Trump «sta valutando seriamente» sanzioni e tariffe su larga scala contro la Russia, ecco perché e cosa sta cambiando.
Trump «sta valutando seriamente» sanzioni e tariffe su larga scala contro la Russia o almeno così ha dichiarato, in apparente contrapposizione con la politica sostenuta finora. Dopo l’acceso confronto con Volodymyr Zelensky allo studio Ovale, la sospensione degli aiuti militari e della collaborazione dell’Intelligence statunitense con Kiev, il tycoon cambia strategia, o almeno così sembrerebbe. Proprio in queste ore Trump ha apostrofato con rinnovata durezza il leader ucraino, accusandolo di aver sottratto soldi statunitensi all’amministrazione Biden come “caramelle da un bambino”.
Fin dall’invasione russa in Ucraina, Donald Trump ha preso posizioni piuttosto controverse, in netta opposizione a Zelensky. Quest’ultimo è stato infatti accusato dal leader statunitense di non avere a cuore gli interessi del proprio Paese, incurante della sicurezza dei cittadini ucraini, irriconoscente rispetto agli aiuti americani e così via. I tentativi di porre fine al conflitto promossi da Trump, nemmeno troppo convincenti, si sono quindi concentrati finora sulle pressioni a Kiev.
Forse proprio per porre fine a queste polemiche e dimostrare la propria imparzialità, ora Trump preannuncia un atteggiamento meno accomodante verso Vladimir Putin. Sanzioni e dazi potrebbero far capire alla Russia questo cambio di idee, per quanto è difficile pensare che possano far vacillare il Cremlino.
Trump «sta valutando seriamente» sanzioni e tariffe su larga scala contro la Russia
Trump ha assunto posizioni dure, spesso controverse, fin dallo scoppio del conflitto in Ucraina. Il tycoon ha infatti sempre sostenuto che se fosse stato alla guida degli Stati Uniti la guerra tra Mosca e Kiev non ci sarebbe stata affatto, come anche quella in Israele. La sua carta vincente sarebbe stata proprio la severità nelle trattative con la Russia, la Cina, la Corea del Nord e l’Iran, secondo quanto dichiarato da Donald Trump in una recente intervista. Eppure, nell’ascesa alla Casa Bianca ha anche sostenuto di poter metter fine al conflitto in Ucraina in sole 24 ore, non facendo mistero di poter esercitare una notevole pressione sul Paese invaso.
Di fatto, il presidente Usa si è finora comportato in modo coerente con questa linea, concentrandosi più su Zelensky che su Putin, per il quale non ha escluso anche una certa ammirazione e condivisione di idee. Vedere nelle nuove dichiarazioni una modifica radicale della linea di politica internazionale sarebbe quindi assurdo, anche perché dopo l’acceso confronto con il presidente ucraino Trump ha bloccato gli aiuti all’Ucraina, compresi quelli in transito. Nell’annunciare lo stop, durante una conferenza ufficiale, Trump ha confermato l’impegno di instaurare degli accordi di pace con Putin.
Gli aiuti militari statunitensi sono per il momento soltanto sospesi, perciò potrebbe non trattarsi di uno stop definitivo. Come apertamente detto dallo stesso Trump, si tratta di un tentativo di esortare Kiev a una predisposizione migliore rispetto alle trattative. Il tycoon ha infatti chiesto che Zelensky si impegni a mettere fine alla guerra, volendo valutare durante la sospensione degli aiuti proprio le intenzioni dell’Ucraina. Una diffidenza che non sembra aver riservato a Putin, dicendosi fiducioso della possibilità di raggiungere un accordo soddisfacente, in virtù degli ottimi rapporti internazionali intrattenuti durante il precedente mandato.
Il leader russo non ha adottato un atteggiamento altrettanto disponibile, commentando con distacco e una certa dose di circospezione l’elezione di Trump. La dura aggressione all’Ucraina seguita all’annuncio sulla sospensione degli aiuti militari, tuttavia, ha scatenato una reazione a dir poco ambivalente. In primo luogo, il presidente americano ha affermato di condividere in qualche modo la scelta di Putin, dichiarando che chiunque si sarebbe comportato in maniera analoga al suo posto.
Sul suo social network Truth, poi, forse dopo aver valutato con maggiore attenzione la portata dei bombardamenti su Kiev, ha dichiarato di star valutando l’imposizione di sanzioni e dazi ai danni della Russia. Secondo le fonti della Casa Bianca, il contenimento delle misure imposte da Biden è servito a evitare ripercussioni per gli Stati Uniti, ma non ci sarà esitazione a inasprirle se necessario per la leva negoziale.
© RIPRODUZIONE RISERVATA