Il Ministro di Economia e Finanze, da Washington, rassicura i mercati su tre aspetti caldi per l’Italia. Il debito, in particolare, è sostenibile anche perché l’esecutivo s’impegna alla sua riduzione
Il debito pubblico italiano è “sostenibile”, ma va comunque ridotto in maniera “costante e progressiva”. È il Ministro dell’Economia Giovanni Tria a rassicurare, da Washington, oltre alla questione del debito, anche sul sistema bancario e sulla permanenza italiana in Europa.
Le parole di Tria sul debito pubblico
Il titolare di via XX Settembre, al Peterson Institute for International Economics di Wahsington, definisce il debito “un’eredità del passato”, è “alto” ma anche “totalmente sostenibile”. E poiché l’impegno dell’esecutivo si concentrerà sulla sua riduzione, Tria non ritiene necessaria né una manovra correttiva, “né una politica fiscale più stringente né una più espansiva”.
“Gli investimenti e l’inclusione sociale sono i pilastri della nostra strategia. Sono fiducioso che i mercati realizzeranno che il governo italiano vuole combinare stabilità finanziaria e sociale”,
spiega Tria.
La risposta a Mario Draghi
Il Ministro risponde così indirettamente alle ultime dichiarazioni di Mario Draghi per cui un Paese con un debito alto non può essere sovrano.
“Sono d’accordo che molto debito pubblico diminuisce la sovranità di un Paese perché si chiedono prestiti all’estero. Questo non significa che attualmente l’Italia corra dei rischi [...]. Il nostro livello di debito non è meno sostenibile che in passato. Anche se è un peso che rallenta la crescita dell’economia”
conclude Tria, il quale esclude inoltre ancora una volta una manovra correttiva. Quanto allo spread, il titolare del Mef attribuisce l’andamento a “un problema di fiducia”, poiché non ci sarebbe “alcuna ragione economica a giustificare questo livello”.
Giovanni Tria chiarisce inoltre la sua visione del ruolo dell’Italia in Europa, la cui politica economica ha bisogno di intensificare “il processo di integrazione”. Sottolinea il titolare del Mef ancora una volta la volontà del Paese di rimanere nell’UE e nella moneta unica. L’obiettivo di rassicurare gli altri Paesi e gli investitori sarà raggiunto migliorando “il clima degli investimenti” così da assicurare “la stabilità finanziaria e sociale”».
Rassicurazioni sul sistema bancario
Sempre a una questione di fiducia e di eccessivo rumore (mediatico) è da ricondurre il discorso relativo ai rendimenti dei titoli di Stato italiani, che “sembrano eccessivi” nonostante l’accordo raggiunto con la Ue e “i fondamentali del Paese”.
“Non vedo problemi sistemici per il nostro sistema bancario [...]. Abbiamo avuto qualche problema isolato di gestione, ma il sistema bancario è solido. Monitoriamo ma non vedo grandi problemi”,
tranquillizza Tria da Washington.
L’ultima asta dei Bot a 6 mesi si è conclusa con un sold out. Il prezzo di emissione è stato pari a 100,013 con un rendimento lordo pari a -0,025%, ai minimi da Aprile 2018.
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