Ammontano a più di 10.000 le dichiarazioni “false o fuorvianti” fatte dal Presidente degli Stati Uniti secondo il Washington Post. I dettagli
Dopo 832 giorni in carica, il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha fatto “10.000 dichiarazioni false o fuorvianti”. Lo afferma il Washington Post, che proprio in queste ultime ore sta dando notevole rilevanza alla news.
Ad agevolare conto è stato il database dello stesso giornale, il cosiddetto Fact Checker, che ha cominciato a tenere traccia delle uscite pubbliche del tycoon da numero uno della Casa Bianca a partire dai primi 100 giorni del suo esecutivo, all’inizio del 2017.
Un’analisi più dettagliata dei dati indica che all’epoca Trump si spendeva mediamente in «sole» cinque false dichiarazioni al giorno.
Negli ultimi sette mesi, il totale è salito a una media di quasi 23 al giorno, in particolare tramite Twitter, discorsi pubblici e incontri con i media.
Trump ha fatto più di 10.000 dichiarazioni false
Il numero maggiore di dichiarazioni “false o fuorvianti” arriva dai raduni Make America Great Again, circostanze in cui il Presidente è solito prendersi le maggiori libertà.
Secondo il Washington Post, il 22% delle uscite più che discutibili del tycoon arriva proprio dai raduni dedicati ai suoi sostenitori.
Un altro elemento degno di nota - evidenziano dal prestigioso quotidiano - è che Trump ha la tendenza a ripetere le stesse false formule ormai da anni.
Il traguardo di 10.000 è stato raggiunto lo scorso venerdì, un giorno prima che il Presidente comparisse davanti alla folla di Green Bay, nel Wisconsin, affermando che i democratici a favore dell’aborto sostengono la condanna a morte di bambini già nati.
Oltre a denunciare i media come “nemici del popolo”, Trump si scaglia da tempo contro lo stesso Washington Post, definendolo un giornale formato delle “persone più disoneste del settore”.
Secondo Glenn Kessler, giornalista a capo dei conteggi, il Presidente va avanti con le affermazioni false o fuorvianti a “un ritmo incredibile”:
“Ha raggiunto quota 5.000 a settembre, e ora eccolo qui, appena sette mesi dopo, arrivare al traguardo delle 10.000. È una media di circa 23 affermazioni false al giorno negli ultimi sette mesi”.
Un focus più approfondito mostra come molte delle affermazioni false riguardino questioni relative all’immigrazione, con notizie distorte su migranti, muri di confine e opinioni dei democratici riguardo al tema.
Altre si riferiscono ai colloqui commerciali con altri Paesi e gli obiettivi raggiunti da quando è in carica.
Sono almeno 300 le situazioni in cui Trump ha dato almeno tre versioni diverse su uno stesso argomento, rilasciando dichiarazioni inesatte relative - tra i tanti argomenti citati dal WP - all’imminente “taglio di tasse più imponente della storia” (riferito in quel caso allo 0,9% del PIL, ma con Reagan era arrivato addirittura al 2,89%), a un 100% di sostegno alle spese NATO (in realtà quantificabile solo al 22%) e 160 conferme sulla già partita costruzione del muro ai confini col Messico (in realtà solo interventi sui recinti già esistenti).
A partire dallo scorso sabato sera, al termine della manifestazione nel Wisconsin, il conteggio ufficiale del Post segna 10.111 dichiarazioni false in 828 giorni.
Secondo il quotidiano la familiarità del tycoon con la menzogna è andata crescendo nel tempo, fino ad arrivare ai picchi recenti: nell’intervista della scorsa domenica su Fox News col giornalista Sean Hannity il conto delle menzogne è arrivato a 45:
“L’intervista con Hannity è durata 45 minuti, quindi Trump ha praticamente detto una bugia al minuto”.
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