontando la possibilità che il governo Meloni giochi la carta Poste per evitare che TIM finisca in mani straniere.
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