Gli Usa come la Germania non vorrebbero fornire carri armati all’Ucraina per paura di una terza guerra mondiale: la Nato si è spaccata anche per il timore di restare senza armi.
Il timore di una terza guerra mondiale è stato il classico convitato di pietra del vertice Nato che, lo scorso fine settimana, è andato in scesa presso la base dell’Alleanza atlantica di Ramstein, in Germania. Proprio Berlino è stata in qualche modo la protagonista del summit, visto il rifiuto di fornire i carri armati Leopard 2 all’Ucraina che ha fatto infuriare Volodymyr Zelensky.
Il motivo che ha spinto Olaf Scholz a opporsi alla richiesta da parte di Kiev e a resistere al pressing dei Verdi suoi alleati di governo è presto detto: il cancelliere tedesco teme una escalation in Ucraina, con un coinvolgimento diretto della Nato che significherebbe una terza guerra mondiale nel cuore dell’Europa.
La ministra degli Esteri tedesca Annalena Baerbock - leader dei Verdi - ha assicurato però che Berlino permetterà alla Polonia di fornire all’Ucraina i propri carri armati Leopard 2 che sono made in Germany, a patto che Varsavia chieda l’autorizzazione.
Nonostante lo spauracchio di una terza guerra mondiale, la Polonia infatti insieme al Regno Unito e agli Stati baltici è tra i principali falchi all’interno della Nato per un maggiore sostegno militare a Kiev, ma anche a Washington non sembrerebbero mancare dubbi a riguardo.
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Stando a quanto si apprende, all’Ucraina in alternativa ai Leopard 2 andrebbero bene anche i carri armati americani M1 Abrams ma, come è accaduto con la Germania, da parte degli Stati Uniti è arrivata una risposta negativa.
La Casa Bianca che da quando la Russia ha invaso l’Ucraina non si è di certo risparmiata in quanto ad aiuti militari a Kiev, l’ultimo stanziamento è di 2,5 miliardi di dollari, avrebbe anch’essa infatti il timore di una terza guerra mondiale.
L’obiettivo di Washington così potrebbe essere quello di portare la guerra per le lunghe, per indebolire lentamente ma inesorabilmente Vladimir Putin senza però aumentare il rischio di una escalation.
In questa guerra per procura, la Nato finora ha armato l’esercito ucraino aiutandolo a resistere di fronte all’invasione da parte della Russia, senza però svuotare eccessivamente i propri magazzini.
Più di un report infatti avrebbe fatto notare come, in caso di una terza guerra mondiale con anche la Cina in campo a sostegno della Russia, l’Occidente potrebbe non essere militarmente pronto.
Joe Biden non a caso da tempo avrebbe esortato l’industria bellica a stelle e strisce ad aumentare la propria produzione, ma le commesse sono tante e i tempi inevitabilmente saranno lunghi.
Gli Usa così sembrerebbero non voler porre fine al conflitto senza però correre il rischio di una tremenda terza guerra mondiale potenzialmente anche nucleare: a morire al fronte tanto sono i soldati ucraini e russi.
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