Guerra in Ucraina, adesso è la Russia che sta attaccando: Kiev è a corto di munizioni con l’Europa che non sta rispettando la promessa di fornire 1 milione di proiettili.
La guerra in Ucraina è sempre più cruenta anche se adesso tutte le attenzioni sono rivolte verso Israele, visto l’assedio alla striscia di Gaza a seguito dell’attacco di Hamas e il concreto di rischio di un’escalation che potrebbe infiammare tutto il Medio Oriente.
Le poche attenzioni riservate dai media però non hanno portato a una diminuzione dell’intensità della guerra in Ucraina anzi, se possibile, gli ultimi giorni sono stati segnati da battaglie durissime con forti perdite per entrambi gli eserciti.
Prima dello scoppio della guerra tra Israele e Hamas, le poche notizie che sono trapelate del fronte ci hanno narrato di una controffensiva dell’Ucraina che ormai ha perso intensità, con le azioni delle truppe di Kiev che adesso sarebbero limitate a operazioni di sabotaggio verso la Crimea.
Al contrario, all’attacco adesso ci sarebbe la Russia che starebbe cercando di conquistare la città di Avdiivka a Est e, a Sud, di ricacciare gli ucraini nella sponda destra del fiume Dnipro nelle vicinanze di Robotyne.
Come detto non ci sono notizie dettagliate in merito a queste due battaglie, ma diverse fonti parlano di veementi attacchi da parte delle forze russe con l’esercito ucraino che eroicamente - come sostanzialmente avvenuto da quando è iniziata questa sanguinosa guerra - starebbe reggendo l’urto.
Ma fino a quando l’Ucraina potrà resistere di fronte a questa nuova ondata di massicci attacchi da parte della Russia? Forse non a lungo, soprattutto in virtù delle difficoltà di Stati Uniti e Unione europea nel mantenere le promesse fatte in materia di forniture militari.
L’Ucraina sta perdendo la guerra?
C’è una voce che starebbe preoccupando non poco Volodymyr Zelensky: la Russia grazie a forniture provenienti da Corea del Nord e Iran, avrebbe gli arsenali pieni per sferrare l’attacco decisivo nei prossimi mesi.
Durante l’estate la controffensiva dell’Ucraina non è riuscita a ribaltare le sorti della guerra, con i territori riconquistati - a caro prezzo in termini di morti e feriti - che sono solo una minima parte rispetto a quelli ancora in mano ai russi.
Come ha scritto nei giorni scorsi Le Monde, la Russia al momento controllerebbe circa il 17% del territorio ucraino - pari a 100.000 chilometri quadrati -, mentre durante la controffensiva l’Ucraina avrebbe riconquistato circa 400 chilometri quadrati di territorio.
A breve l’Ucraina sarebbe a rischio di ritrovarsi nuovamente martellata dai missili di Mosca, con Vladimir Putin che potrebbe cercare di conquistare la parte mancante del Donbass: a quel punto per lui la guerra potrebbe anche considerarsi conclusa, visto che il Cremlino con ogni probabilità avrebbe rinunciato a issare la bandiera della Federazione a Kiev.
Ma quello che spaventa maggiormente Zelensky sarebbe il rischio di vedere scemare pian piano gli aiuti provenienti dall’Occidente, soprattutto se la guerra in Israele dovesse allargarsi ad altri attori e magari anche agli Stati Uniti.
Le difficoltà di Usa ed Europa
A Washington Joe Biden vorrebbe veder approvato un nuovo corposo pacchetto di finanziamenti militari: 60 miliardi all’Ucraina e 10 a Israele. Alla Camera però dove la maggioranza è in mano ai Repubblicani non sarà facile strappare il sì a nuovi aiuti per Kiev.
C’è poi un altro aspetto da non sottovalutare. Il 2024 sarà l’anno delle elezioni presidenziali negli Stati Uniti e, stando ai sondaggi, gli americani che appoggiano il sostegno all’Ucraina sarebbero calati dal 65 al 40%.
Il problema per Biden di conseguenza sarebbe doppio: superare le resistenze del Gop e al tempo stesso pensare anche a una campagna elettorale dove il tema della guerra sarà uno dei punti centrali.
In Europa poi le cose non vanno molto meglio. Nei mesi scorsi l’Ue ha promesso di inviare entro marzo 1 milione di munizioni all’Ucraina, un impegno più volte ribadito con orgoglio dalla presidente Ursula von der Leyen.
Stando a quanto rivelato da Bloomberg, a oggi però sarebbero stati consegnati solo 300.000 proiettili e appare difficile che nei prossimi mesi possa esserci un’accelerazione. Anche in questo caso il problema sarebbe duplice: i costi sono aumentati rispetto al budget iniziale di 1 miliardo di euro e l’industria bellica starebbe faticando a smaltire le tante commesse.
Mentre la Russia avrebbe riempito i propri arsenali, quelli dell’Ucraina si starebbero svuotando al pari di quelli degli alleati europei e d’Oltreoceano: se gli impegni presi da parte dell’Occidente verranno disattesi, per Kiev sarà impossibile vincere questa guerra.
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