La fiducia degli americani verso Donald Trump è a picco nei sondaggi, con le famiglie che negli Stati Uniti temono una recessione e l’aumento della disoccupazione a causa della politica dei dazi.
Donald Trump continua a calare nei sondaggi, con il tasso di approvazione del lavoro del presidente da parte degli americani che sarebbe in netto calo dal 20 gennaio - giorno dell’insediamento alla Casa Bianca - a oggi. Un autentico crollo in poco più di un mese che assomiglia molto a un autentico campanello d’allarme per il tycoon.

La media dei sondaggi realizzata da Real Clear Politics - che ogni giorno raccoglie le tante indagini politiche ed elettorali che vengono realizzate Oltreoceano - sembrerebbe parlare chiaro, con i cittadini statunitensi che non sembrerebbero essere contenti delle prime mosse di Donald Trump.
Lo scorso 24 gennaio il livello di approvazione del lavoro di Trump era al 51,5% - negli Stati Uniti gli istituti misurano il livello di popolarità dei leader e non il peso dei vari partiti -, mentre al 10 marzo sarebbe al 48,%. Nello stesso lasso di tempo, gli scontenti sarebbero passati dal 43% al 47,9%.
Visto il trend presto il tasso di disapprovazione nei confronti di Trump potrebbe superare quello di approvazione, con questo crollo che sembrerebbe essere ben maggiore di quello del suo predecessore Joe Biden che, almeno per il primo anno, è riuscito a mantenere un buon livello di fiducia per poi sprofondare dopo lo scoppio della guerra in Ucraina.
Visto che Donald Trump - cosa abbastanza rara nella politica moderna - sostanzialmente in queste prime settimane sta cercando di mantenere fede alle promesse fatte in campagna elettorale, una domanda sorge spontanea: cosa sta succedendo negli Stati Uniti da poter giustificare questo crollo nei sondaggi del presidente?
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Perché Trump cala nei sondaggi: incubo recessione e disoccupazione
Donald Trump negli ultimi giorni è stato descritto come ben attento ai sondaggi visto che, alle midterm del novembre 2026, potrebbe perdere il controllo del Congresso in caso di un flop del Gop: per il tycoon sarebbe un gran problema perché non potrebbe fare più il bello e il cattivo tempo a Washington.
Il segno eloquente delle difficoltà del presidente è il crollo avvenuto nella giornata di ieri a Wall Street, con Elon Musk che ha visto le azioni della sua Tesla perdere fino a tredici punti percentuali. Si è trattato del più grande calo da quando il presidente è entrato in carica.
Sempre nelle scorse ore, un importante consigliere economico del presidente Donald Trump ha respinto le voci di una recessione derivante dall’incertezza sulle politiche tariffarie della sua amministrazione. In contemporanea, un sondaggio condotto tra le famiglie americane ha mostrato però che i consumatori stanno diventando sempre più pessimisti sulle loro prospettive e le azioni statunitensi sono crollate.
“A febbraio - si legge nel sondaggio mensile sulle aspettative dei consumatori della Fed di New York - le famiglie hanno espresso un maggiore pessimismo sulla loro situazione finanziaria per l’anno prossimo, mentre la disoccupazione, la morosità e le aspettative di accesso al credito sono peggiorate notevolmente”.
Donald Trump del resto non ha fatto molto per tranquillizzare gli americani, visto che in un’intervista alla Fox News si è rifiutato di prevedere se le sue politiche economiche, finora incentrate su una serie di annunci di dazi, alcune delle quali sono già entrate in vigore e altre sono state rinviate o entreranno in vigore in seguito, causeranno una recessione.
Insomma, la luna di miele tra Trump e gli americani sembrerebbe essere già al capolinea, con il tycoon che sarebbe in difficoltà sul campo economico dopo le roboanti promesse fatte prima delle vittoriose elezioni.
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